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Category: Edilizia

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Case sostenibili: idee per realizzarle

Aprile 29, 2023by Ramona AllegriEdilizia0

La sostenibilità è un tema centrale per il futuro del nostro pianeta e per l’architettura non può essere differente. La costruzione di case sostenibili sta diventando sempre più importante nei giorni nostri, dato che le emissioni di gas serra sono in costante aumento e la necessità di ridurre la quantità di rifiuti prodotti è urgente. Fortunatamente, ci sono sempre più idee innovative per costruire case sostenibili che riducono le emissioni nocive e proteggono l’ambiente nel lungo periodo. In questo articolo, discutiamo 10 idee innovative per la costruzione di case sostenibili.

case sostenibili
La sostenibilità è molto importante per il bene del nostro pianeta.

Case sostenibili, come realizzarle?

La costruzione di case sostenibili inizia con la scelta di materiali sostenibili. Esistono molti materiali disponibili che sono eco-friendly, come la canapa, il bambù, la paglia e le fibre naturali. Questi materiali sono biodegradabili e in grado di combinare resistenza e durabilità.

L’isolamento ecologico è molto importante in una casa sostenibile, poiché può ridurre i costi dell’energia e mantenere la casa più efficace dal punto di vista energetico. Una soluzione innovativa per l’isolamento potrebbe essere la perlite espansa, un materiale isolante completamente naturale che può offrire prestazioni termiche senza compromettere la qualità dell’aria interna.

Un’idea innovativa per costruire case sostenibili è il concetto di Passivhaus. Questo tipo di casa è progettata per essere altamente energetica, in grado di produrre giorno e notte calore naturalmente senza l’utilizzo di una fonte esterna di energia. Tuttavia, ci vogliono certificazioni specifiche e gli incentivi necessari per affrontare questo tipo di progetto costoso.

L’utilizzo di fonti di energia rinnovabile può essere una soluzione efficace per ridurre le emissioni di energia ad ogni costruzione di una casa sostenibile. L’energia solare, ad esempio, può produrre l’energia necessaria per la casa, riducendo la necessità di energia elettrica generata a gas.

case sostenibili
L’isolamento delle pareti mantiene calda o fresca la casa.

La sostenibilità è una scelta consapevole

La scelta del pavimento può fare un’importante differenza nella creazione di una casa sostenibile. Si possono utilizzare materiali sostenibili come il bambù, che cresce rapidamente senza deforestazione. Anche il sughero può essere usato come pavimentazione sostenibile, soprattutto se derivato da fonti naturali.

L’acqua piovana è un bene prezioso che può essere raccolto per l’uso domestico. Una soluzione innovativa per la raccolta dell’acqua piovana sarebbe quella di installare un sistema di raccolta adatto per la casa, catturando l’acqua che cade sul tetto e rimuovendo le impurità.

Le abitazioni modulari sono spesso costruite con materiali sostenibili e sono in grado di ridurre notevolmente l’impatto ambientale. Una casa modulare costruita con materiali sostenibili può avere un’aspettativa di vita anche superiore di quelle tradizionali.

Poi le tecnologie avanzate possono contribuire a trovare soluzioni innovative alla costruzione di case sostenibili. Ad esempio, un sistema di domotica in grado di gestire l’energia all’interno della casa potrebbe essere un’idea interessante, in grado di ridurre l’utilizzo di gas e di fare risparmiare molta energia.

Il legno è uno dei materiali più sostenibili per la produzione di abitazioni. Una soluzione innovativa per costruire case sostenibili sarebbe quella di utilizzare materiali in legno massello, ad esempio provenienti dalla gestione forestale sostenibile.

Infine, un’idea innovativa nel campo della costruzione di case sostenibili è quella di creare giardini sostenibili. Piantare alberi e piante a crescita rapida soddisferà gli occhi e potrebbe contribuire a migliorare l’uso energetico della casa o a creare un microclima benefico.

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Il legno è uno dei materiali sostenibili per eccellenza.

In conclusione, la tendenza verso la costruzione di case sostenibili richiederà probabilmente una combinazione di queste soluzioni innovative, i costruttori dovranno essere sempre alla ricerca di nuove idee, nuovi materiali e migliori pratiche di costruzione. Con la giusta attenzione alle soluzioni sostenibili, gli edifici possono aiutare a creare un futuro migliore per il pianeta e per le generazioni future.

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Guaina: tutto quello che devi sapere

Aprile 8, 2023by Veronica PerottoEdilizia0

Che cos’è la guaina per il tetto? Quali sono le tipologie disponibili sul mercato? Quali sono i pro e i contro e quali sono le cose che dovremmo sapere per installarla? Ecco tutto quello che devi sapere a riguardo.

Cos’è la guaina

La guaina è un materiale utilizzato per la copertura dei tetti. O meglio, è un insieme di diversi materiali utili ed efficienti allo scopo di impermeabilizzare e isolare i tetti degli edifici.

Per lo più essa è composta da bitume. Ma sono diffusi anche altri materiali, come resine, plastificanti e polimerizzanti.

Il suo scopo principale è, appunto, quello di impermeabilizzare il tetto, proteggendo gli ambienti dagli agenti atmosferici. Tuttavia, essa può esercitare anche una funzione di isolante termico.

