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Ponteggi: cosa sono e normative

Maggio 6, 2023by Veronica PerottoEdilizia0

I ponteggi sono opere provvisionali, ovvero strutture di servizio temporanee che servono a facilitare il lavoro durante le opere edilizie. Scopriamo insieme cosa sono, quali tipologie esistono e cosa dice la normativa a riguardo.

Cosa sono i ponteggi

I ponteggi sono opere provvisionali utilizzate solo durante i lavori. Terminati i lavori queste vengono rimosse e spesso possono essere riutilizzate per le opere edilizie successive.

Ponteggi
Ponteggi

Sono caratterizzate da una struttura reticolare che permette ai lavoratori (muratori, pittori, ecc) di raggiungere ogni punto dello scheletro dell’edificio sul quale stanno lavorando.

Si tratta di una struttura provvisoria utilizzata da sempre in ambito edilizio. Andando indietro nel tempo, questi erano realizzati in legno. Oggi sono per lo più in acciaio o in alluminio.

Queste strutture temporanee vengono utilizzate per facilitare tutti i lavori edili e non solo, dalla realizzazione di un nuovo edificio, ai lavori di manutenzione, fino al recupero delle opere edilizie. I ponteggi vengono utilizzati per raggiungere diverse altezze, altrimenti irraggiungibili. Anche nel caso di altezze raggiungibili con l’ausilio di una semplice scala si predilige comunque il ponteggio. Esso dona una capacità di movimento maggiore e rende il lavoro molto più semplice e comodo, rispetto a quanto sarebbe con una scala.

Cosa dice la normativa

Cosa dice la normativa in materia di ponteggi?

Ponteggi
Ponteggi

Un ponteggio non adeguato può rappresentare un grave rischio per i lavoratori, per questo esso deve essere a norma e deve seguire le regole imposte dalle specifiche normative.

I requisiti che un ponteggio deve avere sono elencati nel Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro. Precisamente essi sono riportati nel Dlgs 8 aprile 2008, n. 81.

In particolar modo il Testo Unico parla dei “lavori in quota”. I ponteggi, infatti, vengono utilizzati per raggiungere altezze notevoli.

“Nei lavori in quota, devono essere adottate, seguendo lo sviluppo dei lavori stessi, adeguate impalcature o ponteggi o idonee opere provvisionali o comunque precauzioni atte ad eliminare i pericoli di caduta di persone e di cose”.  

Tipologie di ponteggi

Esistono principalmente tre tipologie di ponteggi. La scelta del tipo di ponteggio migliore dipende da diversi elementi: l’opera edilizia da realizzare, la posizione, lo spazio disponibile, la specificità del cantiere, ecc.

Ponteggio a tubi e giunte

Si tratta della tipologia di ponteggio più tradizionale, robusta, duttile e ampiamente utilizzata. È anche la più vecchia e la più ingombrante.

Ponteggi
Ponteggi

Per realizzarla serve un vero e proprio progetto e si tratta di una struttura piuttosto complessa da montare e smontare. Il progetto deve essere molto precisa perché non sarà modificabile nel corso dei lavori. Inoltre, bisogna struttura molto bene anche la superficie di appoggio, la struttura è pesante e il sistema di ancoraggio ingombrante.

Nonostante ciò questa struttura presenta notevoli vantaggi, che l’hanno resa la più utilizzata: è robusta, duttile, flessibile e non necessita di molta manutenzione. Su di essa è possibile posizionare teli o cartelloni pubblicitari.

Ponteggi a telai prefabbricati

Si tratta di un ponteggio meno robusto del precedente, ma più facile da montare e smontare. Solitamente è utilizzato per opere edilizie meno complesse.

I costi di manutenzione sono molto più contenuti.

Ponteggio su ruote o trabattello

Quest’ultima struttura è mobile ed utilizzata per i lavori meno complessi, quasi sempre di manutenzione e non di realizzazione.

Esso è costituito da elementi prefabbricati (tavole e tubi metallici), con una stabilità propria. Si tratta di una struttura poco ingombrante, che può essere spostata da un punto all’altro nel corso dei lavori di manutenzione.

Solitamente viene utilizzata per lavori di rifinitura veloci e rapidi, come l’imbiancatura e l’intonacatura.

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Case sostenibili: idee per realizzarle

Aprile 29, 2023by Ramona AllegriEdilizia0

La sostenibilità è un tema centrale per il futuro del nostro pianeta e per l’architettura non può essere differente. La costruzione di case sostenibili sta diventando sempre più importante nei giorni nostri, dato che le emissioni di gas serra sono in costante aumento e la necessità di ridurre la quantità di rifiuti prodotti è urgente. Fortunatamente, ci sono sempre più idee innovative per costruire case sostenibili che riducono le emissioni nocive e proteggono l’ambiente nel lungo periodo. In questo articolo, discutiamo 10 idee innovative per la costruzione di case sostenibili.

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La sostenibilità è molto importante per il bene del nostro pianeta.

Case sostenibili, come realizzarle?

La costruzione di case sostenibili inizia con la scelta di materiali sostenibili. Esistono molti materiali disponibili che sono eco-friendly, come la canapa, il bambù, la paglia e le fibre naturali. Questi materiali sono biodegradabili e in grado di combinare resistenza e durabilità.

L’isolamento ecologico è molto importante in una casa sostenibile, poiché può ridurre i costi dell’energia e mantenere la casa più efficace dal punto di vista energetico. Una soluzione innovativa per l’isolamento potrebbe essere la perlite espansa, un materiale isolante completamente naturale che può offrire prestazioni termiche senza compromettere la qualità dell’aria interna.

