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Piante in bagno: arredo ecosostenibile

Novembre 24, 2023by Alice LavorattiInterni0

Avere qualche pianta in casa aiuta a depurare l’ambiente. Questo perché l’elemento green naturale aiuta a filtrare l’aria, regolando il livello di umidità che si crea nelle stanze, soprattutto d’inverno, quando le finestre stanno molto spesso chiuse. Ecco allora che le piante in bagno diventano un vero e proprio alleato per un arredamento ecosostenibile: agiscono da catalizzatore di calore e umido, oltre ad essere un vero e proprio anti stess per chi se ne prende cura.

Purificare l’aria con le piante in bagno

Il bagno è sicuramente la stanza più umida della casa. Un luogo in cui potersi rifugiare e rigenerare grazie ad un bel bagno caldo o ad una skincare routine per viso e corpo.

Purtroppo però queste pratiche di rilassamento rendono spesso l’aria del bagno malsana e difficile da depurare. Non basta tenere aperta la finestra ogni tanto e pulire lo scarico di vasca, doccia e WC con i prodotti giusti. Un valido alleato per filtrare cattivi odori e umidità potrebbero proprio essere le piante in bagno.

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Vuoi un arredamento ecosostenibile? Scegli di mettere qualche pianta nel tuo bagno.

La pianta dona un tocco di eleganza e relax all’ambiente, migliorando la qualità dell’aria grazie alla sua capacità di assorbimento delle sostanze tossiche volatili. Proprio in bagno infatti si utilizzano lacca, solventi, e detergenti di ogni tipo. La pianta aiuta ad assorbire la formaldeide creata dal cospargimento di queste sostanze.

Felci ed edera

Le più adatte per assorbire formaldeide e xilene, un idrocarburo o un idrocarburo aromatico, sono la felce e l’edera. Sono piante facili da curare che aiutano a purificare l’aria e donano all’ambiente un tono ameno e rilassante.

Stessa funzione estetica ce l’ha il ficus benjamin. Questa pianta filtra in maniera naturale l’ambiente dall’ammoniaca e dal benzene, oltre che dalla trielina. Per ottenere lo stesso risultato, se avete un bagno troppo piccolo per un ficus, potreste pensare di mettere in bagno una piantina di aloe vera o i filodendri.

Se invece il vostro obiettivo più che purificare la stanza è quello di vivacizzare l’ambiente, allora vi consigliamo di utilizzare delle piante profumate da appendere al soffitto.

Piante in bagno per vivacizzare la stanza e regolare l’umidità

Continuando a parlare di piante in bagno che vivacizzano l’ambiente, il nostro consiglio è quello di scegliere piante bulbose, che richiedono un’irrigazione moderata e una luce solare filtrata. 

Ricordate che le piante ornamentali da bagno hanno bisogno di essere spostate se si utilizzano prodotti chimici aggressivi come la lacca. In quel caso prima di utilizzare il prodotto prendete la vostra piantina e portatela a prendere un po’ d’aria sul terrazzo o in un’altra stanza dove lo spazio è abbastanza ampio ed illuminato.

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La prima funzione di una pianta oramentale da bagno è quella di assorbire l’umidità rendendo gli ambienti più puliti.

Se più che vivacizzare il vostro bagno state cercando di renderlo meno umido, scegliete delle piante come la caperlvenere o comunque delle piante che crescono in ambienti boschivi caldo umidi con le foglie a forma di ventaglio. Queste piante sono molto utili anche per assorbire i cattivi odori e le riconoscete per il loro colore verde brillante.

Piante in bagno belle e buone: le orchidee

Concludiamo il nostro articolo dedicato alle piante in bagno per un arredo ecosostenibile parlandovi di una pianta bella, ma anche buona. Stiamo parlando dell’orchidea, pianta dall’odore inconfondibile che richiede un alto tasso di umidità e molta luce.

Insomma è la pianta perfetta per il vostro bagno, anche perché assorbe l’umidità e contrasta il monossido di carbonio rilasciato dagli apparecchi a combustione come il phon o la piastra per capelli.

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L’orchidea una pianta perfetta per il vostro bagno perché necessita di poche cure e assorbe i cattivi odori.

Queste sue caratteristiche la rendono anche una pianta facile da curare: ha bisogno di pochissima acqua e non prevede necessariamente di essere piantata in un vaso con della terra. Uno strumento d’arredo che catturerà i cattivi odori senza obbligarvi ad un controllo costante del terreno nel vaso o del ricambio dell’acqua.

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Trend abitativi 2023 per trovare casa

Ottobre 20, 2023by Alice LavorattiInterni0

Ognuno di noi sa cosa desidererebbe per la propria casa ideale. Ma quali sono le richieste più frequenti fatte da coloro che cercano una nuova abitazione? In questo articolo, vedremo i trend abitativi 2023 per individuare la propria casa perfetta. Se state cercando casa, ma non sapete quali domande fare a Google per trovare quella giusta continuate a leggere il nostro articolo.

Trend abitativi 2023 e cambio di esigenze post Covid

Purtroppo il Covid ha cambiato anche il nostro modo di vedere la casa. Non solo, a portato con sé anche tantissime incertezze economiche e geopolitiche, tanto che chiunque in questo momento sia alla ricerca di una nuova a casa risulta molto confuso nonostante dentro di sé sappia perfettamente qual è la sua casa ideale.

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Quali sono le dinamiche che ci fanno scegliere una casa piuttosto che un’altra oggi nel 2023? Scopriamolo in questo articolo.

Oggi vedremo insieme quali sono i trend abitativi 2023, ovvero tutte quelle tendenze o idee utili per capire quale possa essere la casa giusta da comprare in questo momento, nel primo vero post pandemia.

La maggior parte delle persone cerca luminosità, spazi ampi, vicinanza a negozi e servizi senza dimenticare gli spazi verdi. Case super smart, a basso impatto ambientale e possibilmente di proprietà. Scopriamo insieme come trovare la casa perfetta.