Non è una soluzione “antiquata”

Si tratta della soluzione più diffusa in Italia. E questo non dipende solamente dal fatto che la maggior parte degli edifici presenti nel paese siano “datati”.

Sebbene la guaina sia una soluzione vecchia di decenni, essa rimane una delle scelte principali ancora oggi, quando si tratta di isolare e impermeabilizzare il tetto.

Tipologie di guaina

Sul mercato esistono diverse tipologie di guaina, che si differenziano per diversi aspetti: materiale, prestazione, composizione.

Guaina
Guaina

Una delle distinzioni principali è quella tra la guaina liquida e quella bituminosa.

La prima è composta principalmente da resine, plastificanti e polimerizzanti. Non sono esattamente liquide, ma pastose e gelatinose. Oltre a garantire l’impermeabilizzazione, essa garantisce anche una protezione maggiore dai raggi ultravioletti. Per la posa si utilizza un rullo o, meno frequentemente, un pennello. Infine, queste si differenziano in base alla densità.

La seconda è quella bituminosa ed è la tipologia più diffusa. È composta principalmente da bitume ed è più economica. Tuttavia, il suo scopo è solo quello di impermeabilizzare e non di proteggere dai raggi ultravioletti. Esiste, però, una sottocategoria che contiene, oltre al bitume, anche l’ardesia e garantisce anche una protezione contro i raggi ultravioletti.

La posa è più complicata rispetto alla guaina liquida. I rotoli, infatti, vanno stesi e sottoposti a calore, per farli sciogliere leggermente e aderire alla superficie.

I pro della guaina…

Oggigiorno esistono altri materiali isolanti e impermeabili da posare sui tetti, tuttavia la guaina rimane il metodo più scelto. Perché?

Guaina
Guaina

Ecco i pro:

  • Posa rapida: sia nel caso della guaina liquida che in quello della bituminosa, la posa è molto veloce e più semplice rispetto ad altre impermeabilizzazioni.
  • Impermeabilizzazione ottima e resistenza agli agenti atmosferici.
  • Resistenza termica: le guaine non subiscono danni da compressione e decompressione nelle temperature comprese tra -5° e i +40°.
  • Prezzo vantaggioso: senza dubbio i costi bassi sono uno degli elementi che ne caratterizzano la diffusione.

… e i contro

D’altro canto dobbiamo annoverare anche alcuni contro:

  • Estetica: dal punto di vista estetico la guaina non è la soluzione più bella da vedere, anche se quelle a base d’ardesia o di resina garantiscono una resa estetica migliore.
  • Basso isolamento termico: dal punto di vista dell’isolamento termico non sono la soluzione migliore.
  • Incompatibilità di materiale: su alcuni materiali non si possono applicare le guaine. In particolare nel caso di tetti in legno.
  • Evitare il fai da te: uno dei contro è che non ci si può affidare al fai da te. O meglio, in moltissimi, soprattutto nei decenni scorsi hanno posato le guaine autonomamente. Tuttavia, per garantire una posa adeguata ed efficiente bisogna affidarsi a un operario specializzato.

Quanto dura la guaina?

Generalmente la guaina del tetto ha una vita media di 15/20 anni. Dopodiché andrebbe sostituita per garantire la massima efficienza. Tuttavia, in alcuni casi potrebbe danneggiarsi prima del tempo. È il caso di eventi atmosferici estremi, nevicate intense o temperature che vanno al di sotto dei -5° o al di sopra dei +40° per un periodo prolungato di tempo.

 

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Differenza tra bioedilizia, architettura bioclimatica e architettura sostenibile

Marzo 7, 2023by Veronica PerottoEdilizia0

Oggi si sente sempre parlare di architettura sostenibile, bioclimatica, edilizia green, ecc. Tuttavia, può capitare che si finisca per fare confusione tra un termine e l’altro. Per questa ragione oggi vogliamo esaminare meglio quali sono le differenze tra architettura bioclimatica e architettura sostenibile.

Sostenibilità ambientale nell’edilizia: architettura bioclimatica e bioedilizia

La sostenibilità ambientale è un argomento che non può più essere sottovalutato. L’emergenza climatica, il livello di inquinamento e di emissioni, ecc ci hanno messo di fronte all’esigenza di ridurre la nostra impronta ambientale.

Questo discorso è valido per tutti gli aspetti della nostra vita e anche per il settore dell’edilizia. Sebbene ci siano delle leggi che regolamentano e definiscono il livello minimo di sostenibilità da raggiungere e il tetto massimo di emissioni consentito, il settore dell’edilizia è sempre più attento all’argomento sostenibilità.

Bioedilizia

La bioedilizia ha origini più recenti rispetto all’architettura bioclimatica. Dal secolo scorso è iniziata a diffondersi un’attenzione maggiore verso il fattore sostenibilità, cosa che ha coinvolto anche il settore dell’edilizia.

Bioedilizia
Bioedilizia

In questo settore quando si parla di bioedilizia si intende principalmente un’attenzione maggiore verso i materiali e le risorse utilizzate, sulla loro provenienza e sul loro impatto ambientale, prediligendo quelli che hanno un’impronta ambientale più bassa.

Vengono scelti materiali e risorse che impattano meno sull’ambiente, cercando di avvicinare l’architettura all’ambiente naturale.

