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Miglior materiale per la casa: come sceglierlo

Marzo 15, 2024by Ramona AllegriEdilizia0

Miglior materiale per la casa: come sceglierlo. Quando si tratta di rinnovare o costruire una casa, la scelta del materiale giusto è fondamentale. Il materiale utilizzato influenzerà l’aspetto estetico, la durata e la funzionalità della tua casa. Infatti una buona casa deve essere sia uno spazio accogliente che avere una lunga durata nel tempo. Ma come scegliere i giusti materiali? In questo articolo esploreremo i vari tipi di materiali comunemente usati nelle case e ti daremo alcuni consigli su come scegliere quello più adatto alle tue esigenze.

Miglior materiale per la casa
Ci sono diversi materiali da poter utilizzare nella costruzione della casa, uno tra questi è il legno.

Miglior materiale per la casa: il legno

Il legno è uno dei materiali più antichi e popolari utilizzati nelle costruzioni. È un materiale versatile e resistente che dona un’atmosfera calda e accogliente alla tua casa. Il legno può essere utilizzato per pavimenti, pareti, mobili e molto altro ancora. Tra le diverse essenze di legno disponibili, il rovere e il teak sono tra le più durevoli e resistenti all’usura. Prima di scegliere il legno come materiale per la tua casa, è importante considerare la manutenzione necessaria per mantenerlo in buone condizioni. Il legno richiede regolari trattamenti protettivi per prevenire danni da umidità e insetti. Inoltre, è importante tenere conto del costo più elevato rispetto ad altri materiali come il laminato o la ceramica.

Miglior materiale per la casa
Oltre ad essere un materiale resistente, il legno è sostenibile.

Cemento

Il cemento è un materiale molto resistente e durevole che viene utilizzato per pavimenti, pareti e strutture portanti. È particolarmente apprezzato per la sua capacità di resistere alle intemperie e agli agenti atmosferici, rendendolo ideale per esterni e aree ad alta frequenza di passaggio. Il cemento può essere utilizzato anche per creare superfici decorative come piastrelle, piani cucina o lavabi. È disponibile in diverse finiture e colori per adattarsi a qualsiasi stile di arredamento. Tuttavia, è importante tenere presente che il cemento può essere soggetto a graffi e macchie, quindi è consigliabile applicare un sigillante per proteggerlo.

Miglior materiale per la casa
Le piastrelle sono molto versatili.

Piastrelle e gres porcellanato

Le piastrelle sono un materiale molto versatile che può essere utilizzato in diverse parti della casa, come pavimenti, pareti, piani cucina e bagni. Sono disponibili in una vasta gamma di materiali, colori e finiture per adattarsi a qualsiasi stile di arredamento. Le piastrelle in ceramica sono le più comuni e economiche, ma esistono anche alternative più durevoli e di pregio come il marmo, il granito o il vetro. Le piastrelle sono molto facili da pulire e resistono bene all’usura e all’umidità. Tuttavia, è importante scegliere la giusta tipologia in base all’uso previsto: ad esempio, le piastrelle per esterni devono essere resistenti al gelo e alle intemperie, mentre per il bagno è consigliabile optare per piastrelle antiscivolo.

Anche il gres porcellanato è un ottimo materiale, economico e durevole per i pavimenti. il gres è il materiale ideale per dare vita a superfici resistenti e di carattere. Compatto e robusto, sfida graffi e usura, adattandosi perfettamente sia ad ambienti interni che esterni. Poi riduce al minimo l’emissione di VOC, i nemici invisibili dell’aria che respiriamo, per un ambiente domestico più sano. Inoltre resiste intatto nel tempo, sfidando i raggi del sole, la luce diretta e le macchie. La sua bellezza resta inalterata, anno dopo anno. Grazie alle moderne tecnologie, il gres assume infinite forme e texture. Dalle venature del legno al fascino del marmo, le possibilità estetiche sono davvero senza limiti.

Miglior materiale per la casa
Oltre che per le colonne, il metallo viene utilizzato anche per le ringhiere e i cancelli.

Miglior materiale per la casa: il metallo

Il metallo è un materiale molto resistente e durevole che viene utilizzato principalmente per elementi strutturali come travi, colonne e ringhiere. Tuttavia, può essere utilizzato anche per creare elementi decorativi come lampade, mensole e piani di lavoro. Il metallo è disponibile in una vasta gamma di finiture e colori e può essere modellato in forme complesse per creare dettagli decorativi unici. È importante tenere presente che il metallo può arrugginire con il tempo se esposto all’umidità e agli agenti atmosferici, quindi è consigliabile applicare un trattamento protettivo per mantenerlo in buone condizioni.

Miglior materiale per la casa
Il vetro è utilizzato maggiormente per le finestre e le porte finestra.

Vetro

Il vetro è un materiale molto trasparente e luminoso che può essere utilizzato per creare pareti divisorie, porte, finestre e superfici decorative. È particolarmente adatto per ambienti piccoli e poco illuminati, in quanto permette alla luce di penetrare e di creare un’atmosfera luminosa e ariosa. Il vetro può essere trasparente, satinato o colorato per adattarsi a diversi stili di arredamento. Tuttavia, è importante tenere presente che il vetro è fragile e può rompersi facilmente in caso di urti o colpi. Per garantire la sicurezza, è consigliabile utilizzare vetro temperato o laminato, che sono più resistenti agli urti e alle temperature elevate.

Miglior materiale per la casa: la bioedilizia

La bioedilizia bandisce le sostanze nocive, garantendo un ambiente sano e privo di gas nocivi, muffe e polveri. Il ciclo di vita di questi materiali è progettato per la massima sostenibilità, utilizzando materie prime riciclabili e riducendo al minimo l’impatto sul pianeta. La bioedilizia tutela la salute di chi lavora e di chi vive negli edifici, garantendo un ambiente sicuro e confortevole. Tra i migliori materiali sostenibili troviamo i mattoni vegetali, composti da legno e dotati di eccezionali proprietà isolanti e traspiranti.

 

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Tipologie di muratura

Marzo 8, 2024by Veronica PerottoEdilizia0

La muratura è uno degli elementi caratteristici di qualsiasi costruzione edilizia. Stiamo parlando di un muro e delle varie tecniche utilizzate per costruire una parete. Ne esistono di diversi tipi e possiamo classificarli per tipologia, materiali utilizzati, tecniche di costruzione, forma. Ecco una piccola guida alle varie tipologie.

