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Author: Alice Lavoratti

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Zona living: arredala facilmente

Agosto 14, 2023by Alice LavorattiInterni0

Oggi parliamo di zona living. Stiamo parlando della zona giorno, ovvero il cuore pulsante della propria dimora, quello che con ogni probabilità è il più utilizzato da ogni famiglia. Nei secoli ha cambiato forma e spesso uso, ma alla fine è sempre il luogo centrale attorno al quale ruota la vita dell’ambiente domestico. Vediamo come arredarlo facilmente.

Cos’è la zona living?

Partiamo col descrivere cos’è la zona living. Si tratta in parole povere del nostro soggiorno, ovvero quella stanza in cui ognuno di noi vive di più durante la giornata (dall’inglese living room).

Con il tempo la sua funzione è mutata e ha preso connotazioni diverse. Infatti, mentre prima era la stanza delle chiacchiere e della lettura, oggi è una stanza spesso open space in cui si può anche mangiare a pranzo e cena (non solo la domenica o durante le feste comandate).

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Come arredare il soggiorno? Lo scopriamo in questo articolo

Si tratta della zona della casa dove la famiglia si riunisce, gioca, si ascolta, parla o guarda la televisione. Un cambiamento d’uso dovuto non solo a come si è modificata la società e i suoi rituali, ma anche a come si sono modificate le case strutturalmente nei secoli.

Non esistono più le case di una volta in cui c’era una stanza per tutto. Oggi la casa è studiata anche strutturalmente in funzione della famiglia, compatta e minimal, dove la suddivisione principale è quella tra zona giorno e zona notte.

How to… come arredare questo angolo della casa

Chiamarlo angolo, visto ciò che abbiamo appena detto nel paragrafo precedente, è veramente riduttivo. Ad ogni modo, per dare vita alla zona living ci sono degli elementi d’arredo che non possono assolutamente mancare.

In primis, un divano, un tavolino con sedie abbinate, una parete attrezzata per tv e libri e un’illuminazione adatta. Spesso in questa zona della casa abbiamo 3 tipologie d’illuminazione: quella naturale con grandi finestre, quella artificiale con il focus sul tavolo e quella artificiale più soft con focus su divano e televisione.

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Avete presente quando soggiorno e cucina sembrano essere la stessa stanza? Siamo di fronte ad una zona living open space

Per arredare in stile moderno-contemporaneo una delle prime regole è personalizzare la stanza con decorazioni che ci raccontino. Non dovete stravolgere l’arredamento, ma mostrare agli ospiti chi siete, cosa vi piace, ma soprattutto creare un luogo adatto a voi perché sarà la zona che vivrete di più in assoluto.

Precisione e coerenza fanno la zona living

La cosa importante da ricordare quando si arreda la zona living è di rendere lo spazio vivibile e accogliente. Come abbiamo detto, è la zona in cui vivrete di più in assoluto, perciò cercate di commistionare bene minimal e elementi d’arredo particolari.

Scegliete forme ben definite per il divano, il tavolo e le sedie, ma soprattutto siate ordinati perché il disordine in casa potrebbe portarvi a non stare bene. Qui entra in gioco la parete attrezzata di cui parlavamo: un posto in cui riporre o nascondere le cose che finiscono in giro. Un elemento d’arredo non solo utile, ma anche versatile, perché vi permetterà di non appesantire la stanza.

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Per arredare la zona living le parole d’ordine sono minimal e ordinata

Se la vostra è una zona living open space in cui si vede la cucina (oppure la cucina fa parte integrante dell’ambiente), ricordate di avere a disposizione un mobile dedicato ai suppellettili della cucina, come le stoviglie per cucinare e i serviti di piatti e bicchieri. La cucina ormai non è più un ambiente da tenere lontano dagli ospiti, ma dobbiamo ricordarci di mostrarlo pulito e ordinato.

Parliamo di open space…

Visto che lo abbiamo accennato sopra, perché non approfondire. Come arredare una zona living open space? Semplice: mantenendo la fluidità con la quale l’ambiente è stato creato.

Quando si parla di open space si intende un ambiente strutturato in modo che le diverse funzioni del living room e della cucina si compenetrino a vicenda dando vita ad uno spazio multiforme e multifunzionale.

La parola d’ordine è “grande visibilità” è vitalità. per questo dovete cercare di ricreare una divisione che non sia netta tra i due ambienti. Dovete creare una sorta di confine immaginario dove non si capisce dove finisce la zona soggiorno ed inizia la cucina e viceversa. Per farlo potete usare delle porte scorrevoli, magari in vetro trasparente, oppure dividere lo spazio utilizzando colori diversi alle pareti.