Nello specifico la bioedilizia si concentra sui materiali, le tecniche e le soluzioni naturali, affinché esse siano sicure tanto per l’uomo quanto per l’ambiente.

La bioedilizia predilige i materiali naturali, quali possono essere il legno, la roccia, la lana di roccia, le tessili naturali. Una casa prefabbricata in legno può essere un esempio di bioedilizia, ma non solo.

In alcuni contesti si è cercato di portare questo tipo di soluzioni non solo verso la singola abitazione, ma all’interno grattacielo, quartiere o, addirittura, città.

Cos’è l’architettura bioclimatica

L’architettura bioclimatica ha origini molto più antiche, anche se nel tempo si è voluta e ha iniziato ad andare di pare posso con la bioedilizia.

Architettura bioclimatica
Architettura bioclimatica

L’architettura deve tenere conto delle condizioni climatiche locali ed adeguarsi di conseguenza. È un concetto che si è sempre utilizzato, sin dall’antichità, molto prima che anche il solo termine architettura venisse coniato.

Lo scopo è quello di creare il massimo comfort per le persone che vivono all’interno dell’abitazione. Ma oggi lo scopo è anche quello di ridurre i consumi energetici e di conseguenza il proprio impatto sull’ambiente.

In alcuni contesti climatici estremi l’architettura bioclimatica è utilizzata da sempre, per garantire un comfort maggiore alle persone. Si pensi al deserto, dove si costruisce cercando di sfidare il caldo estremo, o ai paesi nordici, dove, al contrario, si sfida il freddo polare.

Oggi l’architettura bioclimatica ha però raggiunto anche luoghi dove il clima mite non richiede eccessive accortezze. Tuttavia, realizzare una struttura che tiene in considerazione le condizioni climatiche vuol dire anche ridurre notevolmente i consumi energetici, fino ad arrivare a impatto zero o quasi.

Si tratta di una soluzione concreta ai problemi climatici e ambientali, ma anche alla crisi energetica.

A differenza della bioedilizia, che si concentra sui materiali utilizzati, l’architettura bioclimatica si concentra maggiormente sulle prestazioni energetiche dell’edificio. Lo fa cercando di utilizzare le risorse offerte dalla natura stessa, studiando la posizione dell’edificio e delle stanze, la ventilazione, la luce naturale, i sistemi di accumulo, le superfici trasparenti, l’isolamento termico, l’energia rinnovabile.

Cos’è l’architettura sostenibile

Per architettura sostenibile, invece, si intendono tutti i diversi tipi di interventi che mirano a ridurre la propria impronta ambientale. Per ridurre la propria impronta ambientale possono essere adottate soluzioni diverse e combinare le diverse soluzioni tra di loro.

Ciò vuol dire che sia la bioedilizia che l’architettura bioclimatica rientrano nell’architettura sostenibile, la quale può essere considerata una sorta di macro categoria delle altre.

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APE: cos’è e a cosa serve

Febbraio 7, 2023by Veronica PerottoEdilizia0

Il certificato energetico APE (Attestazione di Prestazione Energetica), è un attestato contenente tutte le informazioni riguardanti l’isolamento termico e il consumo energetico di un’abitazione.

Scopriamo insieme cos’è, a cosa serve e tutto quello che dobbiamo sapere a riguardo.

Cos’è la certificazione APE

L’APE è una certificazione rilasciata da un tecnico abilitato che valuta lo stato di un’abitazione o di un edificio, sotto il profilo dell’isolamento termico e del consumo energetico.

APE
APE

L’attestato serve a valutare le condizioni termiche ed energetiche dello stabile. Nello specifico esso:

  • Fornisce le informazioni sulla qualità energetica dell’immobile, avvalendosi di un sistema di classificazione predefinito.
  • Promuove l’efficienza energetica, fornendo la prestazione energetica dell’edificio.

Cosa è contenuto all’interno dell’APE

L’APE è una certificazione standard a livello nazionale, per questo se redatto correttamente deve contenere sempre le stesse informazioni.

APE
APE

Se redatto correttamente l’attestato contiene le seguenti informazioni:

  • Prestazione energetica globale, divisa in energia primaria totale ed energia primaria non rinnovabile, entrambi i dati seguono i rispettivi indici.
  • Classe energetica, considerato uno degli elementi più importanti ed è stabilita attraverso l’indice di prestazione energetica globale.
  • Qualità energetica: ovvero gli indici che indicano la prestazione termica per la climatizzazione invernale, l’area termica solare e la trasmittanza termica periodica.
  • Requisiti minimi di efficienza energetica.
  • Emissioni di anidride carbonica.
  • Indici di prestazione energetica rinnovabile e non rinnovabile.
  • Quantità annua di energia consumata.
  • Elenco dei servizi energetici e relative efficienze.
  • Proposte per il miglioramento dell’efficienza energetica.

Scala energetica

Non tutti conoscono tutti gli indici riportati su un certificato di prestazione energetica APE, ma quasi tutti sanno ormai cosa vogliano dire le lettere che ne attestano la qualità energetica.

Ad oggi la scala di classificazione APE è composta da 10 classi cha vanno dalla G all’A4, laddove per G si intende la minore efficienza energetica e per A4 la maggiore efficienze energetica.