Cos’è una muratura

“La muratura, in architettura e in edilizia, è la tecnica per costruire una parete in pietra naturali o artificiali”.

Il muro è una struttura verticale, che deve essere robusta, in modo tale da diventare l’ossatura portante di un edificio.

Muratura
Muratura

Questa struttura è costituita da un insieme di elementi resistenti, uniti insieme da un legante, il quale può essere malta, calce o cemento.

Una struttura muraria deve garantire alla struttura diverse funzioni fondamentali affinché questa possa esistere:

  • Funzione portante: la muratura è lo scheletro dell’edificio, senza di essa esso non potrebbe elevarsi.
  • Protezione dagli agenti atmosferici.
  • Isolamento termico.
  • Isolamento acustico.
  • Protezione ignifuga.
  • Protezione dagli eventi sismici.

Tipologie di muratura

La muratura è diventata importante in tempi relativamente recenti, in particolar modo per garantire una maggiore sicurezza durante gli eventi sismici. Fino agli anni ’80, infatti, l’attenzione era focalizzata più sul cemento armato che sulle murature.

Possiamo suddividere le tipologie di murature in base a:

  • I materiali
  • La tecnologia di posa

Le tipologie murarie possono essere suddivise in:

  • Muratura irregolare: costituita da elementi informi.
  • Sbozzata o semi regolare: costituita da un insieme di elementi lavorati e di forma pseudo regolare.
  • Muratura regolare: costituita da elementi dal taglio regolare.

    Muratura
    Muro in pietra

Possiamo, inoltre, suddividere le murature irregolari in:

  • Pietrame disordinata.
  • Conci sbozzati e parametri di spessore disomogeneo.
  • Pietre a spacco.
  • Irregolare di pietra tenera.

Possiamo, invece, suddividere le murature regolari in:

  • Conci regolari di pietra tenera.
  • Blocchi lapidei squadrati.
  • Mattoni pieni e malta di calce.
  • Mattoni semi pieni con malta cementizia.

Tipologie di muri

Queste sono bene o male le tipologie di muratura esistenti. Tuttavia, è bene fare un’ulteriore suddivisione delle tipologie di muri esistenti. Questi si suddividono in:

  • Muri portanti: hanno una capacità statica maggiore e tengono tutta la struttura dell’edificio in piedi.
  • Divisori: essi servono a dividere i diversi vani dell’abitazione.
  • Muri di tamponamento: vengono utilizzati per chiudere gli spazi tra le travi e i pilastri della struttura.

Muratura portante

Parlando nello specifico dei muri portanti, possiamo fare una suddivisione di essa tenendo conto della tipologia di materiali utilizzati:

  • Murature in pietra: si tratta della tecnica più antica, ma ancora oggi utilizzata in alcuni contesti. Per realizzarla si utilizzano pietre tagliate e impilate, le quali creano una struttura stabile e resistente.
  • Murature in laterizio (mattoni): questo materiale viene utilizzato per la realizzazione delle pareti portanti. Esso, infatti, è molto resistente e durabile.
  • Murature in calcestruzzo: questo materiale viene sempre più utilizzato nell’edilizia moderna. Esso è noto per la sua alta resistenza strutturale.

Materiali utilizzati

Suddividiamo ulteriormente le tipologie di muratura a seconda dei materiali utilizzati.

Le murature in laterizio, di cui abbiamo parlato prima, sono caratterizzate dall’utilizzo di mattoni. Esse si suddividono in:

  • Laterizio alveolato.
  • Laterizio forato.
  • Laterizi portanti.
  • Laterizio sismico forato con alloggi per armatura (muri portanti armati).
  • Laterizi pieni o semi pieni.

Per quanto riguarda le murature in pietra, invece, parliamo di una tecnologia molto antica, usata sin dai primissimi insediamenti umani. Spesso si utilizza la tecnica della posa a secco e vengono utilizzate diverse tecniche costruttive.

Posiamo suddividere la muratura in pietra in:

  • Muratura in pietra a secco.
  • Murature in pietra e calce.
  • Muratura a emplecton.

Oltre al laterizio e alla pietra è possibile realizzare murature in blocchi di cemento o cemento armato o con pannelli prefabbricati con materiali misti.

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Tipologie di fondazioni

Febbraio 23, 2024by Veronica PerottoEdilizia0

Possiamo trovare tipologie diverse di fondazioni degli edifici. Ognuna di esse ha le sue caratteristiche, che variano a seconda della tipologia del terreno, dell’entità del carico o del sistema costruttivo. Scopriamole insieme.

Fondazioni o fondamenta

Innanzitutto chiariamo un piccolo dubbio: si dice fondazioni o fondamenta? In realtà il termine tecnico preciso è fondazioni e non fondamenta.

Nonostante ciò il termine fondamenta è entrato nel tempo nell’immaginario comune di quelle che sono, in realtà, le fondazioni di un edificio. Ciò vuol dire che, ad oggi, possiamo considerare corretti entrambi i termini, ma se vogliamo utilizzare un linguaggio tecnico dovremmo utilizzare il termine fondazione.

A cosa servono le fondamenta?

Le fondazioni degli edifici sono la struttura portante del carico degli stessi e sono essenziali in un progetto edilizio.

Fondazioni
Fondazioni

Riassumendo, queste strutture hanno il compito di:

  • Assorbire il carico della struttura.
  • Trasmettere il carico dalla struttura al terreno.
  • Ancorare l’edificio al suolo.

Sostanzialmente, quando poniamo un grande carico (come un edificio) su un terreno, quest’ultimo si comprime con il rischio di cedimenti.

Per questa ragione è di vitale importanza che le fondamenta siano fatte tenendo conto del reale carico che devono supportare. Se questo non avviene si rischiano cedimenti o, addirittura, collassi.

Fondazioni superficiali e fondazioni profonde

Possiamo principalmente dividere le tipologie di fondamenta in due categorie:

  • Le fondazioni superficiali: le quali comprendono plinto, trave di fondazione, piastra di fondazione.
  • Le fondazioni profonde: quali comprendono palo di fondazione, micropalo.

La differenza sostanziale tra le due è il modo in cui esse interagiscono con il terreno. Le prime interagiscono con gli strati di terreno più superficiali, mentre le seconde interagiscono con gli strati di terreno più in profondità.