Un’idea innovativa per costruire case sostenibili è il concetto di Passivhaus. Questo tipo di casa è progettata per essere altamente energetica, in grado di produrre giorno e notte calore naturalmente senza l’utilizzo di una fonte esterna di energia. Tuttavia, ci vogliono certificazioni specifiche e gli incentivi necessari per affrontare questo tipo di progetto costoso.

L’utilizzo di fonti di energia rinnovabile può essere una soluzione efficace per ridurre le emissioni di energia ad ogni costruzione di una casa sostenibile. L’energia solare, ad esempio, può produrre l’energia necessaria per la casa, riducendo la necessità di energia elettrica generata a gas.

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L’isolamento delle pareti mantiene calda o fresca la casa.

La sostenibilità è una scelta consapevole

La scelta del pavimento può fare un’importante differenza nella creazione di una casa sostenibile. Si possono utilizzare materiali sostenibili come il bambù, che cresce rapidamente senza deforestazione. Anche il sughero può essere usato come pavimentazione sostenibile, soprattutto se derivato da fonti naturali.

L’acqua piovana è un bene prezioso che può essere raccolto per l’uso domestico. Una soluzione innovativa per la raccolta dell’acqua piovana sarebbe quella di installare un sistema di raccolta adatto per la casa, catturando l’acqua che cade sul tetto e rimuovendo le impurità.

Le abitazioni modulari sono spesso costruite con materiali sostenibili e sono in grado di ridurre notevolmente l’impatto ambientale. Una casa modulare costruita con materiali sostenibili può avere un’aspettativa di vita anche superiore di quelle tradizionali.

Poi le tecnologie avanzate possono contribuire a trovare soluzioni innovative alla costruzione di case sostenibili. Ad esempio, un sistema di domotica in grado di gestire l’energia all’interno della casa potrebbe essere un’idea interessante, in grado di ridurre l’utilizzo di gas e di fare risparmiare molta energia.

Il legno è uno dei materiali più sostenibili per la produzione di abitazioni. Una soluzione innovativa per costruire case sostenibili sarebbe quella di utilizzare materiali in legno massello, ad esempio provenienti dalla gestione forestale sostenibile.

Infine, un’idea innovativa nel campo della costruzione di case sostenibili è quella di creare giardini sostenibili. Piantare alberi e piante a crescita rapida soddisferà gli occhi e potrebbe contribuire a migliorare l’uso energetico della casa o a creare un microclima benefico.

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Il legno è uno dei materiali sostenibili per eccellenza.

In conclusione, la tendenza verso la costruzione di case sostenibili richiederà probabilmente una combinazione di queste soluzioni innovative, i costruttori dovranno essere sempre alla ricerca di nuove idee, nuovi materiali e migliori pratiche di costruzione. Con la giusta attenzione alle soluzioni sostenibili, gli edifici possono aiutare a creare un futuro migliore per il pianeta e per le generazioni future.

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Case sulle scogliere che sfidano la gravità

Aprile 22, 2023by Ramona AllegriCostruzioni0

Case sulle scogliere che sfidano la gravità. C’è qualcosa di affascinante nel vedere le case edificate su scogliere verticali che sfidano la gravità. Non solo questi edifici sono un’opera di ingegneria straordinaria, ma offrono anche una vista mozzafiato sul panorama circostante. Ecco alcune delle case più incredibili edificate su scogliere in tutto il mondo che sfidano le leggi della gravità.

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Questa casa sulla scogliera è incredibile, da vertigine!

Case sulla scogliera: la sfida alla gravità

La prima abitazione della quale vogliamo parlarvi è La Casa Sulla Roccia che si trova in Francia. Situata in una scogliera a picco sul mare nella regione della Bretagna, questa casa è una vera meraviglia architettonica. Il progetto è stato completato negli anni ’90 e combina materiali come il vetro e il cemento per creare un’armonia perfetta con l’ambiente naturale. La vista dalla casa è assolutamente mozzafiato, con un’ampia vista sul mare.

In Perù troviamo la bellissima Casa Inca conosciuta anche come Machu Picchu. Questa città Inca composta da edifici di pietra si trova su una scogliera a picco sul fiume Urubamba. È stata costruita intorno al 1450, l’area attorno a Machu Picchu è stata abbandonata dalla popolazione inca qualche decennio dopo la conquista spagnola del 1530. Nel 1983, la città inca è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.

Se abbiamo la possibilità di visitare la Spagna possiamo ammirare la Casa sulla Scogliera. La città spagnola di Ronda è situata su un’enorme scogliera, con un ponte in pietra che unisce le due parti della città costruite su entrambi i lati. Una cosa sulla scogliera di Ronda è un’opera magnifica, con grandi finestre che offrono uno sguardo sulla valle del Guadalquivir sottostante. Chiunque abbia la fortuna di soggiornare in questa abitazione sulla scogliera potrà godere di splendide vedute panoramiche durante tutto il giorno.

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Abitazioni sulla scogliera in Puglia.

Panorami mozzafiato

In Italia c’è un albergo molto interessante, si tratta dell’Hotel Ristorante Grotta Palazzese. Situato nelle grotte naturali della scogliera della città di Polignano a Mare, in Puglia, è uno dei ristoranti più famosi in Italia. Ogni tavolo offre una vista panoramica del mare Adriatico sottostante, aiutando a creare un’atmosfera intima ed esclusiva. La location è stata utilizzata anche per sfilate di moda e feste esclusive.