Normative

Spesso il certificato APE è obbligatorio, come nel caso di compravendita o di locazione di interi edifici. Se decidiamo di vendere un’immobile, l’attestato deve essere obbligatoriamente allegato al contratto.

APE
APE

Le linee guida nazionali dell’attuale modello di attestazione di prestazione energetica sono entrate in vigore a partire dal primo ottobre del 2015.

Le normative sottolineano che un annuncio di vendita o locazione debba contenere le informazioni sulla qualità energetica dell’edificio e che il sistema sia comune su tutto il territorio nazionale.

Come fare l’APE

Per redigere l’APE abbiamo bisogno di un tecnico abilitato a farlo, il quale avrà premura di fare un sopralluogo. Inoltre, avremo bisogno di una serie di documentazioni: visura catastale, planimetria, libretto d’impianto, ecc.

Il tecnico, inoltre, valuterà le stratigrafie, le caratteristiche degli elementi costruttivi, le caratteristiche degli impianti, ecc.

Lo stesso tecnico utilizzerà uno dei software per effettuare i calcoli necessari e determinare gli indici di prestazione energetica.

Il certificato una volta redatto è valido per 10 anni.

Quando è obbligatorio

L’APE è sempre obbligatorio per gli edifici di nuova costruzione e per quelli sottoposti a demolizione e ricostruzione. È, inoltre, obbligatorio per tutti gli edifici al momento della compravendita o di un nuovo contratto di locazione.

Il certificato è anche richiesto nei casi di:

  • Significativi lavori di ristrutturazione.
  • Atti notarili di compravendita.
  • Contratti d’affitto.
  • Richiesta di detrazioni fiscali, come Superbonus o Ecobonus.
  • Annunci immobiliari.
  • Richiesta di incentivi statali sull’energia degli impianti fotovoltaici.

APE, da non confondere con ACE e AQE

Oltre all’APE, che è l’Attestato di Prestazione Energetica, esistono anche le certificazioni energetiche ACE e AQE, le quali non sono da confondere con la prima.

L’ACE è l’Attestato di Certificazione Energetica, il quale individua le caratteristiche energetiche di un’immobile. Mentre l’AQE è l’Attestato di Qualificazione Energetica, il quale certifica che durante i lavori siano stati rispettati gli indici per il miglioramento energetico dello stabile.

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Ristrutturazione domotica

Gennaio 28, 2023by Silvia ManelfiEdilizia0

La domotica non è solo una moda, è il connubio perfetto tra funzionalità ed high tech all’interno delle nostre case. La ristrutturazione domotica può sembrare ancora una questione di nicchia, ma non è così. Già da un po’ di tempo ha smesso di essere il futuro ed è diventata il comfort di tutti i giorni. I vantaggi che se ne possono trarre sono davvero molti e vanno dall’abitabilità al risparmio energetico, passando anche per una maggiore sicurezza e l’aumento del valore dell’immobile.

ristrutturazione domotica alexa
Gli assistenti vocali collegati ad un sistema domotico wi-fi sono sicuramente gli esempi più comuni

Tra i dispositivi domotici, infatti, troviamo ovviamente la smart lightning (la gestione da remoto delle luci) e tutti gli assistenti vocali come Alexa. Ma anche climatizzazione e tapparelle gestiti da remoto, sistemi di allarme con sensori di movimento o telecamere, elettrodomestici smart e persino serrature biometriche. E ancora, tutta una serie di dispositivi che facilitano la vivibilità dell’abitazione.

Ma è sempre possibile passare da una casa normalissima ad una smart home? Sì, anche se la casa è piccola o è vecchia. L’importante è seguire i giusti accorgimenti.

Quali sono i vantaggi di una ristrutturazione domotica

Il primo, indubbio, vantaggio è la maggiore abitabilità. In una smart home qualsiasi aspetto quotidiano può essere controllato, avviato e gestito da remoto. In questa maniera le faccende non sono più subordinate alla presenza fisica, ma vengono portate avanti anche mentre si è a lavoro, o a fare shopping. Allo stesso tempo, pur rimanendo nella propria dimora, basta un semplice comando vocale o sul cellulare per controllare tutti i dispositivi, anche in stanze diverse.

Di pari passo va il secondo vantaggio: il risparmio energetico, con la relativa riduzione dei consumi in bolletta. In una casa intelligente in cui tutti i dispositivi sono collegativi, si può facilmente tenere sott’occhio tutti i consumi. Un elettrodomestico non del tutto funzionante o delle luci lasciate accese non saranno più un problema. Per la gestione quotidiana, inoltre, entra in campo l’impianto che provvede ad ottimizzare i consumi nei momenti di scarso o nullo utilizzo.

Il terzo pro è la maggiore sicurezza data dalla velocità di notifica dei sistemi di allarme. In una smart home tutte le notifiche arrivano in tempo reale e nel mentre vengono attivati dei piani come per esempio l’allarme sonoro o lo spegnimento di tutti i dispositivi. Sì, perché la sicurezza non è solo per le intrusioni, ma anche per eventuali fughe di gas, abbassamenti della qualità dell’aria o anche incendi.

ristrutturazione domotica telecamere di sicurezza
Le notifiche di un’intrusione arrivano in tempo reale, con la possibilità di monitorare cosa sta succedendo.