Primo trend: più spazio e più luce per tutti!

Il primo dei trend abitativi 2023 di cui vogliamo parlarvi è proprio quello della ricerca di più spazio e più luce per tutti. Questa è una vera e propria conseguenza della pandemia: se prima andavano molto di moda i piccoli appartamenti nei centri città, magari senza nemmeno un balcone, adesso tutti cercano case accoglienti e ben organizzate.

La parola d’ordine e spazio per conciliare le attività quotidiane come lo smart working o le lezioni online. Ormai lavorare e studiare da casa sono diventate attività facenti parte integrante della cultura organizzativa di molte aziende, scuole e famiglie.

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La famiglia ha cambiato esigenze e così sono cambiate anche le richieste per le nuove case.

Proprio per questo motivo chi cerca casa oggi cerca spesso una stanza aggiuntiva dove poter lavorare in tranquillità. Questa ricerca dello spazio e poi estesa anche allo spazio esterno, tanto che in molti oggi cercano come condizione sine qua non una casa con terrazzo, balcone o piccolo giardino.

Trend abitativi 2023: la periferia è bella

In continuità con quello di cui abbiamo parlato nel paragrafo precedente, c’è anche il secondo dei trend abitativi 2023, ovvero la ricerca di una casa in periferia piuttosto che nel centro della città.

Anche se all’ordine del giorno c’è sempre la ricerca di un’abitazione vicina a servizi utili e necessari come farmacie supermercato, la priorità è sempre quella di stare quanto più lontani possibili dalla sede di lavoro o dai rumori del centro cittadino.

Inoltre, questa soluzione permette di trovare case ad un prezzo agevolato con spazi interni ed esterni molto più grandi. L’obiettivo è acquistare uno spazio orientato al comfort e al benessere della persona e della famiglia. Spazi che possono anche essere Ri qualificati in un secondo momento, collegati ad aree verdi, in cui si possono installare dispositivi all’avanguardia e sistemi per l’energia eco sostenibile.

Classe A e casa intelligente

Passiamo ora a vedere il trend più interessante, ovvero la ricerca di una casa in classe energetica A possibilmente intelligente. Recenti studi dedicati al mercato immobiliare hanno registrato un aumento delle richieste di case ad alta sostenibilità ambientale.

Le famiglie desiderano spazi ecosostenibili che possano non solo farli risparmiare in bolletta, ma che possono anche essere rispettosi dell’ambiente senza dimenticare la garanzia del massimo comfort.

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Nella scelta della casa oggi si prediligono strumenti smart ed ecosostenibilità.

Ecco quindi che in molti piani di ristrutturazione prevendita vengono installati pannelli fotovoltaici e soluzioni smart con tecnologia avanzata per la gestione dell’approvvigionamento energetico e della sicurezza casalinga. La casa ideale può essere gestita a distanza tramite smartphone o assistenti vocali e presenta dispositivi IoT che comunicano tra loro.

Ultimo dei trend abitativi 2023: la casa di proprietà

Dopo un lungo periodo pre pandemia in cui in molti prediligevano l’affitto all’acquisto di una casa di proprietà, oggi tra i trend abitativi 2023 c’è proprio quello di acquistare una casa e renderla propria a tutti gli effetti senza dover sottostare alle regole di un affittuario.

Sono cambiate le priorità e le esigenze abitative: la casa è un rifugio affidabile e ricercato, non è più un peso da sopportare a fine mese con la rata del mutuo. Adesso si è disposti ad indebitarsi anche per anni piuttosto di avere per le mani una casa di proprietà.

Molte famiglie lo vedono come un vero e proprio investimento che offre vantaggi che vanno aldilà delle considerazioni puramente economiche e finanziarie, ovvero acquisire un posto che regali senso di stabilità e appartenenza oltre alla libertà di poter essere personalizzato è cambiato nel tempo proprio piacimento.

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Bancali per arredamento: idee e tips

Ottobre 6, 2023by Alice LavorattiInterni0

I bancali sono uno strumento utile per trasportare e sistemare nei magazzini grandi quantità di oggetti. Oggi però li vediamo sotto una veste diversa. Li scopriamo come elemento d’arredo. Una tendenza che ormai va avanti da qualche anno e che si è spostata dall’arredamento di esterni a quello di interni.

Bancali: dall’azienda al negozio

Fino a qualche anno fa i bancali erano utilizzati solo ed esclusivamente come strumento per l’organizzazione in azienda dei magazzini contenenti i prodotti da archiviare o rivendere. Con il tempo e con l’avvento del design di riciclo sono diventati un vero e proprio elemento d’arredo, in primis per negozi e locali di intrattenimento.

In alcuni locali infatti si è iniziato ad utilizzare queste strutture di legno per creare divanetti, tavolini e stand per la somministrazione di cibo e bevande. Un’idea ecosostenibile, ma anche molto radical chic che con il tempo è diventata il motore per la nascita di un nuovo tipo di design d’interni.

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I bancali vengono usati in industria come supporto al trasporto e all’organizzazione dei materiali nei magazzini. Ecco come usarli in arredamento.

Infatti, da qualche anno, i bancali vengono venduti come elementi d’arredo per la casa o per l’ufficio, a prezzi che superano spesso quelli dei classici mobili come divani, tavoli e sedie. In questo articolo vedremo alcune idee per arredare casa con questi elementi in legno, per ricreare ambienti stimolanti che guardano all’ambiente.

Mobili in pallet riciclato

I bancali, o pallet, rappresentano nell’immaginario comune degli elementi di legno utili per la gestione e l’organizzazione degli spazi in aziende con grandi magazzini. Possono però anche essere un elemento di mobilia riciclata, andando incontro al portafogli e all’ambiente.

Con gli anni è diventata una vera e propria moda, tant’è che oggi li trovate ovunque. Anzi, se siete qui e state leggendo il nostro articolo, molto probabilmente state cercando ispirazione per inserirli nell’arredamento di casa vostra.