La Casa sulla Scogliera ad Aspen, in Colorado, è situata lungo il fiume Roaring Fork. Questa casa si trova sulla scogliera Jay Paulinho ed è un punto di riferimento nella comunità di Aspen. L’arredamento moderno e lo spazio accogliente permettono agli ospiti di godere di splendide viste sulla città sottostante e sulle montagne circostanti.

Queste case sono un esempio di come l’architettura possa sfidare la gravità e trasformare il paesaggio naturale in qualcosa di incredibile. Guardando queste opere di ingegneria e design architettonico, si può comprendere quanto grande sia la capacità dell’uomo di creare bellissime e sorprendenti strutture che si integrano perfettamente con il mondo che ci circonda.

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una bellissima casa sulla scogliera in America.

Come vengono costruite?

La costruzione di case sulla scogliera che sfidano la gravità richiede un altissimo livello di competenza e attenzione ai dettagli. Gli ingegneri e architetti devono tenere in considerazione una serie di fattori, tra cui la stabilità della scogliera, l’inclinazione del terreno e gli eventuali rischi di frane o smottamenti del suolo.

Gli edifici devono essere progettati e realizzati in modo da garantire la massima sicurezza per gli abitanti e gli ospiti, sia durante la costruzione che dopo la sua realizzazione. Per questo motivo, le case sulla scogliera sono spesso dotate di tecniche di costruzione avanzate, come tiranti in acciaio, pilastri e colonne di supporto, per garantire che la struttura sia in grado di resistere alle forze laterali della scogliera.

Inoltre, le case sono generalmente costruite con materiali di altissima qualità, come il cemento armato e il vetro, per garantire la massima sicurezza e resistenza all’erosione causata dal vento, dall’acqua e da sole. In alcuni casi, sono anche installati sistemi di ancoraggio alla roccia, per garantire una maggiore stabilità della struttura.

 

 

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Carta da parati adesiva

Aprile 15, 2023by Alice LavorattiDecorazioni0

Oggi vediamo insieme perché scegliere una carta da parati adesiva per decorare le pareti della propria casa. Un sistema di decorazione ottimo per dare all’ambiente spettacolarità e carisma. Se state pensando di cambiare i connotati alle pareti della vostra casa e siete indecisi se tinteggiarla oppure usare sistemi alternativi continuate a leggere il nostro articolo.

Carta da parati o vernice?

La prima domanda che dobbiamo porci è: siamo pronti a tinteggiare le pareti di casa nostra? Quando si decide di dare alle pareti una ripulita ritinteggiando le mura interne dobbiamo essere consapevoli che non si tratta di un lavoro per mani inesperte.

Anche se può sembrare la soluzione meno costosa, non basterà andare in un ferramenta e scegliere la vernice del colore che ci piace di più. Tinteggiare vuol dire saper dare bene il colore alla parete. Significa conoscere le mura della propria casa.

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Una soluzione alla tinteggiatura delle pareti? Una carta da parati adesiva

Insomma, se vi abbiamo già creato una lunga lista di dubbi, forse la soluzione migliore per voi è utilizzare una carta da parati adesiva. Questo perché è facile da applicare, disponibile in diverse dimensioni, con stampe e motivi particolari.

Vestire le pareti di carisma

Utilizzare una carta da parati adesiva non sarà soltanto comodo ma vi permetterà di vestire le pareti di casa vostra di una nuova luce. La carta da parati infatti è un rivestimento che può essere prodotto con tanti diversi supporti e materiali.

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La carta da parati ha una storia lunga. Nel tempo è cambiata e oggi si è tutta rinnovata

Si tratta di uno strumento poliedrico e carismatico che vi darà la possibilità di esprimere tutta la vostra creatività e personalità tramite le pareti del vostro nido. Non a caso, non si tratta di un sistema di decorazione nato negli ultimi anni. È un concetto di decoro antico che con il passare dei secoli si è attualizzato e oggi permette un’infinità di espressioni diverse.

La carta da parati in stampa digitale o classica

Ad oggi la carta da parati adesiva è disponibile in diversi motivi e stampe. Queste ultime possono essere di tipo digitale o classico. La stampa digitale è al momento quella più in voga e più pubblicizzata. Infatti, è un tipo di stampa che permette anche un livello di personalizzazione più ampio rispetto alla stampa classica che invece è stata ideata per permettere di realizzare un prodotto standard e ripetitivo.

Per farvi un esempio, avrete sicuramente presente le classiche stampe da parete utilizzate per decorare la cucina negli ultimi 10 anni. Sono stampe con frasi d’effetto, o frasi famose, che ricordano la stanza in cui ci troviamo. Queste stampe classiche vengono acquistate principalmente da chi vuole riprodurre un ambiente visto su una rivista, senza anima o carattere proprio.

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Un esempio di stampa classica per la cucina

La stampa digitale al contrario vi permetterà di imprimere sulla carta da parati che andrete ad apporre alle pareti dei vostri ambienti il vostro “marchio di fabbrica”. Potreste infatti decidere di scegliere un motivo floreale, con colori che rilassano entrando nell’ambiente, oppure potresti anche pensare di chiedere al vostro ferramenta di fiducia di creare graficamente un motivo tutto vostro.

Supporti e materiali della carta da parati

Forse non tutti sanno che la carta da parati può essere stampata su supporti di diverse tipologie. In base al supporto i materiali con cui la carta da parati viene realizzata potranno essere naturali o filati particolari. Uno dei materiali più utilizzati negli ultimi anni è il lino, o il cotone.

Si tratta di una carta stampata, il supporto da utilizzare dovrà essere scelto in modo da determinare robustezza e comportamento della carta al momento dell’adesione alla parete. Ogni modo i supporti più utilizzati sono di due tipologie, ovvero abbiamo quelli in TNT o in cellulosa.