Tutto questo, ovviamente, porta anche ad un netto aumento del valore della casa sul mercato immobiliare. Una smart home viene valutata molto più positivamente, specialmente per chi cerca casa per la prima volta.

Case smart nuove o ristrutturazione domotica?

Non è necessario acquistare un immobile nuovo per avere una smart home. Tramite la ristrutturazione domotica è possibile affiancare un impianto domotico anche in case vecchie. Ovviamente l’ideale sarebbe avere la predisposizione di un impianto domotico già durante la realizzazione dell’abitazione, ma questo non significa che non è possibile aggiungerla in seguito.

ristrutturazione domotica collegamenti
Tutta la casa a portata di mano, sempre

In caso di ristrutturazione domotica sarà importante adeguare il progetto di tutti gli impianti, provvedere al cablaggio delle prese di corrente ed aumentare i centralini elettrici. In alcuni casi è anche possibile trasformare l’impianto elettrico precedente in un impianto elettrico domotico, ma è importante capire quali devono essere le funzioni finali. È possibile eseguire le operazioni da soli, acquistando dei kit domotici ma le conoscenze richieste sono molte e così anche i lavori di muratura. Per questo tipo di impianti, quindi, è bene rivolgersi a dei professionisti sia per la pianificazione che per l’installazione.

L’alternativa meno dispendiosa e più facile da attuare in autonomia è quella di sfruttare la tecnologia domotica wifi. La domotica senza fili è sicuramente la scelta più veloce quando si parla di ristrutturazione domotica perché non va ad intervenire sugli impianti. Non essendo necessario posare cavi, non servono moltissimi lavori murari e si può raggiungere ogni angolo di casa.

Qualche accorgimento…

Anche se si sceglie una ristrutturazione domotica wi-fi è importante fare attenzione ad alcuni particolari. In primis la casa deve avere una connessione internet veloce e stabile, abbastanza da supportare tutti i dispositivi. Le pareti non devono essere troppo spesse, per evitare che ci siano interferenze nel wi-fi. Le prese della corrente devono essere disposte in maniera equilibrata in tutta casa, aumentandone il numero se necessario.

Un altro aspetto da tenere da conto è quello economico. Il costo di una ristrutturazione domotica con impianto dipende dai metri quadri, dalle predisposizioni e dalle funzioni. Per un impianto base potresti stimare circa l’1% del valore della casa, ma è una cifra indicativa. Considerando il risparmio successivo, ne vale sicuramente la pena!

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Bonus casa 2023

Gennaio 7, 2023by Veronica PerottoEdilizia0

Anno nuovo bonus nuovi… e vecchi bonus rinnovati e riconfermati. Sognate di comprare o ristrutturare casa nel 2023? Ecco tutti i bonus casa dei quali potrete avvalervi.

Superbonus 2023

Iniziamo subito dal bonus che più ha fatto parlare di sé negli ultimi anni: il Superbonus 110%. Ci sarà ancora nel 2023?

Bonus casa 2023
Bonus casa 2023

La nuova Legge di Bilancio ha previsto il rinnovo del Superbonus, il quale, però, non sarà più del 110%, ma scenderà al 90%.

Tuttavia, non si tratta di un cambiamento che interesserà tutti. I condomini e gli edifici da 2 a 4 abitazioni avranno accesso al 90%, ma in alcuni casi si potrà ottenere il 110% anche nel corso del 2023.

Per i condomini si potrà accedere al 110% nel caso in cui:

  • L’assemblea ha deliberato i lavori entro il 18 novembre 2022 e ha presentato la Cilas entro 31 dicembre 2022.
  • L’assemblea ha deliberato i lavori tra il 19 e il 24 novembre 2022 e ha presentato la Cilas entro il 25 novembre 2022.
  • L’assemblea ha richiesto interventi di demolizione e ricostruzione entro il 31 dicembre 2022.

Per gli edifici da 2 a 4 abitazioni, invece, si potrà accedere al 110% nel caso in cui:

  • La Cilas è stata presentata entro il 25 novembre 2022.
  • Il titolo abilitativo di demolizione e ricostruzione è stato presentato entro 31 dicembre 2022.

Per quasi tutti gli altri (unifamiliari, prima casa, Onlus, Iacp) il Superbonus passerà dal 110% al 90%.

Bonus casa 2023: tetto spesa e aliquota

L’aliquota al 50% è stata confermata anche per il 2023, così come il tetto spesa a 96.000 euro.

Bonus casa 2023
Bonus casa 2023

Sono ammessi al bonus tutti gli interventi di manutenzione straordinaria. Mentre per i condomini oltre agli interventi di manutenzione straordinaria sono ammessi anche quelli di manutenzione ordinaria.

Sismabonus

Nel caso in cui gli interventi di manutenzione straordinaria riguardano il consolidamento di fabbricati in zone sismiche 1, 2 e 3, l’aliquota sale dal 50% all’80% su un tetto spesa sempre di 96.000 euro. Ciò avviene se con gli interventi in questione la classe di rischio scende di due punti.

Per chi acquista una casa nelle zone sismiche in un edificio completamente ristrutturato l’aliquota sale all’85%.

Ecobonus e Fotovoltaico

Per l’ecobonus, e quindi per il risparmio energetico, l’aliquota è confermata al 65%. Fanno parte di questo bonus casa gli interventi come la sostituzione di una caldaia vecchia con una nuova a condensazione o gli interventi di domotica con il fine del risparmio energetico.

