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Mini guida alle categorie catastali

Febbraio 2, 2024by Veronica PerottoProgettazione0

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Con le categorie catastali siamo in grado classificare gli immobili in base alle loro caratteristiche e alla loro destinazione d’uso. Scopriamo insieme quali sono.

Introduzione delle categorie catastali in Italia

Le categorie catastali in Italia sono state introdotte nel 1939, con il Decreto Regio n. 652, e da allora ci permettono di classificare le caratteristiche e la destinazione d’uso degli immobili.

Categorie catastali
Categorie catastali

“Accertamento generale dei fabbricati urbani, rivalutazione del reddito e formazione del nuovo catasto edilizio urbano” – Decreto Regio n.652.

Come conoscere la categoria catastale del proprio immobile

Conoscere la categoria catastale del proprio immobile è fondamentale per definirne la rendita catastale e calcolare il reddito imponibile secondo la tassazione.

Per conoscere la categoria del proprio immobile è sufficiente una visita al catasto del proprio comune o la verifica grazie al servizio online (non disponibile in tutti i comuni).

Gli unici dati che ci occorrono sono l’indirizzo dell’immobile, il nome e il cognome del proprietario e il suo codice fiscale.

Elenco categorie catastali in Italia

In Italia le categorie catastali sono divise in gruppi che vanno dalla A alla F. I gruppi A, B e C sono dedicati agli immobili a destinazione ordinaria, ovvero quelli del settore residenziale, ad uso urbano e del settore terziario. Solitamente sono queste le categorie che ci interessano.

Categorie catastali
Categorie catastali

Ci sono poi i gruppi D, E ed F che sono dedicati agli immobili a destinazione speciale, ovvero le grandi strutture produttive, come i centri commerciali, gli ospedali o le banche, le attività pubbliche e i luoghi di culto e gli immobili a categoria catastale fittizia.

Immobili a destinazione ordinaria

Come dicevamo, gli immobili a destinazione ordinaria sono quelli facenti parte dei gruppi A, B e C.

Nel gruppo A troviamo gli immobili del settore residenziale, così divisi:

  • A/1: Abitazioni di tipo signorile.
  • A/2: Abitazioni di tipo civile.
  • A/3: Abitazioni di tipo economico.
  • A/4: Abitazioni di tipo popolare.
  • A/5: Abitazioni di tipo ultrapopolare.
  • A/6: Abitazioni di tipo rurale.
  • A/7: Abitazioni in villini.
  • A/8: Abitazioni in villa.
  • A/9: Castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici.
  • A/10: Uffici e studi privati.
  • A/11: Abitazioni o alloggi tipici dei luoghi.

Nel gruppo B troviamo gli immobili a uso urbano, ovvero destinati alla collettività. Essi sono così divisi:

  • B/1: Collegi e convitti, educanti, ricoveri, orfanotrofi, ospizi, conventi, seminari, caserme.
  • B/2: Case di cura e ospedali senza fine di lucro.
  • B/3: Prigioni e riformatori.
  • B/4: Uffici Pubblici.
  • B/5: Scuole e laboratori scientifici.
  • B/6: Biblioteche, pinacoteche, musei, gallerie, accademie, circoli ricreativi e culturali e attività similare senza scopo di lucro.
  • B/7: Cappelle ed oratori senza scopo di culto.
  • B/8: Magazzini sotterranei.

Nel gruppo C, infine, troviamo tutti gli esercizi del settore terziario, così divisi:

  • C/1: Negozi e botteghe.
  • C/2: Magazzini e locali di deposito.
  • C/3: Laboratori per arti e mestieri.
  • C/4: Fabbricati e locali per esercizi sportivi.
  • C/5: Stabilimenti balneari e di acque curative.
  • C/6: Stalle, scuderie, rimesse e autorimesse.
  • C/7: Tettoie chiuse o aperte.

Immobili a destinazione speciale o particolare

Nei gruppi D, E ed F, invece, troviamo gli immobili a destinazione speciale o particolare.

Nel gruppo D troviamo le grandi strutture produttive, così divise:

  • D/1: Opifici.
  • D/2: Alberghi e pensioni.
  • D/3: Teatri, cinematografi, sale per concerti e spettacoli.
  • D/4: Case di cura e ospedali.
  • D/5: Istituti di credito, cambio e assicurazione.
  • D/6: Fabbricati e locali per esercizi sportivi.
  • D/7: Fabbricati costruiti o adattati per le speciali esigenze di un’attività industriale.
  • D/8: Fabbricati costruiti o adattati per le speciali esigenze di un’attività commerciale.
  • D/9: Edifici galleggianti o sospesi assicurati a punti fissi del suolo.
  • D/10: Fabbricati per funzioni produttive connesse alle attività agricole.

Nel gruppo E troviamo le attività pubbliche e i luoghi di culto, così divisi:

  • E/1: Stazioni terrestri, marittime e aeree.
  • E/2: Ponti soggetti a pedaggio.
  • E/3: Costruzioni per speciali esigenze pubbliche.
  • E/4: Recinti chiusi per speciali esigenze pubbliche.
  • E/5: Fortificazioni.
  • E/6: Fari, semafori, torri per l’orologio comunale.
  • E/7: Fabbricati destinati ai culti.
  • E/8: Fabbricati all’interno dei cimiteri.
  • E/9: Edifici a destinazione particolare.

Infine, nel gruppo F troviamo gli immobili i quali non hanno ancora un’altra categoria catastale assegnata e sono in attesa di ricevere una categoria specifica.

  • catasto
  • immobili

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