A questo proposito vi ricordiamo di scegliere la vostra carta da parati anche in base alla sua compattezza e al peso del sottofondo, definito grammatura. Queste due caratteristiche influiscono molto sulla stabilità e sulla robustezza di insieme della carta quando viene attaccata al muro. Il sottofondo in particolar modo a una diretta influenza il montaggio: una carta da parati con un supporto in vinilica ad esempio sarà più facile da applicare, da pulire e da smacchiare.

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Guaina: tutto quello che devi sapere

Aprile 8, 2023by Veronica PerottoEdilizia0

Che cos’è la guaina per il tetto? Quali sono le tipologie disponibili sul mercato? Quali sono i pro e i contro e quali sono le cose che dovremmo sapere per installarla? Ecco tutto quello che devi sapere a riguardo.

Cos’è la guaina

La guaina è un materiale utilizzato per la copertura dei tetti. O meglio, è un insieme di diversi materiali utili ed efficienti allo scopo di impermeabilizzare e isolare i tetti degli edifici.

Per lo più essa è composta da bitume. Ma sono diffusi anche altri materiali, come resine, plastificanti e polimerizzanti.

Il suo scopo principale è, appunto, quello di impermeabilizzare il tetto, proteggendo gli ambienti dagli agenti atmosferici. Tuttavia, essa può esercitare anche una funzione di isolante termico.

Non è una soluzione “antiquata”

Si tratta della soluzione più diffusa in Italia. E questo non dipende solamente dal fatto che la maggior parte degli edifici presenti nel paese siano “datati”.

Sebbene la guaina sia una soluzione vecchia di decenni, essa rimane una delle scelte principali ancora oggi, quando si tratta di isolare e impermeabilizzare il tetto.

Tipologie di guaina

Sul mercato esistono diverse tipologie di guaina, che si differenziano per diversi aspetti: materiale, prestazione, composizione.

Guaina
Guaina

Una delle distinzioni principali è quella tra la guaina liquida e quella bituminosa.

La prima è composta principalmente da resine, plastificanti e polimerizzanti. Non sono esattamente liquide, ma pastose e gelatinose. Oltre a garantire l’impermeabilizzazione, essa garantisce anche una protezione maggiore dai raggi ultravioletti. Per la posa si utilizza un rullo o, meno frequentemente, un pennello. Infine, queste si differenziano in base alla densità.

La seconda è quella bituminosa ed è la tipologia più diffusa. È composta principalmente da bitume ed è più economica. Tuttavia, il suo scopo è solo quello di impermeabilizzare e non di proteggere dai raggi ultravioletti. Esiste, però, una sottocategoria che contiene, oltre al bitume, anche l’ardesia e garantisce anche una protezione contro i raggi ultravioletti.

La posa è più complicata rispetto alla guaina liquida. I rotoli, infatti, vanno stesi e sottoposti a calore, per farli sciogliere leggermente e aderire alla superficie.

I pro della guaina…

Oggigiorno esistono altri materiali isolanti e impermeabili da posare sui tetti, tuttavia la guaina rimane il metodo più scelto. Perché?

Guaina
Guaina

Ecco i pro:

  • Posa rapida: sia nel caso della guaina liquida che in quello della bituminosa, la posa è molto veloce e più semplice rispetto ad altre impermeabilizzazioni.
  • Impermeabilizzazione ottima e resistenza agli agenti atmosferici.
  • Resistenza termica: le guaine non subiscono danni da compressione e decompressione nelle temperature comprese tra -5° e i +40°.
  • Prezzo vantaggioso: senza dubbio i costi bassi sono uno degli elementi che ne caratterizzano la diffusione.

… e i contro

D’altro canto dobbiamo annoverare anche alcuni contro:

  • Estetica: dal punto di vista estetico la guaina non è la soluzione più bella da vedere, anche se quelle a base d’ardesia o di resina garantiscono una resa estetica migliore.
  • Basso isolamento termico: dal punto di vista dell’isolamento termico non sono la soluzione migliore.
  • Incompatibilità di materiale: su alcuni materiali non si possono applicare le guaine. In particolare nel caso di tetti in legno.
  • Evitare il fai da te: uno dei contro è che non ci si può affidare al fai da te. O meglio, in moltissimi, soprattutto nei decenni scorsi hanno posato le guaine autonomamente. Tuttavia, per garantire una posa adeguata ed efficiente bisogna affidarsi a un operario specializzato.

Quanto dura la guaina?

Generalmente la guaina del tetto ha una vita media di 15/20 anni. Dopodiché andrebbe sostituita per garantire la massima efficienza. Tuttavia, in alcuni casi potrebbe danneggiarsi prima del tempo. È il caso di eventi atmosferici estremi, nevicate intense o temperature che vanno al di sotto dei -5° o al di sopra dei +40° per un periodo prolungato di tempo.

 

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Vasca o doccia, si può cambiare?

Marzo 21, 2023by Silvia ManelfiInterni0

Costruire o ristrutturare un bagno è una questione più complessa di quanto si creda e richiede molte decisioni fondamentali. Tra tutte, la scelta tra vasca o doccia è una delle più importanti perché rimarrà invariata per diverso tempo. La soluzione dipende dallo spazio, dalle esigenze personali e, ovviamente, anche dal budget.

Dal canto suo la doccia è una scelta molto popolare per chi cerca la praticità, la velocità e l’efficienza. D’altro canto, la vasca offre il lusso del relax e del confort, aggiungendo poi uno spazio per lavare non solo le persone ma anche animali o piumoni. Ma è davvero così definitiva la scelta? Non proprio.