In alcuni casi, invece, l’aliquota sale all’80%. Ciò succede quando l’ecobonus è abbinato agli interventi di consolidamento. Per tende e oscuranti, invece, l’aliquota è fissata al 50%.

Anche nel caso dei pannelli fotovoltaici l’aliquota è fissata al 50%. Il bonus comprende sia l’installazione di un impianto nuovo che il potenziamento di un impianto già esistente.

Bonus casa 2023: classe A

Se scegliamo di acquistare una nuova casa nel 2023 dobbiamo sapere che possiamo avvalerci di un taglio dell’IVA del 50%, nel caso acquistiamo una casa a risparmio energetico e, quindi, in classe A o B.

Bonus casa 2023
Bonus casa 2023

Bonus mobili e bonus verde

Il bonus mobili scende da 10.000 euro a 8.000 euro. Meglio di quanto era stato previsto, ovvero di portare il tetto massimo di spesa a 5.000 euro. Rientrano nel bonus mobili arredi e grandi elettrodomestici destinati a immobili ristrutturati.

Il tetto spesa per il bonus verde, invece, rimane fisso a 5.000 euro, con aliquota al 36%. Rientrano nel bonus verde interventi di rifacimento terrazzi e giardini.

Bonus casa 2023: ascensori

Infine, abbiamo il bonus ascensori, per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Il bonus comprende, oltre agli ascensori, anche pedane, montascale e tutti gli interventi volti a migliorare l’accessibilità e la mobilità.

La detrazione in questo caso è confermata al 75%.

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Pavimento riscaldato: pro e contro

Dicembre 30, 2022by Silvia ManelfiEdilizia0

Pavimento riscaldato, riscaldamento a pavimento o a pannelli radianti: l’alternativa ecologica ed economica ai tradizionali caloriferi. Perché sta andando così tanto di moda, specialmente nelle nuove costruzioni? In realtà si tratta di un sistema che era molto diffuso tra gli anni ’50 e ’70 ma che con le ultime tecnologie è stato reso molto più efficiente.

Un sistema del genere si adatta praticamente a tutti i pavimenti, anche se nella maggior parte dei casi servirà un massetto aggiuntivo per livellare la pavimentazione. Non solo abitazioni nuove o da ristrutturare ma anche capannoni, negozi o locali commerciali, garage e verande.Il concetto alla base è semplice: creare una rete di calore invisibile che riscaldi tutto l’ambiente, dal pavimento fino al soffitto, senza ingombri e senza disuguaglianze termiche.

Cos’è il pavimento riscaldato o riscaldamento a pavimento

Un impianto di riscaldamento a pavimento è un allestimento che permette il riscaldamento della casa grazie a dei pannelli radianti collocati sotto le piastrelle del pavimento. Il calore prodotto dai radianti viene diffuso in tutte le stanze per irraggiamento. Considerata la caratteristica del calore di salire verso l’alto, la diffusione risulta più omogenea rispetto ai sistemi di riscaldamento classici. I radiatori tradizionali, infatti, tendono a concentrare tutto il caldo nei pressi della fonte di calore, con il pavimento riscaldato invece l’aria calda raggiunge facilmente il soffitto.

pavimento riscaldato termosifone manutenzione
I radiatori classici richiedono una manutenzione ed una pulizia più frequenti

Per la produzione di calore i pannelli radianti possono contenere delle tubature con l’acqua riscaldata oppure delle resistenze elettriche. Nel primo caso si potrebbe optare per una pompa di calore, nel secondo per un impianto fotovoltaico. Per tutte e due le soluzioni, però, il consumo di energia è davvero contenuto.

Quali sono i pro del riscaldamento a pavimento

Il primo vantaggio, già citato, è l’uniformità del calore in tutto l’ambiente della stanza. Si tratta senza dubbio del pro più evidente, ma non è assolutamente il solo. La possibilità di lavorare a basse temperature permette di risparmiare energia, con un sconto interessante in bolletta. Se unito ad una pompa di calore, inoltre, il sistema funziona anche per il raffrescamento degli ambienti.

pavimento riscaldato nuova costruzione spazio aperto
Il sistema di riscaldamento a pavimento aumenta anche la vivibilità dello spazio, togliendo l’ingombro dei radiatori o dei climatizzatori

L’utilizzo di pannelli al di sotto del pavimento, poi, comporta tre notevoli vantaggi: la manutenzione è meno frequente, non ci sono impianti voluminosi sui muri, la polvere nell’aria è ridotta. Secondariamente, il pavimento è naturalmente riscaldato, il che significa poter camminare scalzi anche d’inverno!

Trattandosi di un impianto ad impatto ambientale ridotto, poi, concorre per i bonus fiscali riguardanti la costruzione e la ristrutturazione.

Quali sono gli svantaggi del pavimento riscaldato

Un pavimento riscaldato, ovviamente, non è tutto rose e fiori, specialmente per quanto riguarda la prima parte, quella dell’installazione. I metodi di riscaldamento più tradizionali sono largamente conosciuti: troverai facilmente esperti nel campo in gradi di soddisfare le tue esigenze. Per quanto riguarda il riscaldamento a pavimento, invece, i professionisti sono ancora relativamente pochi. Affidarsi a qualcuno che non è esperto, d’altro canto, è assolutamente sconsigliato vista la mole del lavoro.