La differenza sta anche nel tipo di resistenza che esse esercitano. Le prime sviluppano una resistenza alla punta, ovvero la massima forza di compressione verticale che il sistema può esplicare. Le seconde, invece, sviluppano una resistenza laterale, ovvero la massima forza di attrito laterale che il sistema può esplicare.

Tipologie di fondamenta superficiali

Le fondazioni superficiali sono quelle più diffuse e vengono utilizzate in tutte le tipologie di terreno che non presentano particolari problematiche.

Fondazioni
Fondazioni

Possiamo distinguerle in:

  • Fondazione continua: l’edificio è costituito da una struttura continua, con muri portanti. In questo caso anche le fondamenta saranno continue, diventando un allargamento del muro. Negli edifici più vecchi le fondazioni erano costituite da un vero e proprio muro. Oggi il muro di questa tipologia di fondamenta si presenta con una sezione di calcestruzzo con un cordolo di cemento armato.
  • A trave rovescia: questo sistema si utilizza con le strutture ad elevazione a telaio. In questo caso si ribalta lo schema della travatura e si collegano tra di loro i pilastri della struttura con delle travi di fondazione rovesce.
  • A platea: questo sistema si utilizza con strutture particolari o in presenza di terreni deboli. Si tratta di un miglioramento delle fondamenta a trave rovescia, con l’aggiunta di un solettone inferiore.
  • A plinti: questo sistema si utilizza nel caso di strutture a telaio con carico elevato. Per realizzarla viene ampliata la base del pilastro con un plinto di forma piramidale. I diversi plinti vengono poi collegati tra di loro con cordolo di calcestruzzo.

Fondazioni profonde

Se ci troviamo di fronte a un terreno i cui strati superficiali non sono in grado di reggere il carico della struttura dobbiamo sviluppare delle fondazioni profonde. In poche parole dobbiamo aggrappare il nostro edificio agli strati di terreno più in profondità.

Per realizzare questo tipo di struttura si utilizzano dei pali che vengono letteralmente impiantati nel terreno fino a raggiungere gli strati di terreno in grado di reggere il carico.

Inizialmente questi pali erano di legno, con la punta, eventualmente, rinforzata in metallo. Oggi ne esistono di diverse tipologie (in calcestruzzo o con parti metalliche), così come esistono diverse tipologie di infissione, a seconda della tipologia di terreno.

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Finestre nuove nel 2024: ecco come fare

Febbraio 16, 2024by Alice LavorattiEdilizia0

Oggi vediamo insieme come approfittare dei Bonus infissi 2024 per rifare le finestre nuove. Stiamo parlando di alcuni degli incentivi più interessanti messi a disposizione del cittadino per l’anno in corso. Incentivi di cui però spesso si conosce poco o nulla. Se il tuo obiettivo è quello di sostituire i tuoi vecchi serramenti (risparmiando qualcosina), allora questo è l’articolo giusto per te.

Bonus infissi… in realtà sono più di uno!

Se stai cercando un modo per rifare le finestre nuove e rendere la tua casa più moderna ma soprattutto più efficiente da un punto di vista energetico potresti pensare di sfruttare il bonus infissi.

Ma attenzione! In realtà questo bonus nell’anno in corso (2024) non è un unico bonus, ma piuttosto un insieme di incentivi realizzato per acquistare nuovi infissi. Oggi vediamo insieme tutte le possibilità offerte dalle recenti normative in modo da capire in maniera semplice e veloce come sfruttare questi incentivi.

finestre nuove eco incentivi 2024
Vuoi rifare le finestre nuove? Ecco i Bonus Infissi 2024 e gli altri eco incentivi attivi.

Vediamo quindi come funziona e cosa comprende davvero il Bonus infissi 2024 per sfruttarlo senza stress acquisendo un supporto esclusivo sia da un punto di vista tecnico che da un punto di vista fiscale.

Finestre nuove nel 2024: ecco come fare

Ormai siamo abituati a sentir parlare di sconto in fattura e cessione del credito, due sistemi che hanno dominato in maniera quasi esclusiva il settore dell’edilizia agevolata. Grazie a queste detrazioni fiscali si è ottenuto finalmente un’alternativa alla detrazione fiscale diretta rendendo quindi più accessibile l’acquisto o il rimodernamento della propria casa.

Lo sconto in fattura ha permesso sinora a chi acquista di ricevere uno sconto immediato sulla fattura per i lavori effettuati. Lo sconto in questione e pari all’importo della detrazione fiscale. Utilizzando questo sistema il diritto di detrazione viene trasferito direttamente all’impresa esecutrice.

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Il Bonus Infissi 2024 permette una detrazione del 50% per recuperare parte della spesa in tasse nei prossimi 10 anni.

La cessione del credito invece ha consentito sinora a tutti i proprietari di cedere il proprio diritto di detrazione fiscale a terzi, avvalendosi quindi di banche o enti finanziari in modo da ottenere un vantaggio immediato sottoforma di liquidità o sconto equivalente.

Nel 2024 però le cose cambiano. Lo sconto in fattura e la cessione del credito non esistono più per tutto ciò che riguarda i bonus edili, ma si passa alla possibilità di poter utilizzare tre importanti incentivi, che non a caso rientrano nel Bonus infissi 2024.

Decreto Legge 11/2023

Con il nuovo Decreto Legge 11/12023 arriva il nuovo bonus infissi 2024 che elimina lo sconto in fattura e la cessione del credito. Le regole degli incentivi sono infatti cambiate e adesso l’unica opzione è la detrazione Irpef.

Infatti, solo chi ha iniziato i lavori prima del 16 febbraio potrà continuare a beneficiare dello sconto della cessione, ma chi è ancora in procinto di far partire i lavori dovrà muoversi diversamente.

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Ecco tutti nuovi ecobonus 2024 aggiornati.

Adesso si potrà sfruttare il Bonus infissi 2024 per rifare le finestre nuove beneficiando di una detrazione fiscale, ovvero andando a dedurre una parte della spesa sostenuta per la sostituzione degli infissi dal totale delle tasse che l’utente deve pagare annualmente allo Stato.