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I bancali oggi vengono usati per creare elementi d’arredo come sedie, tavoli e supporti.

Il primo esempio che vogliamo riportarvi è quello del divano ricreato con il pallet. Se non pensate di farcela da soli potete contattare un artigiano che in poco tempo trasformerà uno o due bancali in un comodo divano, in cui potrete apporre una struttura morbida per la seduta e tanti bei cuscini colorati.

I bancali per arredamento si comprano online

Al di là della politica ambientale e/o moda dei mobili in pallet riciclato, I bancali per arredamento possono essere acquistati direttamente online. Vi basterà fare una breve ricerca su Google per scoprire che oggi esistono tantissimi negozi che rivendono tavolini, sedie, divani o strutture da parete realizzate con questo materiale.

In questi casi il pallet non è riciclato ma viene acquistato per creare dei veri e propri mobili di Design che vengono a loro volta acquistati online o nei negozi di arredamento alla moda specializzati.

In questi casi, uno degli oggetti più ricercati è la libreria aperta. All’interno possono essere inseriti non soltanto libri ma anche suppellettili e strumenti tecnologici. La bellezza di questo tipo di mobile è proprio la sua versatilità: mantenendo la struttura basica del pallet, fatta a doghe, si riescono a creare cose davvero interessanti che rendono l’arredamento funzionale e super smart.

Tavolino da caffè… con le ruote

Se invece volete creare da soli un oggetto di design da inserire nel vostro arredamento, il nostro consiglio è quello di acquistare un pallet di piccole dimensioni su cui poter apporre una lastra di vetro e delle ruote basculanti.

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Un esempio di riciclo del pallet per creare elementi d’arredo è il tavolino da caffè con le ruote.

In questo modo creerete un tavolino da caffè che ha la possibilità di spostarsi nello spazio. Non solo. Un mobile che può mostrare ciò che nasconde al suo interno. In molti appongono tra le doghe sotto la lastra di vetro delle piccole piantine sempre verdi, oppure si può pensare di utilizzare quello spazio per riporre giornali o telecomandi.

Con questa alternativa avrete inserito nel vostro arredamento un elemento di design eco sostenibile creato con le vostre stesse mani. Un’ottima alternativa ai classici mobili da salotto che si possono acquistare in negozi come Ikea.

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Zona living: arredala facilmente

Agosto 14, 2023by Alice LavorattiInterni0

Oggi parliamo di zona living. Stiamo parlando della zona giorno, ovvero il cuore pulsante della propria dimora, quello che con ogni probabilità è il più utilizzato da ogni famiglia. Nei secoli ha cambiato forma e spesso uso, ma alla fine è sempre il luogo centrale attorno al quale ruota la vita dell’ambiente domestico. Vediamo come arredarlo facilmente.

Cos’è la zona living?

Partiamo col descrivere cos’è la zona living. Si tratta in parole povere del nostro soggiorno, ovvero quella stanza in cui ognuno di noi vive di più durante la giornata (dall’inglese living room).

Con il tempo la sua funzione è mutata e ha preso connotazioni diverse. Infatti, mentre prima era la stanza delle chiacchiere e della lettura, oggi è una stanza spesso open space in cui si può anche mangiare a pranzo e cena (non solo la domenica o durante le feste comandate).

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Come arredare il soggiorno? Lo scopriamo in questo articolo

Si tratta della zona della casa dove la famiglia si riunisce, gioca, si ascolta, parla o guarda la televisione. Un cambiamento d’uso dovuto non solo a come si è modificata la società e i suoi rituali, ma anche a come si sono modificate le case strutturalmente nei secoli.

Non esistono più le case di una volta in cui c’era una stanza per tutto. Oggi la casa è studiata anche strutturalmente in funzione della famiglia, compatta e minimal, dove la suddivisione principale è quella tra zona giorno e zona notte.

How to… come arredare questo angolo della casa

Chiamarlo angolo, visto ciò che abbiamo appena detto nel paragrafo precedente, è veramente riduttivo. Ad ogni modo, per dare vita alla zona living ci sono degli elementi d’arredo che non possono assolutamente mancare.

In primis, un divano, un tavolino con sedie abbinate, una parete attrezzata per tv e libri e un’illuminazione adatta. Spesso in questa zona della casa abbiamo 3 tipologie d’illuminazione: quella naturale con grandi finestre, quella artificiale con il focus sul tavolo e quella artificiale più soft con focus su divano e televisione.

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Avete presente quando soggiorno e cucina sembrano essere la stessa stanza? Siamo di fronte ad una zona living open space

Per arredare in stile moderno-contemporaneo una delle prime regole è personalizzare la stanza con decorazioni che ci raccontino. Non dovete stravolgere l’arredamento, ma mostrare agli ospiti chi siete, cosa vi piace, ma soprattutto creare un luogo adatto a voi perché sarà la zona che vivrete di più in assoluto.

Precisione e coerenza fanno la zona living

La cosa importante da ricordare quando si arreda la zona living è di rendere lo spazio vivibile e accogliente. Come abbiamo detto, è la zona in cui vivrete di più in assoluto, perciò cercate di commistionare bene minimal e elementi d’arredo particolari.

Scegliete forme ben definite per il divano, il tavolo e le sedie, ma soprattutto siate ordinati perché il disordine in casa potrebbe portarvi a non stare bene. Qui entra in gioco la parete attrezzata di cui parlavamo: un posto in cui riporre o nascondere le cose che finiscono in giro. Un elemento d’arredo non solo utile, ma anche versatile, perché vi permetterà di non appesantire la stanza.

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Per arredare la zona living le parole d’ordine sono minimal e ordinata

Se la vostra è una zona living open space in cui si vede la cucina (oppure la cucina fa parte integrante dell’ambiente), ricordate di avere a disposizione un mobile dedicato ai suppellettili della cucina, come le stoviglie per cucinare e i serviti di piatti e bicchieri. La cucina ormai non è più un ambiente da tenere lontano dagli ospiti, ma dobbiamo ricordarci di mostrarlo pulito e ordinato.