Proprio perché si tratta di un lavoro non troppo diffuso e di una certa importanza, i costi d’installazione sono nettamente più alti di altri sistemi. Anche i tempi sono più lunghi e si potrebbe incappare in qualche errore di progettazione o posa. Per questo motivo è importante anche preventivare del tempo per il collaudo del sistema.

Pavimento riscaldato elettrico o con caldaia

Un sistema di riscaldamento a pavimento che fa uso di tubazioni necessita anche di una caldaia in grado di riscaldare l’acqua. In realtà le temperature dell’acqua sono molto più basse rispetto a quelle dell’acqua negli impianti tradizionali. Parliamo di un range tra 30 e 40°, a fronte dei classici 70°. Di solito, la caldaia consigliata è quella a condensazione perché permette un risparmio energetico, non inquina l’ambiente e ha anche un costo contenuto. Anche le pompe di calore possono essere una buona opzione. Meno interessanti sono, invece, le caldaie normali che ridurrebbero i vantaggi.

È anche possibile bypassare completamente la caldaia utilizzando un sistema di riscaldamento a pavimento elettrico. In quel caso, i pannelli radianti non prevedono tubature ma delle resistenze di qualche millimetro di spessore. La lunghezza, invece, sarà la stessa e andrà a coprire uniformemente tutto il pavimento.

La scelta tra uno e l’altro sistema dipende sostanzialmente dalla presenza delle caldaie, delle pompe di calore o di impianti fotovoltaici, ad esempio.

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Bioedilizia, realizzare un edificio sostenibile

Dicembre 23, 2022by Ramona AllegriEdilizia0

Bioedilizia, come realizzare un edificio sostenibile che sia di impatto ambientale minimo con il massimo risparmio energetico possibile? Il modo di costruire, ristrutturare e rinnovare gli edifici sta cambiando perché si è capita l’importanza di rispettare l’ambiente che ci circonda e soprattutto risparmiare il più possibile sull’energia evitando sprechi delle risorse naturali. Vediamo insieme quali sono i vantaggi e gli svantaggi del costruire una casa green e rispettosa dell’ambiente.

 

bioedilizia
Materiali e soluzioni eco-compatibili sono la scelta ideale.

Bioedilizia: come si ottiene un appartamento sostenibile?

La prima cosa da fare è sicuramente quella di utilizzare del materiale eco-compatibile che non solo dona benessere alla casa e ai suoi occupanti ma ne allunga anche la durata. Un’attenta progettazione dell’appartamento è costituita da: un involucro dell’edificio isolato in maniera eccellente, le fonti idriche ed energetiche devono essere utilizzate in maniera razionale, è consigliabile un utilizzo delle energie rinnovabili. I materiali scelti è meglio se sono naturali con componenti che si possono separare e smontare.

Le tecniche di costruzione utilizzate devono essere assolutamente a basso impatto ambientale. Oltretutto bisogna prendere sempre in considerazione il contesto naturale nel quale si sta operando tenendo conto anche della salute di chi lavora per la costruzione dell’edificio.

oltre a risparmiare energia la bioedilizia garantisce la realizzazione di “case attive” che di energia ne producono, un ottima cosa per risparmiare soprattutto in questo periodo. Un altro aspetto positivo degli edifici sostenibili è la resistenza ai terremoti e agli eventi atmosferici come forte vento e intemperie. Infatti questo tipo di case vengono costruite nelle zone ad alto rischio sismico come ad esempio in Giappone.

Le case realizzate in maniera green sono molto diffuse nei paesi del Nord Europa, questo perché il materiale isolante utilizzato è presente in maggiori quantità. Ma piano piano si sta diffondendo anche qui in Italia, questa scelta è dovuta a due fattori: il primo è il comfort e il secondo è un fattore prettamente economico.

bioedilizia
la bioarchitettura è sempre alla ricerca di materiali naturali.

Bioarchitettura alla scoperta dei materiali naturali

Spesso molti spunti validi arrivano proprio dalla bioarchitettura che è sempre alla ricerca di materiali costruttivi naturali. I materiali naturali utilizzati come ad esempio il legno schermano dalle radiazioni dei dispositivi elettronici garantendo un effetto rigenerante per la salute di chi vi abita.

Per materiali ecologici si intendono anche il cemento ecocompatibile e il calcestruzzo, inoltre vengono utilizzati anche i materiali naturali isolanti come appunto il legno.

bioedilizia
Come tutte le cose la bioedilizia ha i suoi pro e i suoi contro.

Pro e contro

I pro della bioedilizia sono svariati, ad iniziare dal risparmio energetico e l’elevata personalizzazione della vostra casa. L’impazzo zero sull’ambiente, la scarsa umidità e la struttura antisismica. Gli appartamenti creati in maniera sostenibile sono più resistenti al fuoco e necessitano di meno manutenzione rispetto alle case costruite con il metodo tradizionale.