I fattori per scegliere

Per quanto la scelta tra vasca o doccia sia molto influenzata dalle preferenze personali, ci sono dei fattori oggettivi che non possono prescindere. Il primo tra tutti è ovviamente lo spazio disponibile nel bagno. In caso di un bagno piccolo è necessario ottimizzare tutto lo spazio disponibile. Una doccia è molto più versatile sotto questo aspetto, ma ci sono anche delle micro-vasche che potrebbero entrare comodamente in un angolo. Viceversa, in caso di un bagno grande, una doccia potrebbe riempire troppo poco.

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Le vasche con misure personalizzate sono perfette anche per i bagni più piccoli

Secondariamente bisogna tener conto delle necessità della persona: in caso di difficoltà motorie una doccia è molto più semplice e sicura. Se si hanno problemi di equilibrio o si vive con persone anziane, infatti, una vasca può essere rischiosa in quanto richiede più movimenti. A meno di non optare per delle vasche con l’apertura a cancello, una doccia con pavimento antiscivolo e maniglioni di sicurezza potrebbe essere la soluzione migliore.

Per ultimo bisogna tenere conto anche dei costi. Ad oggi ci sono vasche adatte per tutte le tasche, ma tendenzialmente una doccia costa meno. Anche in termini di installazione, la scelta di una doccia può far risparmiare parecchio. D’altro canto, una vasca può aumentare il valore della casa, ma richiede anche più spreco d’acqua.

Vasca o doccia: quale scegliere

La doccia è la scelta più popolare al giorno d’oggi, ma ha anche una serie di lati negativi. Il primo vantaggio evidente è che entra ovunque, anche nei bagni più piccoli. Le dimensioni minime standard di un piatto doccia sono 70 x 70 cm, ma con delle realizzazioni su misura si può scendere anche sui 60 cm. Soluzioni come le docce in muratura possono far risparmiare davvero tanto spazio, ma devono essere comode per chi le usa. Per muoversi liberamente, infatti, potrebbe essere necessario non scendere sotto i 70 cm di larghezza e i 90 cm di lunghezza. A questi, inoltre, va aggiunto uno spazio laterale per permettere l’accesso e l’uso in modo confortevole.

D’altro canto, la vasca aggiunge aggiunge quel tocco di lusso all’ambiente e aumenta il valore della casa. La vasca da bagno, con la sua forma sinuosa e la possibilità di immergersi completamente, è spesso vista come un luogo di relax e benessere. Nonostante questo la vasca può essere pratica se, per esempio, si ha un animale domestico o un bambino piccolo. Oppure anche se si lavano spesso oggetti grandi come per esempio piumoni o abiti voluminosi. Le dimensioni minime di una doccia standard si aggirano attorno ai 70 x 160 cm, ma le soluzioni più piccole abbondano. Esistono infatti docce angolari o quadrate che sfiorano i 100 cm di lato.

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La vasca con doccia combinata potrebbe essere un’ottima soluzione

In tutto questo non scordiamoci poi la via di mezzo: una vasca con doccia combinata. In questo caso si ha tutta la flessibilità della doccia senza dover rinunciare ai momenti di relax.

Vasca o doccia: si può cambiare?

Ma che succede se in passato si è scelta la doccia e ora si vuole la vasca, o viceversa? È abbastanza comune voler tramutare una doccia in una vasca o una vasca in una doccia. Il procedimento non è difficile e neppure tanto lungo ma richiedere un primo sopralluogo per verificarne la fattibilità.

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Ristrutturare un bagno per cambiare la vasca con la doccia e viceversa è quasi sempre possibile

Da lì si dovrà rimuovere il piatto doccia o la vasca, individuare lo scarico, applicare la vasca o il piatto doccia e collegare il tutto al nuovo scarico. Questo è il caso migliore, perché in caso di docce in muratura dovranno essere considerati anche i lavori per abbattere o tirare su il muro, piastrellarlo e risistemare l’attacco al muro. La spesa di base non è altissima, ma si deve valutare il preventivo di caso in caso. Si tratta comunque di un’ottima soluzione se non si sa scegliere tra vasca o doccia… o se si vuole dare un aspetto nuovo al bagno.

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Piano ad induzione: come sceglierlo

Marzo 14, 2023by Alice LavorattiElettrico0

Se state pensando di rifare la vostra cucina e di passare ad un piano ad induzione state facendo la scelta giusta. Prima di scegliere quello più adatto alle vostre esigenze però vi consigliamo di considerare alcuni elementi. In questo articolo una piccola guida con qualche consiglio dell’esperto che non guasta mai.

Piano ad induzione: una scelta intelligente

Indubbiamente quella del piano ad induzione è una tecnologia innovativa che punta a farvi risparmiare. Questo perché non userete il gas e cucinerete con la metà del tempo. 

Avrete a disposizione una cucina moderna, pratica ed efficiente, che strizza l’occhio all’ambiente. Ci sono ovviamente anche dei contro nello scegliere questo tipo di piano cottura. Quello che però dovete considerare anzitutto è che potrete sperimentare nuovi prodotti, variare la vostra dieta con ricette nuove e veloci, ma soprattutto che ormai comprare questo tipo di elemento cucina non è più costoso come una volta.

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Perché scegliere un piano ad induzione? Ve lo spieghiamo qui

Nei prossimi paragrafi andremo a valutare le specifiche e le caratteristiche di questo tipo di piano. Speriamo che la nostra valutazione possa esserti utile per valutare se acquistare o meno un piano ad induzione per la tua nuova cucina.