Parliamo di open space…

Visto che lo abbiamo accennato sopra, perché non approfondire. Come arredare una zona living open space? Semplice: mantenendo la fluidità con la quale l’ambiente è stato creato.

Quando si parla di open space si intende un ambiente strutturato in modo che le diverse funzioni del living room e della cucina si compenetrino a vicenda dando vita ad uno spazio multiforme e multifunzionale.

La parola d’ordine è “grande visibilità” è vitalità. per questo dovete cercare di ricreare una divisione che non sia netta tra i due ambienti. Dovete creare una sorta di confine immaginario dove non si capisce dove finisce la zona soggiorno ed inizia la cucina e viceversa. Per farlo potete usare delle porte scorrevoli, magari in vetro trasparente, oppure dividere lo spazio utilizzando colori diversi alle pareti.

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Arredamento provenzale: come crearlo

Luglio 15, 2023by Alice LavorattiInterni0

State ristrutturando gli interni di casa e sognate ambienti accoglienti e naturali? State cercando lo stile adatto a voi che crei un’atmosfera veramente familiare? In questo articolo vedremo come ricreare ambienti con arredamento provenzale. Piccoli spazi da sogno che daranno vita alla cornice perfetta per creare le storie della vostra famiglia.

Arredamento provenzale: caratteristiche e stile

Iniziamo col descrivere lo stile provenzale, ovvero uno stile che si spira alle atmosfere della Francia sud-orientale. Luoghi pittoreschi ricchi di storia che sono stati per secoli fonte d’ispirazione per molti artisti e letterati.

La Provenza è infatti una regione storica associata al calore del sole del Mediterraneo e ad atmosfere idilliache di campagne Bucoliche dove l’oggetto principale è sempre comunque il calore domestico.

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Come ricreare un ambiente provenzale? Leggete il nostro articolo per scoprirlo

Quando si parla di arredamento provenzale quindi ci vengono in mente le case di campagna immerse nelle colline di lavanda, tra gli uliveti e le strette vie lastricate di pietra, al cui interno si trovano oggetti che prima erano poveri ma sono stati riadattati e resi immortali.

Natura, intimità e famiglia

I tre aggettivi principali per un arredamento provenzale sono intimità, atmosfera familiare e motivi tratti dalla natura. Ad esempio, per arredare un soggiorno in stile provenzale moderno dovrete prestare molta attenzione alla gamma cromatica sia delle pareti che della mobilia.

Il nostro consiglio è quello di puntare su quello di chiari che andranno a dare luce e spazio anche ad ambienti piccoli. Date particolare importanza alle finestre perché è da lì che filtrerà la luce naturale del sole che si combinerà con i colori che avete scelto.

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Uno degli elementi tipici di questo stile è la natura e l’utilizzo di vecchia mobilia

Nel soggiorno abbinate il bianco delle pareti a legno che darà calore ed intimità alla stanza. Inserite oggetti recuperati da vecchi mercati o dalle vecchie case delle vostre nonne delle vostre zie. L’elemento lavanda non può mancare: spesso si utilizzano dei portachiavi con all’interno i fiori della lavanda per profumare l’ambiente circostante.

Materiali naturali per un arredamento provenzale

All’interno di un arredamento provenzale non potranno puoi mancare materiali naturali. Nel paragrafo precedente abbiamo già nominato il legno, utilizzato per i mobili e per i complimenti d’arredo, ma potete puntare anche su accessori in pietra ceramica o ferro battuto.

I mobili saranno ricchi di decorazioni e stampe che ricordano la natura. Spesso vengono scelte sedie e poltrone imbottiti con tessuti morbidi stampati con motivi floreali. Se utilizzate mobilia antica, ricordate di trattare il legno con la carta vetrata per renderlo ancora più rustico.

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Lo stile provenzale è uno stile rurale e rustico che dona calma e relax agli ambienti

Tornando a parlare dei tessuti, non possiamo non citare un elemento ricorrente nell’arredamento provenzale: i cuscini decorati. Potete realizzarli da soli oppure acquistarli negli Store dedicati. L’importante è che siano ricchi di frange, pizzi o balze. Saranno un vero e proprio complemento per ogni stanza, in particolare se sceglierete cuscini realizzati in materiali naturali come il lino e il cotone.

La carta da parati

Un altro elemento tipico dell’arredamento provenzale è la carta da parati. Soprattutto per le zone giorno o per la camera padronale, si trovano sul mercato carte da parati con motivi floreali o più semplicemente a righe alternate.

Questo elemento aiuterà a ricreare l’ambiente tipico della Francia del sud-est; un ambiente idilliaco e campestre che riporta la natura all’interno della casa. Un altro esempio sono le carte da parati con motivi vegetali che imitano anche le venature del legno.

Alcuni negozi hanno addirittura una linea provenzale con le decorazioni più adatte sia per ambienti grandi e spaziosi che per ambienti più piccoli. Vi basterà quindi farvi un giro online o al vostro ferramenta di fiducia per informarvi e scoprire la gamma di stili e decorazioni disponibili.

Se amate questo stile vuol dire che state cercando di ricreare ambienti luminosi e soleggiati che vi diano gioia ogni giorno. L’arredamento provenzale infatti combina l’eleganza francese che ha come obiettivo il rimando alla tranquillità e al relax. Obiettivo raggiunto grazie proprio all’elemento natura che dona anche un tocco romantico a tutto ciò che vi circonda.

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Bonus arredamento 2023

Giugno 10, 2023by Alice LavorattiInterni0

Avete sentito parlare del bonus arredamento 2023? Si tratta di una detrazione con limite massimo fino a 8000 € di spesa per acquistare mobili ed elettrodomestici per la propria casa. Viene anche definito bonus mobili ed è associato a tutti gli altri bonus dedicati ai lavori di ristrutturazione che sono stati rilasciati negli anni precedenti all’attuale. Vediamo insieme di che cosa si tratta e come sfruttarlo.