I costi del cantiere sono minori, sono maggiori invece gli incentivi per la realizzazione che vanno dall’ecobonus alle detrazioni fiscali. In ultima ma non per importanza c’è la garanzia che vi permette di avere una casa sana e più duratura. Infatti le imprese di costruzione per una casa eco-green rilasciano una garanzia pluriennale che di solito dura 30 anni a differenza dei soliti 10 della casa in muratura. L’utilizzo dei materiali di costruzione naturali come il legno assicura un isolamento termo-acustico che riduce quasi del tutto il consumo energetico.

Per quanto riguarda i contro l’aspetto negativo è uno solo: l’elevato investimento iniziale, pensate però che queste spese che affronterete saranno ammortizzate con il risparmio energetico. Oltretutto la realizzazione o la ristrutturazione di una casa sostenibile è molto più rapida rispetto a quella in muratura che può essere sia un aspetto positivo che negativo. Infatti se da un lato risparmiate in fatto di tempo e costi dall’altro lato dovrete sempre versare un acconto in anticipo alla ditta di costruzione.

 

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Manutenzione ordinaria e straordinaria

Dicembre 10, 2022by Veronica PerottoEdilizia0

Quando si parla di lavori in casa è sempre molto complesso districarsi con i termini burocratici e con cosa possiamo o non possiamo fare. Oggi andiamo a vedere quale è la differenza tra manutenzione ordinaria e straordinaria e cosa possiamo fare in un caso o nell’altro.

Manutenzione ordinaria: definizione

In poche parole, la manutenzione ordinaria non riguarda opere strutturali. Essa viene effettuata per mantenere in efficienza la struttura, gli impianti e gli infissi dell’abitazione, ma non li modifica. Mantiene solamente la casa alla sua totale efficienza.

Manutenzione ordinaria e straordinaria
Lavori di pittura e tinteggiatura

Fanno parte di essa le attività di pulizia (come la pulizia di una grondaia) o la sostituzione di alcuni elementi degli elettrodomestici. Ma anche lavori più grandi possono rientrare in questa categoria. Come la sostituzione di infissi, ma solo se sono delle stesse dimensioni dei precedenti.

Tra i principali lavori che fanno parte della manutenzione ordinaria troviamo:

  • Riparazioni e rifiniture.
  • Miglioramento degli impianti già esistenti.
  • Rivestimenti interni ed esterni.
  • Lavori di manutenzione e pulizia di comignoli e grondaie.
  • Demolizione e ricostruzione intonaco.
  • Rinnovamento e sostituzione pavimenti.
  • Manutenzione impianti di riscaldamento e impianti a gas.
  • Manutenzione impianto elettrico e impianto idrico.

Manutenzione straordinaria: definizione

La manutenzione straordinaria, invece, prevede lavori di manutenzione dell’abitazione un po’ più impegnativi e invasivi, che vanno a modificare la struttura stessa.

Possiamo collocarla a metà strada tra quella ordinaria e dei veri e propri lavori di ristrutturazione edile.

Rientrano nella manutenzione straordinaria tutti i lavori che apportano un’innovazione consistente e significativa all’abitazione.

Tra i principali lavorano che fanno parte di questa categoria troviamo:

  • Sostituzione degli infissi, che abbiano forma o misura diversa dai precedenti.
  • Sostituzione dei sanitari e ristrutturazione dei servizi igienici.
  • Realizzazione di opere strutturali.
  • Sostituzione caldaia.
  • Rifacimento di scale, recinzioni, cancelli, muri di cinta.
  • Interventi strutturali.
  • Consolidamento strutturale e fondazioni.

Differenze ed esempi

Non sempre è semplice capire e trovare la differenza tra l’uno e l’altro, in quanto spesso la linea che separa i due tipi di lavoro è molto sottile. Possiamo provare a pensarla in questo modo: si parla di straordinario quando il lavoro porta un cambiamento concreto, una novità.

Ristrutturazione
Lavori in casa

Per capire al meglio la differenza tra manutenzione ordinaria e straordinaria possiamo prendere in esame alcuni esempi pratici.

L’esempio migliore è proprio quello degli infissi: sostituire una porta con una nuova, ma identica, è un lavoro di manutenzione ordinaria. Diventa, invece, straordinaria quando si cambia completamente l’aspetto dell’infisso, con una porta di altre dimensioni o forma, o, magari, con una vetrata scorrevole.

Un’ulteriore differenza è quella che dobbiamo fare con manutenzione straordinaria e ristrutturazione edile. Si entra, infatti, nell’ambito della ristrutturazione quando si modifica la struttura stessa dell’abitazione, aggiungendo, ad esempio, una piccola veranda oltre a cambiare la porta.

La SCIA

È importante capire la differenza e, qualora questa non dovesse essere chiara, un esperto del settore potrebbe sicuramente sanare ogni dubbio, soprattutto dal punto di vista legislativo.

Qualora dovessimo iniziare dei lavori di manutenzione straordinaria, infatti, dobbiamo aprire la SCIA (Segnalazione certificata di inizio attività).

Con la SCIA è possibile eseguire lavori di manutenzione straordinaria, interventi di restauro e risanamento, interventi di ristrutturazione edilizia. Tuttavia, non è possibile modificare gli indici urbanistici, aumentare le volumetrie dell’edificio, mutare la destinazione d’uso del locale, modificare la categoria edilizia e la sagoma del fabbricato.

Conoscere la differenza è fondamentale per chiedere i permessi ma anche per avere la possibilità di accedere ad eventuali detrazioni.

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