La detrazione in questione viene distribuita in un periodo di 10 anni ed equivale al 50% della spesa sostenuta. Quindi, come nel caso delle detrazioni applicabili a chi installa un impianto fotovoltaico, anche per chi sostituisce gli infissi e spende ad esempio intorno ai 10.000 €, ci sarà un recupero di circa 5.000 € dalle proprie tasse nell’arco dei 10 anni successivi all’acquisto.

Finestre nuove, se non si ha liquidità!

A questo punto è chiaro che per fare le finestre nuove nel 2024 si dovrà pagare l’intero costo degli infissi a monte per poi andare a recuperare il 50% della spesa sotto forma di riduzione delle tasse nei 10 anni successivi. Questo però impone ai contribuenti di avere una liquidità immediata per pagare l’intervento.

Se tale liquidità non dovesse essere disponibile si può valutare l’opzione di un prestito che in parte verrà rimborsato tramite il beneficio fiscale del Bonus infissi 2024.

Quindi questo nuovo bonus permette di ristrutturare gli infissi della propria casa utilizzando tre incentivi che vanno a permettere un risparmio del 50%.

  • Il primo è l’Ecobonus focalizzato alla riqualificazione energetica degli edifici,
  • ll secondo è il Bonus casa che va a coprire in parte i lavori di ristrutturazione (inclusi gli infissi),
  • Il terzo è il Bonus sicurezza che permette di coprire le spese degli interventi di messa in sicurezza dell’abitazione.

Ognuno di questi bonus alle sue peculiarità e potrà essere sfruttato in base al caso specifico alle esigenze del contribuente. Quello che tutti e tre però hanno in comune e che consentiranno al contribuente di risparmiare il 50% della spesa sostenuta. In pratica, per la fornitura dei prodotti e la manodopera utile alla ristrutturazione della propria abitazione recupererete ciò che avete speso.

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Edilizia residenziale: progetti e idee

Febbraio 9, 2024by Ramona AllegriEdilizia0

Edilizia residenziale: progetti e idee. L’edilizia residenziale rappresenta uno dei settori più importanti dell’industria delle costruzioni. Ogni giorno in tutto il mondo vengono realizzati milioni di nuovi alloggi per rispondere alle sempre crescenti esigenze abitative delle persone. Tuttavia, negli ultimi anni, si è assistito a un aumento dell’attenzione verso la sostenibilità e l’innovazione nel settore dell’edilizia residenziale, portando a nuovi progetti e idee che cercano di coniugare praticità, design e rispetto per l’ambiente.

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La sostenibilità si sta facendo sempre più strada nel mondo dell’edilizia residenziale.

Edilizia residenziale: l’importanza dell’efficienza energetica

Uno dei principali driver di queste innovazioni è la necessità di progettare abitazioni sempre più energeticamente efficienti. Il consumo di energia negli edifici residenziali rappresenta una quota significativa del totale dell’energia mondiale consumata. La crescente consapevolezza dei problemi ambientali e il desiderio di ridurre le emissioni di gas serra hanno spinto progettisti e costruttori a sviluppare soluzioni innovative per ridurre il consumo energetico delle abitazioni.

Uno dei principali approcci in questo senso è la costruzione di edifici a energia zero o a consumo energetico quasi zero. Questi edifici sono progettati in modo da generare tutta l’energia di cui hanno bisogno attraverso l’utilizzo di fonti rinnovabili, come pannelli solari e sistemi di geotermia. Inoltre, sono dotati di isolamento termico di alta qualità e di sistemi di ventilazione controllata per ridurre al minimo le perdite di calore e le dispersioni di energia.

edilizia residenziale
Uno dei punti chiave dell’edilizia residenziale moderna è l’utilizzo di materiali riciclati.

I materiali eco-sostenibili

Un altro approccio innovativo nell’edilizia residenziale è l’utilizzo di materiali eco-sostenibili. La crescente preoccupazione per l’ambiente ha spinto alla ricerca di materiali alternativi al cemento e all’acciaio, che sono responsabili di una grande quantità di emissioni di CO2 durante il loro processo di produzione. Ad esempio, si stanno studiando nuove tecnologie che permettono la realizzazione di mattoni e pavimentazioni a base di materiali riciclati o biodegradabili.

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L’utilizzo di fonti rinnovabili come ad esempio i pannelli solari è uno dei punti chiave della nuova edilizia residenziale.

L’aspetto sociale delle abitazioni nell’edilizia residenziale

Parallelamente all’energia e all’ambiente, l’edilizia residenziale si sta concentrando sempre di più sull’aspetto sociale delle abitazioni. Negli ultimi decenni, l’urbanizzazione ha portato a una crescente densità abitativa nelle città, con l’aggravarsi dei problemi di isolamento sociale e di mancanza di spazi verdi. In risposta a questa situazione, si stanno sviluppando nuovi modelli di edilizia residenziale che mirano a creare comunità sostenibili e inclusive.

Uno dei principali progetti in questo senso è il concetto di “quartiere verde”. Questi quartieri sono progettati per massimizzare gli spazi verdi e creare aree comuni dove le persone possono incontrarsi, socializzare e condividere esperienze. Inoltre, vengono previsti spazi per parchi e giardini pubblici, creando così un ambiente piacevole e salutare per i residenti.

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Nell’edilizia residenziale moderna vengono introdotte anche le aree verdi come parchi e aree giochi per bambini in comune.

Gli spazi di lavoro condivisi

Un altro approccio innovativo è l’introduzione di spazi di lavoro condivisi all’interno degli edifici residenziali. Questa idea mira a promuovere la creazione di comunità attive, permettendo ai residenti di lavorare da casa o di sviluppare attività professionali all’interno del quartiere. In questo modo, le persone possono condividere risorse e competenze, creando un ambiente di collaborazione e condivisione che contribuisce alla creazione di comunità più forti e resilienti.

L’importanza del Design

Infine, l’innovazione nel settore dell’edilizia residenziale non può prescindere dall’importanza del design. Oltre a essere funzionali e efficienti dal punto di vista energetico, le abitazioni devono anche essere piacevoli e confortevoli per i loro abitanti. In questo senso, si stanno sviluppando nuovi modelli di progettazione che cercano di coniugare estetica e funzionalità, creando così abitazioni moderne ed eleganti che rispondono alle esigenze degli abitanti.