Bonus arredamento 2023: in cosa consiste?

Come abbiamo accennato nella nostra introduzione se avete svolto dei lavori di ristrutturazione e avete pagato con un bonifico o una carta di credito, quindi con un pagamento elettronico registrato, avete già uno dei requisiti necessari per ottenere il nuovo bonus arredamento 2023.

A questo punto potete sfruttare la detrazione del 50% sull’acquisto di nuova mobilia o elettrodomestici per la vostra casa. Ricordate però che il limite massimo di spesa che potrete recuperare sono 8000 €.

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Come funziona il bonus arredamento 2023? Lo scopriamo in questo articolo

In realtà questa agevolazione fiscale non è una cosa nuova. Il bonus mobili infatti esiste già dal 2013. Le modalità erano sempre le stesse. La differenza è che l’ultima legge di bilancio 2023 ha incrementato di circa 3000 € il limite previsto per gli acquisti legati alla ristrutturazione della propria casa.

Come ottenerlo?

Per ottenere il bonus arredamento 2023 dovrete anzitutto avere un immobile da arredare che è stato recentemente ristrutturato o è in fase di ristrutturazione. Quindi non potrete richiedere il bonus se avete già casa fatta.

Sul sito dell’agenzia delle entrate trovate una vera e propria guida di quelli che sono i requisiti per richiedere ed ottenere questo bonus. L’agevolazione che andrete a sfruttare è una detrazione IRPEF del 50% delle spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici.

La soglia di rimborso quest’anno è stata ampliata fino a 8000 €. Una cifra che è cambiata più volte negli anni da quando il bonus è stato istituito (2013) ed è destinata a diminuire in futuro. Non solo, sembrerebbe che la vita di questa agevolazione fiscale stia per estinguersi: il termine ultimo è il 2024.

Il bonus arredamento 2023 e il recupero edilizio

Come abbiamo potuto constatare nella descrizione del bonus e delle dinamiche per ottenerlo, il bonus arredamento 2023 non è un’agevolazione indipendente. Si tratta piuttosto di uno sconto strettamente legato alla fruizione delle detrazioni di spesa per l’intervento di recupero edilizio.

L’obiettivo è quello di spingere le persone ad acquistare i beni mobili e a ristrutturarli secondo le norme europee vigenti. Questo lo si evince leggendo direttamente la guida dell’agenzia delle entrate: “Se le spese per ristrutturare l’immobile sono state sostenute soltanto da uno dei coniugi e quelle per l’arredo dall’altro, il bonus per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici non spetta a nessuno dei due”.

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Per ottenere il bonus dovrete aver concluso alcuni lavori di ristrutturazione. Farà fede il pagamento elettronico dei lavori

Ma quali sono quindi i requisiti per ottenere queste agevolazioni e avere un rimborso effettivo sull’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici? Nei prossimi paragrafi vedremo che oltre all’effettiva dimostrazione di lavori di ristrutturazione in corso ci sono anche altre richieste.

Requisiti per la richiesta

Tra i requisiti per ottenere il bonus arredamento 2023 c’è anche l’obbligo di acquistare elettrodomestici con una classe non inferiore alla A per i forni, non inferiore alla E per lavatrice, lavastoviglie e lavasciuga, e non inferiore alla F per i frigo e i congelatori.

Questi elettrodomestici dovranno poi essere inseriti all’interno di immobili su cui sono stati realizzati interventi di ristrutturazione edilizia a partire dal 1 gennaio dell’anno precedente a quello in cui si comprano i beni. Questi lavori dovranno risultare già saldati con pagamento elettronico tramite bonifico o carta di debito o credito.

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Gli elettrodomestici che acquisterete dovranno rispettare alcuni standar energetici per usufruire del bonus

I lavori di cui si parla sono lavori di manutenzione straordinaria, restauro, installazione di ascensori e scale di sicurezza e realizzazione di servizi igienici. All’interno della lista dei lavori utili per richiedere la detrazione del 50% sull’acquisto di mobilia elettrodomestici ci sono anche la sostituzione di infissi esterni, il rifacimento delle scale o la realizzazione di recinzioni, cancellate e muri di cinta.

Sismabonus e Superbonus vi aprono per porte al bonus arredamento 2023

Se avete già fatto richiesta di altri bonus come il Superbonus o il Sismabonus avrete già gran parte dei requisiti per richiedere il bonus arredamento 2023. Infatti, in presenza di lavori di ristrutturazione su più unità immobiliari si può fare richiesta e beneficiare più volte dell’agevolazione legata al bonus mobili.

C’è da precisare però che non rientrano nei lavori legati a questo tipo di bonus tutti i lavori di manutenzione ordinaria come ad esempio la tinteggiatura delle pareti e dei soffitti o la sostituzione dei pavimenti.

Per capire meglio la dinamica appena descritta, vi lasciamo ciò che viene specificato all’interno della guida dell’agenzia delle entrate: “La detrazione spetta anche quando i beni acquistati sono destinati ad arredare un ambiente diverso dello stesso immobile oggetto di intervento edilizio, oppure quando i mobili e i grandi elettrodomestici sono destinati ad arredare l’immobile ma l’intervento cui è collegato l’acquisto viene effettuato su una pertinenza dell’immobile stesso, anche se accatastata autonomamente”.

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Vasca o doccia, si può cambiare?

Marzo 21, 2023by Silvia ManelfiInterni0

Costruire o ristrutturare un bagno è una questione più complessa di quanto si creda e richiede molte decisioni fondamentali. Tra tutte, la scelta tra vasca o doccia è una delle più importanti perché rimarrà invariata per diverso tempo. La soluzione dipende dallo spazio, dalle esigenze personali e, ovviamente, anche dal budget.