Come funziona?

Vediamo anzitutto cos’è e come funziona il piano ad induzione. Si tratta di un piano cottura che sfrutta il principio dell’induzione elettromagnetica per riscaldare pentole e padelle in pochi secondi e cucinare le pietanze nella metà del tempo del piano cottura classico.

Il fornello infatti non permette una cottura veloce. Non solo: il problema dei classici fornelli a gas è che si puliscono male e non sono più efficienti da un punto di vista energetico. Per questo motivo, l’induzione al momento è sicuramente la scelta migliore quando si decide di rifare la cucina.

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Il fornello classico è ormai obsoleto. Una scelta poco green che vi fa spendere troppi soldi

Inoltre, è anche più sicuro. Non ci sono fiamme libere e il piano si surriscalda, ma diffonde la temperatura all’esterno in maniera graduale. Per questo motivo, se capita per sbaglio di passarci sopra la mano, sentiremo caldo, ma non ci scotteremo.

Il piano ad induzione consuma poco

Rispetto al classico piano cottura, l’induzione vi farà risparmiare non solo tempo, ma anche soldi. Infatti, il riscaldamento è rapido, la diffusione del calore è lenta, quindi andrete a far bollire l’acqua della pasta in pochi secondi e potrete poi decidere di continuare la cottura a fuoco spento.

Con il piano ad induzione ridurrete al minimo le spese. Inoltre, andrete a risparmiare gas e a far del bene all’ambiente. In linea con la nuova tendenza di una casa sempre più ecosostenibile, scegliere di cambiare il piano cottura con una soluzione come questa vi porterà notevoli vantaggi.

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Per una cucina moderna e smart, passare al piano ad induzione è il modo migliore

C’è un “però”. Le pentole per questo tipo di piano devono avere un fondo specifico. Deve essere ferroso o d’acciaio. Deve essere fatto di materiali che risentono dell’effetto elettromagnetico. Per questo, cambiando il piano cottura dovrete anche cambiare tutte le vostre pentole e padelle. Spederete un po’ di più, ma ammortizzerete il costo nel tempo.

Come scegliere il piano giusto?

Prima di tutto dovrete valutare dimensioni, numero di fuochi e funzionalità. Assicuratevi poi che i sistemi di sicurezza della vostra cucina permettano di sostituire i fornelli con il piano ad induzione.

Dopo aver fatto queste valutazioni considerate il voltaggio richiesto per l’installazione di questo tipo di piano cottura. Controllate quindi il vostro contratto dell’energia elettrica e valutate un aumento del kilovattaggio (vi serviranno almeno 4,5 kW).

A questo punto decidete in base alle vostre esigenze. Quanto cucinate? Tanto? Poco? Quanti fuochi attivi vi servono? Se non avete grandi esigenze vi basterà un piano base, con la gestione touch della temperatura. Se invece siete persone multitasking che vogliono cucinare mentre puliscono, dovrete scegliere un piano ad induzione con funzioni di programmazione e timer.

Le scelte sono tante. In commercio ormai si trovano diverse tipologie di induzione. Alcuni di questi piani cottura hanno addirittura il controllo integrato tramite dispositivo mobile (per attivare la cottura dallo smartphone quando uscite da lavoro).

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Differenza tra bioedilizia, architettura bioclimatica e architettura sostenibile

Marzo 7, 2023by Veronica PerottoEdilizia0

Oggi si sente sempre parlare di architettura sostenibile, bioclimatica, edilizia green, ecc. Tuttavia, può capitare che si finisca per fare confusione tra un termine e l’altro. Per questa ragione oggi vogliamo esaminare meglio quali sono le differenze tra architettura bioclimatica e architettura sostenibile.

Sostenibilità ambientale nell’edilizia: architettura bioclimatica e bioedilizia

La sostenibilità ambientale è un argomento che non può più essere sottovalutato. L’emergenza climatica, il livello di inquinamento e di emissioni, ecc ci hanno messo di fronte all’esigenza di ridurre la nostra impronta ambientale.

Questo discorso è valido per tutti gli aspetti della nostra vita e anche per il settore dell’edilizia. Sebbene ci siano delle leggi che regolamentano e definiscono il livello minimo di sostenibilità da raggiungere e il tetto massimo di emissioni consentito, il settore dell’edilizia è sempre più attento all’argomento sostenibilità.

Bioedilizia

La bioedilizia ha origini più recenti rispetto all’architettura bioclimatica. Dal secolo scorso è iniziata a diffondersi un’attenzione maggiore verso il fattore sostenibilità, cosa che ha coinvolto anche il settore dell’edilizia.

Bioedilizia
Bioedilizia

In questo settore quando si parla di bioedilizia si intende principalmente un’attenzione maggiore verso i materiali e le risorse utilizzate, sulla loro provenienza e sul loro impatto ambientale, prediligendo quelli che hanno un’impronta ambientale più bassa.

Vengono scelti materiali e risorse che impattano meno sull’ambiente, cercando di avvicinare l’architettura all’ambiente naturale.

Nello specifico la bioedilizia si concentra sui materiali, le tecniche e le soluzioni naturali, affinché esse siano sicure tanto per l’uomo quanto per l’ambiente.

La bioedilizia predilige i materiali naturali, quali possono essere il legno, la roccia, la lana di roccia, le tessili naturali. Una casa prefabbricata in legno può essere un esempio di bioedilizia, ma non solo.

In alcuni contesti si è cercato di portare questo tipo di soluzioni non solo verso la singola abitazione, ma all’interno grattacielo, quartiere o, addirittura, città.