In conclusione, l’edilizia residenziale sta vivendo una vera e propria rivoluzione, caratterizzata da progetti e idee innovative che cercano di coniugare praticità, design e rispetto per l’ambiente. I principali driver di queste innovazioni sono la necessità di realizzare edifici energeticamente efficienti, l’utilizzo di materiali eco-sostenibili, la creazione di comunità sostenibili e inclusive e il design di abitazioni moderne ed eleganti. Queste nuove tendenze rappresentano una grande opportunità per l’industria delle costruzioni, che può contribuire in modo significativo alla creazione di un mondo più sostenibile e abitabile per tutti.

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Mini guida alle categorie catastali

Febbraio 2, 2024by Veronica PerottoProgettazione0

Con le categorie catastali siamo in grado classificare gli immobili in base alle loro caratteristiche e alla loro destinazione d’uso. Scopriamo insieme quali sono.

Introduzione delle categorie catastali in Italia

Le categorie catastali in Italia sono state introdotte nel 1939, con il Decreto Regio n. 652, e da allora ci permettono di classificare le caratteristiche e la destinazione d’uso degli immobili.

Categorie catastali
Categorie catastali

“Accertamento generale dei fabbricati urbani, rivalutazione del reddito e formazione del nuovo catasto edilizio urbano” – Decreto Regio n.652.

Come conoscere la categoria catastale del proprio immobile

Conoscere la categoria catastale del proprio immobile è fondamentale per definirne la rendita catastale e calcolare il reddito imponibile secondo la tassazione.

Per conoscere la categoria del proprio immobile è sufficiente una visita al catasto del proprio comune o la verifica grazie al servizio online (non disponibile in tutti i comuni).

Gli unici dati che ci occorrono sono l’indirizzo dell’immobile, il nome e il cognome del proprietario e il suo codice fiscale.

Elenco categorie catastali in Italia

In Italia le categorie catastali sono divise in gruppi che vanno dalla A alla F. I gruppi A, B e C sono dedicati agli immobili a destinazione ordinaria, ovvero quelli del settore residenziale, ad uso urbano e del settore terziario. Solitamente sono queste le categorie che ci interessano.

Categorie catastali
Categorie catastali

Ci sono poi i gruppi D, E ed F che sono dedicati agli immobili a destinazione speciale, ovvero le grandi strutture produttive, come i centri commerciali, gli ospedali o le banche, le attività pubbliche e i luoghi di culto e gli immobili a categoria catastale fittizia.

Immobili a destinazione ordinaria

Come dicevamo, gli immobili a destinazione ordinaria sono quelli facenti parte dei gruppi A, B e C.

Nel gruppo A troviamo gli immobili del settore residenziale, così divisi:

  • A/1: Abitazioni di tipo signorile.
  • A/2: Abitazioni di tipo civile.
  • A/3: Abitazioni di tipo economico.
  • A/4: Abitazioni di tipo popolare.
  • A/5: Abitazioni di tipo ultrapopolare.
  • A/6: Abitazioni di tipo rurale.
  • A/7: Abitazioni in villini.
  • A/8: Abitazioni in villa.
  • A/9: Castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici.
  • A/10: Uffici e studi privati.
  • A/11: Abitazioni o alloggi tipici dei luoghi.

Nel gruppo B troviamo gli immobili a uso urbano, ovvero destinati alla collettività. Essi sono così divisi:

  • B/1: Collegi e convitti, educanti, ricoveri, orfanotrofi, ospizi, conventi, seminari, caserme.
  • B/2: Case di cura e ospedali senza fine di lucro.
  • B/3: Prigioni e riformatori.
  • B/4: Uffici Pubblici.
  • B/5: Scuole e laboratori scientifici.
  • B/6: Biblioteche, pinacoteche, musei, gallerie, accademie, circoli ricreativi e culturali e attività similare senza scopo di lucro.
  • B/7: Cappelle ed oratori senza scopo di culto.
  • B/8: Magazzini sotterranei.

Nel gruppo C, infine, troviamo tutti gli esercizi del settore terziario, così divisi:

  • C/1: Negozi e botteghe.
  • C/2: Magazzini e locali di deposito.
  • C/3: Laboratori per arti e mestieri.
  • C/4: Fabbricati e locali per esercizi sportivi.
  • C/5: Stabilimenti balneari e di acque curative.
  • C/6: Stalle, scuderie, rimesse e autorimesse.
  • C/7: Tettoie chiuse o aperte.

Immobili a destinazione speciale o particolare

Nei gruppi D, E ed F, invece, troviamo gli immobili a destinazione speciale o particolare.

Nel gruppo D troviamo le grandi strutture produttive, così divise:

  • D/1: Opifici.
  • D/2: Alberghi e pensioni.
  • D/3: Teatri, cinematografi, sale per concerti e spettacoli.
  • D/4: Case di cura e ospedali.
  • D/5: Istituti di credito, cambio e assicurazione.
  • D/6: Fabbricati e locali per esercizi sportivi.
  • D/7: Fabbricati costruiti o adattati per le speciali esigenze di un’attività industriale.
  • D/8: Fabbricati costruiti o adattati per le speciali esigenze di un’attività commerciale.
  • D/9: Edifici galleggianti o sospesi assicurati a punti fissi del suolo.
  • D/10: Fabbricati per funzioni produttive connesse alle attività agricole.

Nel gruppo E troviamo le attività pubbliche e i luoghi di culto, così divisi:

  • E/1: Stazioni terrestri, marittime e aeree.
  • E/2: Ponti soggetti a pedaggio.
  • E/3: Costruzioni per speciali esigenze pubbliche.
  • E/4: Recinti chiusi per speciali esigenze pubbliche.
  • E/5: Fortificazioni.
  • E/6: Fari, semafori, torri per l’orologio comunale.
  • E/7: Fabbricati destinati ai culti.
  • E/8: Fabbricati all’interno dei cimiteri.
  • E/9: Edifici a destinazione particolare.

Infine, nel gruppo F troviamo gli immobili i quali non hanno ancora un’altra categoria catastale assegnata e sono in attesa di ricevere una categoria specifica.

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Barriere architettoniche: leggi e criteri obbligatori

Gennaio 26, 2024by Veronica PerottoProgettazione0

Oggi vediamo insieme quali sono le leggi e i criteri obbligatori per l’abbattimento delle barriere architettoniche nell’edilizia, sia pubblica che privata, al momento della creazione di un nuovo edificio o al momento di una ristrutturazione.