Dal canto suo la doccia è una scelta molto popolare per chi cerca la praticità, la velocità e l’efficienza. D’altro canto, la vasca offre il lusso del relax e del confort, aggiungendo poi uno spazio per lavare non solo le persone ma anche animali o piumoni. Ma è davvero così definitiva la scelta? Non proprio.

I fattori per scegliere

Per quanto la scelta tra vasca o doccia sia molto influenzata dalle preferenze personali, ci sono dei fattori oggettivi che non possono prescindere. Il primo tra tutti è ovviamente lo spazio disponibile nel bagno. In caso di un bagno piccolo è necessario ottimizzare tutto lo spazio disponibile. Una doccia è molto più versatile sotto questo aspetto, ma ci sono anche delle micro-vasche che potrebbero entrare comodamente in un angolo. Viceversa, in caso di un bagno grande, una doccia potrebbe riempire troppo poco.

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Le vasche con misure personalizzate sono perfette anche per i bagni più piccoli

Secondariamente bisogna tener conto delle necessità della persona: in caso di difficoltà motorie una doccia è molto più semplice e sicura. Se si hanno problemi di equilibrio o si vive con persone anziane, infatti, una vasca può essere rischiosa in quanto richiede più movimenti. A meno di non optare per delle vasche con l’apertura a cancello, una doccia con pavimento antiscivolo e maniglioni di sicurezza potrebbe essere la soluzione migliore.

Per ultimo bisogna tenere conto anche dei costi. Ad oggi ci sono vasche adatte per tutte le tasche, ma tendenzialmente una doccia costa meno. Anche in termini di installazione, la scelta di una doccia può far risparmiare parecchio. D’altro canto, una vasca può aumentare il valore della casa, ma richiede anche più spreco d’acqua.

Vasca o doccia: quale scegliere

La doccia è la scelta più popolare al giorno d’oggi, ma ha anche una serie di lati negativi. Il primo vantaggio evidente è che entra ovunque, anche nei bagni più piccoli. Le dimensioni minime standard di un piatto doccia sono 70 x 70 cm, ma con delle realizzazioni su misura si può scendere anche sui 60 cm. Soluzioni come le docce in muratura possono far risparmiare davvero tanto spazio, ma devono essere comode per chi le usa. Per muoversi liberamente, infatti, potrebbe essere necessario non scendere sotto i 70 cm di larghezza e i 90 cm di lunghezza. A questi, inoltre, va aggiunto uno spazio laterale per permettere l’accesso e l’uso in modo confortevole.

D’altro canto, la vasca aggiunge aggiunge quel tocco di lusso all’ambiente e aumenta il valore della casa. La vasca da bagno, con la sua forma sinuosa e la possibilità di immergersi completamente, è spesso vista come un luogo di relax e benessere. Nonostante questo la vasca può essere pratica se, per esempio, si ha un animale domestico o un bambino piccolo. Oppure anche se si lavano spesso oggetti grandi come per esempio piumoni o abiti voluminosi. Le dimensioni minime di una doccia standard si aggirano attorno ai 70 x 160 cm, ma le soluzioni più piccole abbondano. Esistono infatti docce angolari o quadrate che sfiorano i 100 cm di lato.

vasca o doccia combinata
La vasca con doccia combinata potrebbe essere un’ottima soluzione

In tutto questo non scordiamoci poi la via di mezzo: una vasca con doccia combinata. In questo caso si ha tutta la flessibilità della doccia senza dover rinunciare ai momenti di relax.

Vasca o doccia: si può cambiare?

Ma che succede se in passato si è scelta la doccia e ora si vuole la vasca, o viceversa? È abbastanza comune voler tramutare una doccia in una vasca o una vasca in una doccia. Il procedimento non è difficile e neppure tanto lungo ma richiedere un primo sopralluogo per verificarne la fattibilità.

vasca o doccia pro e contro
Ristrutturare un bagno per cambiare la vasca con la doccia e viceversa è quasi sempre possibile

Da lì si dovrà rimuovere il piatto doccia o la vasca, individuare lo scarico, applicare la vasca o il piatto doccia e collegare il tutto al nuovo scarico. Questo è il caso migliore, perché in caso di docce in muratura dovranno essere considerati anche i lavori per abbattere o tirare su il muro, piastrellarlo e risistemare l’attacco al muro. La spesa di base non è altissima, ma si deve valutare il preventivo di caso in caso. Si tratta comunque di un’ottima soluzione se non si sa scegliere tra vasca o doccia… o se si vuole dare un aspetto nuovo al bagno.

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Bagno cieco come fare?

Febbraio 28, 2023by Silvia ManelfiInterni0

Molte volte la necessità di avere due bagni per il proprio appartamento richiede più di qualche compromesso. L’ottimizzazione degli spazi e la creazione di due toilette portano spesso la ristrutturazione verso un’unica soluzione: il bagno cieco. Che sia o meno di servizio, si tratta di un bagno che, a prescindere dalle sue dimensioni, non alcun tipo di finestra.

Attualmente la legge consente tranquillamente questo tipo di locali, tuttavia c’è da considerare che i bagni ciechi presentano alcune criticità. L’assenza di una finestra, anche piccola come un lucernario, porta al ristagno dell’umidità, il proliferare più facile di muffe e la presenza di cattivi odori. Inoltre, un ambiente del genere è anche più difficile da illuminare, senza luce naturale. Con qualche accorgimento, però, un bagno cieco può essere estremamente confortevole.

Quando è possibile fare un bagno cieco?

Se si tratta di una seconda toilette, è sempre possibile realizzare un bagno cieco a patto che il primo abbia almeno una finestra. Se invece parliamo del bagno principale, può essere cieco solo se l’appartamento è più piccolo di 70mq e ha unicamente una camera da letto. Queste specifiche sono richieste direttamente dal Decreto Ministeriale della Sanità del 5 luglio 1975 e risultano quindi nazionali. Le normative riguardo la grandezza minima di un bagno cieco, invece, cambiano a seconda del comune di appartenenza.

bagno cieco
Per sapere quale è la misura minima di un bagno cieco è bene far riferimento alle normative del proprio comune

Per poter creare un bagno cieco è inoltre sempre necessario dotarlo di un sistema di aspirazione forzata. Questo tipo di areazione può essere di due tipi: a ricambio continuo di almeno 6 volumi all’ora, oppure intermittente con ricambio di 12 volumi all’ora. Questi sono i sistemi più comuni di ventilazione, ai quali si aggiungono poi la ventilazione meccanica igroregolabile, che scatta in base al livello di umidità, o quella meccanica a due flussi.