Cos’è l’architettura bioclimatica

L’architettura bioclimatica ha origini molto più antiche, anche se nel tempo si è voluta e ha iniziato ad andare di pare posso con la bioedilizia.

Architettura bioclimatica
Architettura bioclimatica

L’architettura deve tenere conto delle condizioni climatiche locali ed adeguarsi di conseguenza. È un concetto che si è sempre utilizzato, sin dall’antichità, molto prima che anche il solo termine architettura venisse coniato.

Lo scopo è quello di creare il massimo comfort per le persone che vivono all’interno dell’abitazione. Ma oggi lo scopo è anche quello di ridurre i consumi energetici e di conseguenza il proprio impatto sull’ambiente.

In alcuni contesti climatici estremi l’architettura bioclimatica è utilizzata da sempre, per garantire un comfort maggiore alle persone. Si pensi al deserto, dove si costruisce cercando di sfidare il caldo estremo, o ai paesi nordici, dove, al contrario, si sfida il freddo polare.

Oggi l’architettura bioclimatica ha però raggiunto anche luoghi dove il clima mite non richiede eccessive accortezze. Tuttavia, realizzare una struttura che tiene in considerazione le condizioni climatiche vuol dire anche ridurre notevolmente i consumi energetici, fino ad arrivare a impatto zero o quasi.

Si tratta di una soluzione concreta ai problemi climatici e ambientali, ma anche alla crisi energetica.

A differenza della bioedilizia, che si concentra sui materiali utilizzati, l’architettura bioclimatica si concentra maggiormente sulle prestazioni energetiche dell’edificio. Lo fa cercando di utilizzare le risorse offerte dalla natura stessa, studiando la posizione dell’edificio e delle stanze, la ventilazione, la luce naturale, i sistemi di accumulo, le superfici trasparenti, l’isolamento termico, l’energia rinnovabile.

Cos’è l’architettura sostenibile

Per architettura sostenibile, invece, si intendono tutti i diversi tipi di interventi che mirano a ridurre la propria impronta ambientale. Per ridurre la propria impronta ambientale possono essere adottate soluzioni diverse e combinare le diverse soluzioni tra di loro.

Ciò vuol dire che sia la bioedilizia che l’architettura bioclimatica rientrano nell’architettura sostenibile, la quale può essere considerata una sorta di macro categoria delle altre.

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Bagno cieco come fare?

Febbraio 28, 2023by Silvia ManelfiInterni0

Molte volte la necessità di avere due bagni per il proprio appartamento richiede più di qualche compromesso. L’ottimizzazione degli spazi e la creazione di due toilette portano spesso la ristrutturazione verso un’unica soluzione: il bagno cieco. Che sia o meno di servizio, si tratta di un bagno che, a prescindere dalle sue dimensioni, non alcun tipo di finestra.

Attualmente la legge consente tranquillamente questo tipo di locali, tuttavia c’è da considerare che i bagni ciechi presentano alcune criticità. L’assenza di una finestra, anche piccola come un lucernario, porta al ristagno dell’umidità, il proliferare più facile di muffe e la presenza di cattivi odori. Inoltre, un ambiente del genere è anche più difficile da illuminare, senza luce naturale. Con qualche accorgimento, però, un bagno cieco può essere estremamente confortevole.

Quando è possibile fare un bagno cieco?

Se si tratta di una seconda toilette, è sempre possibile realizzare un bagno cieco a patto che il primo abbia almeno una finestra. Se invece parliamo del bagno principale, può essere cieco solo se l’appartamento è più piccolo di 70mq e ha unicamente una camera da letto. Queste specifiche sono richieste direttamente dal Decreto Ministeriale della Sanità del 5 luglio 1975 e risultano quindi nazionali. Le normative riguardo la grandezza minima di un bagno cieco, invece, cambiano a seconda del comune di appartenenza.

bagno cieco
Per sapere quale è la misura minima di un bagno cieco è bene far riferimento alle normative del proprio comune

Per poter creare un bagno cieco è inoltre sempre necessario dotarlo di un sistema di aspirazione forzata. Questo tipo di areazione può essere di due tipi: a ricambio continuo di almeno 6 volumi all’ora, oppure intermittente con ricambio di 12 volumi all’ora. Questi sono i sistemi più comuni di ventilazione, ai quali si aggiungono poi la ventilazione meccanica igroregolabile, che scatta in base al livello di umidità, o quella meccanica a due flussi.

Come risolvere il problema dell’umidità

La ventilazione forzata non serve solo per evitare il ristagno degli odori, ma anche dell’umidità che, se non smaltita, porta ad un proliferare di muffa. Per questo motivo è importantissimo non risparmiare sul sistema di ventilazione. Migliore sarà l’aspirazione meccanica, meno problemi di muffa ci saranno.

Anche con un buon sistema di ventilazione, però, il pericolo muffa non è necessariamente scongiurato. Per minimizzarlo il più possibile è bene pensare anche ad un sistema di isolamento, sia per i pavimenti che per i soffitti. In genere si utilizzano pannelli di polistirene estruso che garantiscono un’ottima impermeabilità, oltre ad essere molto facili da installare.

bagno cieco materiali
La scelta dei materiali per un bagno cieco è fondamentale

Infine, un’altra soluzione è quella di utilizzare rivestimenti appositi. Materiali idrorepellenti, come il gres porcellanato e la ceramica, sono sicuramente l’equilibrio perfetto per evitare muffe. Dove non è possibile installare le piastrelle, quindi mura o soffitto, si dovrebbe scegliere l’idropittura. Si tratta di tinte ad acqua che garantiscono elevati standard contro la condensa e la muffa.