Cosa sono le barriere architettoniche

Ci sono delle cose che noi diamo per scontato, come salire qualche gradino di una scala o un ascensore stretto, che possono diventare un limite invalicabile per molte persone con disabilità.

Barriere architettoniche
Barriere architettoniche

Si stima che ci siano circa 87 milioni di persone con disabilità nell’Unione Europea. Le barriere architettoniche impediscono a queste persone di partecipare alla normale attività sociale nelle proprie città.

“La barriera architettonica è un ostacolo fisico, qualunque elemento costruttivo che impedisca, limiti o renda difficoltoso gli spostamenti, la mobilità o la fruizione di parti, attrezzature o servizi, specialmente da parte di persone con ridotta capacità motoria o sensoriale”.

Le barriere architettoniche in Italia

In Italia si inizia a parlare concretamente dell’abbattimento delle barriere architettoniche negli anni ’70, a seguito della Conferenza Internazionale di Stresa.

Tuttavia, già dall’entrata in vigore della Costituzione della Repubblica Italiana, nel 1948, l’Italia si è posta come obiettivo quello di aiutare le minoranze, come si può leggere nell’art. 3 della Costituzione:

“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.

Norme di riferimento nazionali

Sono tre le principali norme di riferimento che regolano la progettazione nell’ambito dell’edilizia sia pubblica che privata:

  • La legge 13/89: Disposizioni per favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati.
  • La circolare ministeriale n.1669 del 22/06/1989.
  • Il DM 236/89: Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visibilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere architettoniche.

Requisiti di qualità

Al momento della progettazione di un nuovo edificio attento alle tematiche dell’abbattimento delle barriere architettoniche bisogna tenere conto di alcuni requisiti minimi di qualità. Tali requisiti sono necessari per garantire anche alle persone con ridotta mobilità la fruizione di tutti gli spazi.

Barriere architettoniche
Barriere architettoniche

I requisiti sono riportati nel DM 236/89:

  • Accessibilità: è la possibilità per le persone con ridotta capacità motoria o sensoriale di accedere all’edificio e alle singole unità abitative e di fruire di tutti gli spazi e servizi in sicurezza e autonomia.
  • Visitabilità: è la possibilità per le persone con ridotta capacità motoria o sensoriale di accedere agli spazi di relazione sociale e ai servizi igienici.
  • Adattabilità: è la possibilità di modificare lo spazio nel tempo per renderlo in futuro completamente accessibile e fruibile anche da persone con ridotta capacità motoria o sensoriale.

L’accessibilità è il livello maggiore, il quale rende tutta la struttura fruibile alle persone con ridotta capacità motoria o sensoriale. La visitabilità è un livello intermedio, mentre l’adattabilità è il livello più basso e prevede la possibilità di rendere l’edificio accessibile in futuro, anche se al momento non lo è.

Gli edifici residenziali unifamiliari e plurifamiliari hanno il solo obbligo dell’adattabilità. Le singole unità immobiliari di edilizia residenziale devono essere adattabili e visitabili. Tuttavia, le aree comuni devono essere accessibili, con l’obbligo di ascensori per gli edifici che superano i tre piani.

Soluzioni per abbattere le barriere architettoniche

Spesso le singole unità immobiliari e le residenze unifamiliari presentano delle barriere architettoniche che, sebbene non regolamentate dalle leggi, creano degli impedimenti alle persone con ridotta capacità motoria o sensoriale.

Per abbattere queste barriere esistono diverse soluzioni più o meno invasive, come i montascale o i mini ascensori.

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Bonus 2024: ecco tutte le detrazioni attuabili

Gennaio 19, 2024by Alice LavorattiEdilizia0

State cercando un modo per riqualificare casa? Grazie ai nuovi incentivi e bonus 2024 potrete farlo recuperando parte del vostro investimento. Oggi vedremo insieme la detrazione sull’acquisto dei pannelli solari o delle batterie di accumulo, fino ad arrivare al super bonus e alle agevolazioni per caldaie, climatizzatori o stufe a pellet, quelli che vedremo sono tutti incentivi per migliorare l’efficienza delle energie spese in casa.

Bonus 2024 per riqualificare la tua casa

Se stavate pensando di riqualificare il vostro ambiente casalingo, l’anno appena iniziato e sicuramente quello più adatto. Questo perché ci sono nuovi bonus 2024 e nuove regole che hanno come obiettivo quello di riqualificare casa dal punto di vista energetico.

dopo la chiusura della parentesi super bonus, resta comunque la possibilità di usufruire delle detrazioni con le aliquote ordinarie del 65% e 50%. In particolare questo è il momento giusto per acquistare impianti fotovoltaici ed installare pannelli solari, compresi quelli da balcone.

Come vedremo nei prossimi paragrafi, l’energia solare sarà il punto focale delle nuove norme volte a far sì che gli obiettivi per l’indipendenza energetica delle famiglie vengano rispettati entro i limiti prestabiliti dalla commissione europea.

50% per piccoli e grandi interventi

Quindi se il vostro obiettivo è quello di migliorare l’efficienza del vostro appartamento potete contare ancora per un anno sulla detrazione con aliquota al 50%. Come previsto il tetto di spesa è di 96.000 €, quindi un range piuttosto cospicuo che mi permetterà di rendere la vostra casa veramente efficiente e Green.

Nell’ambito di questa detrazione rientrano anche gli interventi di sostituzione infissi, installazione climatizzatori, acquisto di stufe a legna o a pellet, sostituzione delle caldaie. Ci sono poi tutti gli interventi più piccoli. Stiamo parlando di tutti quegli interventi innovativi che permetteranno alla vostra casa di rendersi efficiente – e perché no, indipendente – dal punto di vista energetico.

La semplice sostituzione dei vetri, con altri di nuova generazione, senza dover necessariamente intervenire sugli infissi, vi permetterà di risparmiare e rendere la vostra casa non solo più sicura ma anche più sostenibile.

Bonus 2024 per il riscaldamento di casa

I bonus 2024 riguardano anche il riscaldamento. Sono stati infatti agevolati anche tutti gli acquisti di nuovi radiatori più performanti. Radiatori smart che permetteranno agli utenti di rendere la casa più efficiente senza dover cambiare la caldaia, soprattutto se la sia cambiata da poco.

bonus 2024 risparmio energetico
L’obiettivo delle detrazioni attive è quello di ottenere un risparmio energetico ed economico sui consumi per l’energia elettrica.