Come risolvere il problema dell’umidità

La ventilazione forzata non serve solo per evitare il ristagno degli odori, ma anche dell’umidità che, se non smaltita, porta ad un proliferare di muffa. Per questo motivo è importantissimo non risparmiare sul sistema di ventilazione. Migliore sarà l’aspirazione meccanica, meno problemi di muffa ci saranno.

Anche con un buon sistema di ventilazione, però, il pericolo muffa non è necessariamente scongiurato. Per minimizzarlo il più possibile è bene pensare anche ad un sistema di isolamento, sia per i pavimenti che per i soffitti. In genere si utilizzano pannelli di polistirene estruso che garantiscono un’ottima impermeabilità, oltre ad essere molto facili da installare.

bagno cieco materiali
La scelta dei materiali per un bagno cieco è fondamentale

Infine, un’altra soluzione è quella di utilizzare rivestimenti appositi. Materiali idrorepellenti, come il gres porcellanato e la ceramica, sono sicuramente l’equilibrio perfetto per evitare muffe. Dove non è possibile installare le piastrelle, quindi mura o soffitto, si dovrebbe scegliere l’idropittura. Si tratta di tinte ad acqua che garantiscono elevati standard contro la condensa e la muffa.

Come illuminare ed arredare un bagno cieco

Passato lo scoglio della realizzazione del bagno cieco, bisogna pensare anche all’illuminazione e all’arredamento. Una ristrutturazione poco attenta potrebbe rendere la toilette non solo angusta ma anche poco utile. L’illuminazione è un punto fondamentale per un bagno, e quando non ci si può affidare a quella naturale, si deve prestare particolare cura. L’idea principale è quella di utilizzare un punto luce centrale sul soffitto ed uno secondario sul lavabo. Gli specchi con illuminazione integrata sono una soluzione perfetta, per esempio. Se il bagno è grande e ha diversi punti come la vasca o dei mobili, sarebbe bene installare dei led in grado di renderli meno scuri.

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Gli specchi con luce integrata possono dare un tocco in più ad un bagno cieco

Per risaltare l’illuminazione è importante lavorare anche sull’arredamento. Un accomodamento ottimale è l’utilizzo di specchi ampi, in aggiunta a quello sopra al lavabo. Questo aiuta a raddoppiare i punti luci e ad ingrandire la stanza. Per quanto riguarda i mobili è meglio scegliere uno stile lineare e pulito, senza troppi angoli o rilievi. I colori più adeguati sono sicuramente quelli chiari e naturali: non necessariamente il bianco puro ma meglio puntare a nuance non troppo accese.

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La cucina economica ritorna di moda

Febbraio 21, 2023by Ramona AllegriInterni0

La cucina economica ritorna di moda diventando però più efficiente, colorata ed innovativa. Chi ricorda la stufa in ghisa smaltata multifunzione dei nonni? In questi ultimi anni abbiamo assistito al ritorno di una concezione più tradizionale della cucina e del modo di viverla. Questa zona della casa non è più vista come un luogo dedito solamente alla preparazione dei pasti ma anche di convivialità. Infatti diventa un vero e proprio luogo d’incontro per la famiglia che, raccolta attorno ad un tavolo, si racconta il trascorso della giornata passando il tempo in armonia.

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Le vecchie stufe in ghisa multifunzione della nonna si trasformano in moderni accessori per la preparazione dei pasti.

La cucina economica: un grande ritorno

I nostri nonni la utilizzavano sia per riscaldarsi che per cucinare, la cucina economica era una grande stufa in ghisa smaltata con tantissime funzioni. Infatti la si utilizzava per cucinare, riscaldare l’acqua e riscaldarsi. Oggi è stata rivalutata ed è tornata di moda ma nella versione più moderna.

Molto tempo fa il cuore della casa era proprio la cucina, in particolare nelle case di campagna utilizzata non solo per la preparazione del cibo quotidiano ma anche di pane, dolci e confetture. Oltre alla stufa in ghisa era presente un grande tavolo in legno dove la famiglia si riuniva nella sua completezza. I bambini che facevano i compiti o giocavano, la nonna che ricamava o preparava la pasta fresca e la mamma che stirava o rammendava la roba.

Questo tipo di cucina non è solamente amata dai nostalgici ma anche da chi ama uno stile moderno soprattutto per le prestazioni che possiede. È la scelta ideale per chi possiede una casa in montagna ma anche in un’abitazione più moderna diventa un oggetto iconico. In commercio ora ne esistono vari modelli: dalla versione più classica per i nostalgici a quella personalizzata alle termo-cucine. Queste ultime sono molto interessanti per le loro caratteristiche.

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Ecco una versione moderna della cucina multifunzione incastonata insieme ai pensili.

Caratteristiche della cucina multifunzione a legna

In genere questo tipo di cucine vengono realizzate in ghisa e acciaio perché devono sopportare un’elevata temperatura dovuta alla combustione della legna. Visto l’elevato costo del gas e dell’elettricità in questi ultimi tempi, sempre più persone stanno tornando all’uso di questa “stufa”. Sono molto belle da vedere nei grandi ambienti ma perfette anche da inserire in piccole stanze.

Proprio come i vecchi modelli queste cucine più moderne riscaldano l’acqua, vi permettono di cucinare qualsiasi cosa e di riscaldare la stanza. In genere possiedono un ampio piano per la cottura dei cibi, un forno integrato e alcune più moderne possiedono addirittura un piano ad induzione. Ci sono in commercio anche modelli con forni multifunzione che vi permettono di scongelare e di grigliare i cibi.