Come illuminare ed arredare un bagno cieco

Passato lo scoglio della realizzazione del bagno cieco, bisogna pensare anche all’illuminazione e all’arredamento. Una ristrutturazione poco attenta potrebbe rendere la toilette non solo angusta ma anche poco utile. L’illuminazione è un punto fondamentale per un bagno, e quando non ci si può affidare a quella naturale, si deve prestare particolare cura. L’idea principale è quella di utilizzare un punto luce centrale sul soffitto ed uno secondario sul lavabo. Gli specchi con illuminazione integrata sono una soluzione perfetta, per esempio. Se il bagno è grande e ha diversi punti come la vasca o dei mobili, sarebbe bene installare dei led in grado di renderli meno scuri.

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Gli specchi con luce integrata possono dare un tocco in più ad un bagno cieco

Per risaltare l’illuminazione è importante lavorare anche sull’arredamento. Un accomodamento ottimale è l’utilizzo di specchi ampi, in aggiunta a quello sopra al lavabo. Questo aiuta a raddoppiare i punti luci e ad ingrandire la stanza. Per quanto riguarda i mobili è meglio scegliere uno stile lineare e pulito, senza troppi angoli o rilievi. I colori più adeguati sono sicuramente quelli chiari e naturali: non necessariamente il bianco puro ma meglio puntare a nuance non troppo accese.

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La cucina economica ritorna di moda

Febbraio 21, 2023by Ramona AllegriInterni0

La cucina economica ritorna di moda diventando però più efficiente, colorata ed innovativa. Chi ricorda la stufa in ghisa smaltata multifunzione dei nonni? In questi ultimi anni abbiamo assistito al ritorno di una concezione più tradizionale della cucina e del modo di viverla. Questa zona della casa non è più vista come un luogo dedito solamente alla preparazione dei pasti ma anche di convivialità. Infatti diventa un vero e proprio luogo d’incontro per la famiglia che, raccolta attorno ad un tavolo, si racconta il trascorso della giornata passando il tempo in armonia.

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Le vecchie stufe in ghisa multifunzione della nonna si trasformano in moderni accessori per la preparazione dei pasti.

La cucina economica: un grande ritorno

I nostri nonni la utilizzavano sia per riscaldarsi che per cucinare, la cucina economica era una grande stufa in ghisa smaltata con tantissime funzioni. Infatti la si utilizzava per cucinare, riscaldare l’acqua e riscaldarsi. Oggi è stata rivalutata ed è tornata di moda ma nella versione più moderna.

Molto tempo fa il cuore della casa era proprio la cucina, in particolare nelle case di campagna utilizzata non solo per la preparazione del cibo quotidiano ma anche di pane, dolci e confetture. Oltre alla stufa in ghisa era presente un grande tavolo in legno dove la famiglia si riuniva nella sua completezza. I bambini che facevano i compiti o giocavano, la nonna che ricamava o preparava la pasta fresca e la mamma che stirava o rammendava la roba.

Questo tipo di cucina non è solamente amata dai nostalgici ma anche da chi ama uno stile moderno soprattutto per le prestazioni che possiede. È la scelta ideale per chi possiede una casa in montagna ma anche in un’abitazione più moderna diventa un oggetto iconico. In commercio ora ne esistono vari modelli: dalla versione più classica per i nostalgici a quella personalizzata alle termo-cucine. Queste ultime sono molto interessanti per le loro caratteristiche.

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Ecco una versione moderna della cucina multifunzione incastonata insieme ai pensili.

Caratteristiche della cucina multifunzione a legna

In genere questo tipo di cucine vengono realizzate in ghisa e acciaio perché devono sopportare un’elevata temperatura dovuta alla combustione della legna. Visto l’elevato costo del gas e dell’elettricità in questi ultimi tempi, sempre più persone stanno tornando all’uso di questa “stufa”. Sono molto belle da vedere nei grandi ambienti ma perfette anche da inserire in piccole stanze.

Proprio come i vecchi modelli queste cucine più moderne riscaldano l’acqua, vi permettono di cucinare qualsiasi cosa e di riscaldare la stanza. In genere possiedono un ampio piano per la cottura dei cibi, un forno integrato e alcune più moderne possiedono addirittura un piano ad induzione. Ci sono in commercio anche modelli con forni multifunzione che vi permettono di scongelare e di grigliare i cibi.

Il bruciatore dove viene messa la legna è, solitamente, realizzato in pietra refrattaria e nei modelli più cari in ghisa. Alcuni modelli presentano anche un serbatoio dell’acqua per avere modo di tenere l’acqua sempre calda senza la combustione risparmiando sull’utilizzo della legna.

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Alcuni modelli presentano anche un piano ad induzione per una cottura mista.

Cucine multifunzione a legna

Queste soluzioni a legna vi garantiscono un notevole risparmio sui consumi elettrici e del gas. Possono inoltre venire trasformate in termo-cucine ossia venire collegate all’impianto di riscaldamento esistente (proprio come accade per il termocamino) e produrre acqua calda per la casa. Per installarla in questa modalità occorre un kit idraulico e vi consigliamo l’intervento di un esperto.

I costi di questo tipo di cucine variano in base alla tipologia, ai rivestimenti, al brand e alle caratteristiche tecniche. I modelli che si possono trasformare in termo-cucina generalmente sono più cari. Oltretutto possono venire personalizzate con la griglia per arrostire e la friggitrice per accontentare ogni esigenza. Alcuni modelli possiedono uno sportello apposito per mantenere i cibi in caldo.

 

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