La detrazione spetta poi anche a chi ha intenzione di installare delle termo valvole sui termosifoni. Oppure se si decide di acquistare dei sistemi che consentano di gestire da fuori casa accensione spegnimento di climatizzatori, stufe a pellet e caldaie.

Detrazione per i pannelli solari

Anche perciò che riguarda l’installazione di impianti fotovoltaici e/o pannelli solari con relative batterie di accumulo è stata confermata ancora per un anno la detrazione del 50%.

La detrazione viene riconosciuta anche a coloro che decidono di installare i pannelli sul balcone, un intervento che ha un costo ridotto ma che può consentire di risparmiare fino al 20% sulla bolletta.

bonus 2024 pannelli solari
Il fotovoltaico è una delle soluzioni in detrazione al 50% per tutto il 2024.

L’utilizzo dei pannelli solari infatti permetterà agli utenti di utilizzare l’energia nel momento in cui i pannelli la producono, ma anche di accumularla nelle relative batterie per utilizzarla ad esempio durante la notte. Per sfruttare l’agevolazione è necessario che l’intervento venga effettuato da un tecnico autorizzato che rilasci le dovute certificazioni.

Bonus 2024 elettrodomestici e lampade led

Anche gli elettrodomestici e le lampade a LED rientrano nei bonus 2024 per la riqualificazione dell’ambiente domestico. Chi già sta godendo dei bonus per gli interventi svolti durante l’anno 2023 potrà comunque sfruttare la detrazione del 50% per acquistare degli elettrodomestici a risparmio energetico. Tra questi ricordiamo il piano cottura ad induzione, i forni a microonde e le lampade a LED.

bonus 2024 e casa smart
La casa diventa smart e super efficiente.

Il tetto di spesa per ottenere il bonus è stato ridotto a 5000 € (lo scorso anno erano 8.000€). Se avete quindi acquistato degli elettrodomestici a risparmio energetico entro il 31 dicembre 2023 avrete diritto alla detrazione anche se avrete superato i 5000 €. Se l’acquisto è stato fatto con l’arrivo dell’anno nuovo dovrete tenere conto di questo tetto di spesa massimo.

Bonus 2024 ed Ecobonus

L’Eco bonus con aliquote al 50% e il 65% (in base alla tipologia di lavori svolti o da svolgere) È stato prorogato fino al 31 dicembre 2024. Per ottenere l’agevolazione però è obbligatorio rispettare i requisiti minimi di risparmio energetico ed inviare la relativa documentazione all’ENEA.

Nello specifico, la detrazione al 65% spetta a tutti coloro che hanno effettuato interventi di riqualificazione che riguardano le pareti interne ed esterne della propria casa. Concerne anche chi ha sostituito la caldaia con altre a condensazione dotate di termo valvole volute. Stessa situazione per chi ha acquistato – o desidera acquistare durante il 2024 – il boiler a gas o a pompa di calore.

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Progettare un giardino perfetto

Gennaio 12, 2024by Ramona AllegriGiardino0

Progettare un giardino perfetto. Il giardino è uno spazio di estrema importanza per la nostra casa. Non solo è un luogo in cui trascorrere momenti di relax e divertimento all’aperto, ma rappresenta anche un’opportunità unica per esprimere la propria personalità e creatività. Progettare un giardino perfetto richiede attenzione ai dettagli, pianificazione e una buona dose di ispirazione. In questo articolo, esploreremo i diversi aspetti da considerare per creare un giardino che rispecchi i tuoi desideri e soddisfi le tue esigenze.

progettare un giardino
Realizzare un giardino perfetto non è complicato se ci si appoggia a dei professionisti.

Progettare un giardino perfetto: cosa fare per iniziare

Uno dei primi passi verso la progettazione di un giardino perfetto è valutare lo spazio a disposizione. Ogni giardino ha le sue caratteristiche uniche, come la dimensione, la forma e la topografia. Bisogna considerare tutti questi elementi per trarre il massimo vantaggio dalle caratteristiche del tuo terreno. Ad esempio, se hai un giardino di piccole dimensioni, potresti optare per piante e fiori in vasi o giardini verticali per sfruttare al meglio lo spazio disponibile.

progettare un giardino
Uno degli aspetti importanti da valutare è la luce solare, la posizione del vostro giardino sarà fondamentale per scegliere dove mettere le piante e dove sistemare l’area relax.

Valutare la luce solare

La luce solare è un altro aspetto fondamentale nella creazione di un giardino perfetto. È importante valutare l’esposizione del tuo giardino e capire quali piante si adattano meglio a ciascuna zona. Alcune piante richiedono molta luce solare, mentre altre prosperano in ombra parziale. È importante fare una ricerca approfondita sulle esigenze di ogni pianta che si desidera includere nel proprio giardino per assicurarsi che abbiano l’illuminazione adatta.

progettare un giardino
Scegliere le piante giuste è fondamentale, ci sono delle cose alle quali dovete fare attenzione: il tipo di terreno e di clima ad esempio.

Scegliere le piante giuste

La scelta delle piante è un aspetto cruciale nella progettazione di un giardino perfetto. È importante selezionare piante che si adattino al clima della tua zona e che siano adatte al tuo tipo di terreno. Piante locali e native sono spesso una scelta vincente, in quanto richiedono meno cure e possono fornire habitat per la fauna locale. Allo stesso tempo, è possibile inserire anche piante esotiche per creare un giardino più unico e accattivante.

progettare un giardino
Quali sono gli elementi decorativi e architettonici che non devono mancare in un giardino? Sicuramente le sedute e la zona relax.

Progettare un giardino: strutture ed elementi architettonici

Oltre alle piante, l’uso di strutture ed elementi architettonici può dare al tuo giardino un tocco di originalità. Puoi aggiungere pergolati, archi, fontane, laghetti o altri elementi d’acqua, gazebo o verande per creare zone di interesse visivo e spazi da utilizzare per diverse attività. Questi elementi possono anche aiutare a organizzare lo spazio del giardino, creando punti focali e definendo diverse aree funzionali.