Il bruciatore dove viene messa la legna è, solitamente, realizzato in pietra refrattaria e nei modelli più cari in ghisa. Alcuni modelli presentano anche un serbatoio dell’acqua per avere modo di tenere l’acqua sempre calda senza la combustione risparmiando sull’utilizzo della legna.

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Alcuni modelli presentano anche un piano ad induzione per una cottura mista.

Cucine multifunzione a legna

Queste soluzioni a legna vi garantiscono un notevole risparmio sui consumi elettrici e del gas. Possono inoltre venire trasformate in termo-cucine ossia venire collegate all’impianto di riscaldamento esistente (proprio come accade per il termocamino) e produrre acqua calda per la casa. Per installarla in questa modalità occorre un kit idraulico e vi consigliamo l’intervento di un esperto.

I costi di questo tipo di cucine variano in base alla tipologia, ai rivestimenti, al brand e alle caratteristiche tecniche. I modelli che si possono trasformare in termo-cucina generalmente sono più cari. Oltretutto possono venire personalizzate con la griglia per arrostire e la friggitrice per accontentare ogni esigenza. Alcuni modelli possiedono uno sportello apposito per mantenere i cibi in caldo.

 

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Dipingere casa: quanto costa?

Dicembre 16, 2022by Alice LavorattiInterni0

Se state pensando di dipingere casa nel prossimo 2023 affrettatevi a chiamare ora un professionista del settore per avere un prezzo agevolato. Una soluzione può sempre essere quella di farlo da soli. In questo caso attenti ai prodotti che scegliete e valutate bene la porosità delle pareti. Vediamo perché in questo articolo.

Dipingere casa: perché e quando farlo

Prima o poi tutti arrivano a dover prendere questa decisione. Che abbiate comprato una casa nuova, o che stiate pensando di rinnovare le pareti di quella vecchia, dipingere casa è una tappa che ogni famiglia affronta almeno una o due volte nella vita.

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Perché dipingere casa? Come e quando farlo? Scopriamolo

I benefici sono tanti, uno tra tutti che le pareti assorbono odori e fumi che si aggirano per casa. Il consiglio è quindi sempre quello di farlo ogni volta che si cambia casa (soprattutto se prima ci abitavano altre persone).

Di solito lo si fa ogni 10/12 anni. Tutto dipende dall’usura delle pareti e da come viene vissuta la casa. Un’altra attenuante (negativa) è la presenza di bambini piccoli o animali che spesso sporcano le pareti loro malgrado. In questi casi il lavoro si dovrà fare prima.

A chi chiedere?

Ora a parte il classico imbianchino che lavora a cottimo ci sono moltissime aziende che si occupano di questi servizi di imbiancatura. Le tariffe, ad oggi, visti anche i bonus statali rilasciati per i lavori di ristrutturazione, sono vantaggiosi. Nel 2023 però aumenteranno.

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Come valutare se servirsi dell’imbianchino o fare da soli?

Se state quindi pensando di chiedere ad una ditta esterna informatevi adesso e pagate un anticipo per fermare il vostro preventivo. Il lavoro poi potrete farlo ad anno nuovo sfruttando però il listino prezzi attuale.

Se pensate che la cosa possa costarvi troppo, valutate bene come dovete dipingere casa. Infatti, imbiancare una parete standard (3,4 mt di altezza) o tinteggiarne una più larga o più alta fa la differenza, anche per la vostra schiena.

Dipingere casa al mq

I professionisti di questo settore hanno un costo al metro quadro. Dipingere casa per questo potrebbe essere un lavoro da fare da soli, in tempi diversi (prima le camere, e qualche mese dopo la cucina, poi i bagni).

Il fatto è che spesso non si riesce a calcolare la quantità e qualità giusta delle tinte disponibili in commercio. Il parere di un esperto potrebbe essere d’obbligo, soprattutto per valutare la porosità delle pareti.

Infatti, ci sarà differenza tra pareti parte di un complesso costruito negli anni ’60 e pareti di un edificio storico. Dipingere un muro costruito in forasse, piuttosto che uno antico, sotto i cui strati di calce e intonaco ci sono magari delle pietre porose, fa la differenza.

Come scegliere?

Potremmo rispondervi “in base alla possibilità del vostro portafogli”, ma preferiamo fare con voi ancora alcune considerazioni per potervi lasciare liberi di scegliere.

Punto primo: quanto tempo a disposizione avete per fare questi lavori? Un imbianchino prenderà (ad oggi) sui 3,5€ al mq. Per farlo potrebbe metterci anche diversi giorni, in base a quanti metri quadri è in totale la vostra casa. Voi potreste metterci meno di lui, ma lavorare più sommariamente.

dipingere casa
Devi dipingere casa? Ecco come fare

Ricordate che per dipingere casa dovete lasciare respirare la vernice. Quindi, se decidete di farlo da soli, magari in più trance come vi dicevamo sopra, ricordate che avete bisogno di un giorno per dipingere e uno per lasciare aperte le finestre.

Il ferramenta è sicuro?

In ultima analisi c’è la questione del prodotto. L’imbianchino professionista ha i suoi canali per reperire i prodotti migliori, che durano nel tempo. Tu dovresti andare al ferramenta.

Le vernici in commercio sono tantissime e scegliere quella adatta a dipingere casa non sarà facile. Potreste decidere secondo il metro del risparmio: quella che costa di più è la migliore e quella che costa di meno andrà data al muro con almeno due o tre mani di pittura.

Se avete tempo di fare tutte queste valutazioni e poi anche di tinteggiare i vostri muri da soli, fatelo! Sicuramente risparmierete. Ma se vi manca il tempo e non vi fidate troppo delle vernici basiche che si trovano dal ferramenta, provate almeno a farvi fare un preventivo da un professionista, alla fine non costa nulla.

 

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