La progettazione di un giardino perfetto richiede anche una buona pianificazione. Dovrai considerare gli aspetti pratici del tuo giardino, come vie di accesso, spazi per stendere o per riporre attrezzi da giardinaggio. Inoltre, potresti voler dedicare un’area per un orto o per la coltivazione di erbe aromatiche. Tenere questi aspetti in considerazione fin dall’inizio ti aiuterà a pianificare il tuo giardino in modo efficiente, ottimizzando lo spazio e facilitando le attività di manutenzione.

progettare un giardino
La manutenzione è fondamentale per avere un giardino sempre curato e pulito.

La manutenzione

La manutenzione del giardino è un altro aspetto da non sottovalutare. Sebbene possa sembrare secondario, è importante progettare un giardino che sia facile da mantenere. Non tutti hanno il pollice verde o il tempo necessario per prendersi cura di piante complesse o di giardini molto elaborati. Optando per piante resistenti, che richiedono poca manutenzione, avrai un giardino che continuerà a fiorire anche con cure limitate.

progettare un giardino
Il design è molto importante per avere un giardino curato e ordinato.

Non dimenticate il design

Infine, non bisogna dimenticare il design del giardino. Un buon progetto di design può fare la differenza tra un giardino ordinario e uno perfetto. L’uso di principi di architettura del paesaggio, come la simmetria, la ripetizione e la proporzione, può dare al tuo giardino un aspetto armonioso e bilanciato. Inoltre, la scelta di colori, texture e materiali per pavimentazioni e bordature può contribuire a creare un ambiente accogliente e esteticamente piacevole.

In conclusione, progettare un giardino perfetto richiede tempo, attenzione ai dettagli e la volontà di sperimentare. Valutando lo spazio, la luce solare, la scelta delle piante, l’uso di strutture, la pianificazione, la manutenzione e il design, sarai in grado di creare un giardino che ti rappresenti e ti offra un’oasi di pace all’aperto. Non c’è una formula vincente per progettare un giardino perfetto, ma la combinazione di questi elementi ti darà sicuramente un risultato soddisfacente.

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Geosintetici: cosa sono e tipologie

Gennaio 5, 2024by Veronica PerottoMateriali0

In un precedente articolo abbiamo parlato nello specifico dei geocompositi cementizi, un materiale utilizzato al posto del calcestruzzo nel settore dell’edilizia. Tuttavia, questo non è l’unico materiale geosintetico. Ci sono molte sottocategorie in questa tipologia di materiale. Oggi vogliamo andarle a scoprire insieme.

Cosa sono i materiali geosintetici

I materiali geosintetici sono una categoria di materiali dove almeno uno dei componenti è prodotto da polimeri sintetici.

Geosintetici
Geosintetici

Questi materiali vengono impiegati in una vasta gamma di settori, a partire dalle opere geotecniche. Ma anche nelle opere idrauliche, nei trasporti, nell’ingegneria naturalistica e, più in generale, nell’edilizia.

A cosa servono questi materiali

I materiali geosintetici vengono utilizzati principalmente per le sue particolari caratteristiche meccaniche e idrauliche.

Dal punto di vista meccanico essi ricoprono funzioni di:

  • Separazione: evitano la penetrazione di materiali diversi tra loro.
  • Rinforzo: danno resistenza e deformità migliori.
  • Protezione: proteggono e riparano le superfici impermeabili.
  • Contenimento.
  • Antierosione: riducono l’erosione causata dall’acqua.

Dal punto di vista idraulico, invece, essi ricoprono funzioni di:

  • Filtrazione: consentono all’acqua di muoversi e filtrare, evitando la penetrazione delle particelle fini.
  • Drenaggio: drenano l’acqua e i fluidi dalle superfici poco impermeabili.
  • Impermeabilizzazione.

Settori di utilizzo

Come dicevamo, i materiali geosintetici vengono utilizzati in moltissimi diversi settori. Tra di questi troviamo le fondazioni, la meccanica dei terreni e il ripristino ambientali, di diversi tipi di terreni, come rilievi e scarpate, oltre a muri e strutture di sostegno.

Geosintetici
Geosintetici

Vengono utilizzati nella costruzione di strade e ferrovie, per le loro fondazioni, rilevati, strutture di sostegno, pavimentazioni d’asfalto, drenaggio e gallerie.

I materiali geosintetici vengono anche utilizzati per le costruzioni idrauliche, come dighe, canali, sponde, argini e bacini artificiali. Inoltre, vengono utilizzati per la costruzione di discariche, di spazi urbani all’aperto, come parcheggi, piazze o campi sportivi, e per diverse altre opere urbane.

Tipologie di materiali geosintetici

Vediamo le diverse tipologie di materiali geosintetici. Secondo l’International Geosynthetics Society la classificazione dei materiali geosintetici è la seguente:

  • Geotessili. I geotessili sono dei fogli di fibre tessute, non tessute, maglie o fili. Essi sono flessibili e permeabili. Essi vengono utilizzati principalmente per la separazione, il filtraggio, il drenaggio, il rinforzo e il controllo dell’erosione.
  • Geogriglie. Le geogriglie sono, come dice il nome, delle griglie con le maglie aperte. Esse vengono utilizzate principalmente per il rinforzo dei terreni.
  • Georeti. Anche le georeti hanno l’aspetto di griglie. Questo reticolo è composto da due serie di filamenti polimerici paralleli che si intersecano formando angoli acuti. Essi vengono utilizzati per consentire il passaggio di fluidi e gas.
  • Geomembrane. Le geomembrane sono dei fogli flessibili e impermeabili. Essi vengono utilizzati principalmente per isolare fluidi o gas.
  • Geocompositi. I geocompositi sono realizzati combinando due o più diversi materiali sintetici. Alcune tra le composizioni possibili sono: geotessile e georete, geotessile e geogriglia, georete e geomembrana, geosintetico e argilla, ecc.
  • Geocompositi bentonitici. Questa tipologia di geocompisiti, conosciuti con la sigla GCLs, si differenziano dagli altri perché durante la loro fabbricazione i diversi strati vengono interposti con uno strato di bentonite. La caratteristica principale di questo tipo di materiali è la loro incredibile capacità drenante.
  • Geotubi. Essi sono tubi polimerici utilizzati per drenare liquidi e gas.
  • Geocelle. Queste sono delle reti tridimensionali realizzate con strisce di materiale polimerico.
  • Geoschiume. Infine, le geoschiume sono realizzate per espansione di schiuma di poliestere e vengono utilizzate per la coibentazione.

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