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Arredamento provenzale: come crearlo

Luglio 15, 2023by Alice LavorattiInterni0

State ristrutturando gli interni di casa e sognate ambienti accoglienti e naturali? State cercando lo stile adatto a voi che crei un’atmosfera veramente familiare? In questo articolo vedremo come ricreare ambienti con arredamento provenzale. Piccoli spazi da sogno che daranno vita alla cornice perfetta per creare le storie della vostra famiglia.

Arredamento provenzale: caratteristiche e stile

Iniziamo col descrivere lo stile provenzale, ovvero uno stile che si spira alle atmosfere della Francia sud-orientale. Luoghi pittoreschi ricchi di storia che sono stati per secoli fonte d’ispirazione per molti artisti e letterati.

La Provenza è infatti una regione storica associata al calore del sole del Mediterraneo e ad atmosfere idilliache di campagne Bucoliche dove l’oggetto principale è sempre comunque il calore domestico.

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Come ricreare un ambiente provenzale? Leggete il nostro articolo per scoprirlo

Quando si parla di arredamento provenzale quindi ci vengono in mente le case di campagna immerse nelle colline di lavanda, tra gli uliveti e le strette vie lastricate di pietra, al cui interno si trovano oggetti che prima erano poveri ma sono stati riadattati e resi immortali.

Natura, intimità e famiglia

I tre aggettivi principali per un arredamento provenzale sono intimità, atmosfera familiare e motivi tratti dalla natura. Ad esempio, per arredare un soggiorno in stile provenzale moderno dovrete prestare molta attenzione alla gamma cromatica sia delle pareti che della mobilia.

Il nostro consiglio è quello di puntare su quello di chiari che andranno a dare luce e spazio anche ad ambienti piccoli. Date particolare importanza alle finestre perché è da lì che filtrerà la luce naturale del sole che si combinerà con i colori che avete scelto.

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Uno degli elementi tipici di questo stile è la natura e l’utilizzo di vecchia mobilia

Nel soggiorno abbinate il bianco delle pareti a legno che darà calore ed intimità alla stanza. Inserite oggetti recuperati da vecchi mercati o dalle vecchie case delle vostre nonne delle vostre zie. L’elemento lavanda non può mancare: spesso si utilizzano dei portachiavi con all’interno i fiori della lavanda per profumare l’ambiente circostante.

Materiali naturali per un arredamento provenzale

All’interno di un arredamento provenzale non potranno puoi mancare materiali naturali. Nel paragrafo precedente abbiamo già nominato il legno, utilizzato per i mobili e per i complimenti d’arredo, ma potete puntare anche su accessori in pietra ceramica o ferro battuto.

I mobili saranno ricchi di decorazioni e stampe che ricordano la natura. Spesso vengono scelte sedie e poltrone imbottiti con tessuti morbidi stampati con motivi floreali. Se utilizzate mobilia antica, ricordate di trattare il legno con la carta vetrata per renderlo ancora più rustico.

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Lo stile provenzale è uno stile rurale e rustico che dona calma e relax agli ambienti

Tornando a parlare dei tessuti, non possiamo non citare un elemento ricorrente nell’arredamento provenzale: i cuscini decorati. Potete realizzarli da soli oppure acquistarli negli Store dedicati. L’importante è che siano ricchi di frange, pizzi o balze. Saranno un vero e proprio complemento per ogni stanza, in particolare se sceglierete cuscini realizzati in materiali naturali come il lino e il cotone.

La carta da parati

Un altro elemento tipico dell’arredamento provenzale è la carta da parati. Soprattutto per le zone giorno o per la camera padronale, si trovano sul mercato carte da parati con motivi floreali o più semplicemente a righe alternate.

Questo elemento aiuterà a ricreare l’ambiente tipico della Francia del sud-est; un ambiente idilliaco e campestre che riporta la natura all’interno della casa. Un altro esempio sono le carte da parati con motivi vegetali che imitano anche le venature del legno.

Alcuni negozi hanno addirittura una linea provenzale con le decorazioni più adatte sia per ambienti grandi e spaziosi che per ambienti più piccoli. Vi basterà quindi farvi un giro online o al vostro ferramenta di fiducia per informarvi e scoprire la gamma di stili e decorazioni disponibili.

Se amate questo stile vuol dire che state cercando di ricreare ambienti luminosi e soleggiati che vi diano gioia ogni giorno. L’arredamento provenzale infatti combina l’eleganza francese che ha come obiettivo il rimando alla tranquillità e al relax. Obiettivo raggiunto grazie proprio all’elemento natura che dona anche un tocco romantico a tutto ciò che vi circonda.

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Bonus arredamento 2023

Giugno 10, 2023by Alice LavorattiInterni0

Avete sentito parlare del bonus arredamento 2023? Si tratta di una detrazione con limite massimo fino a 8000 € di spesa per acquistare mobili ed elettrodomestici per la propria casa. Viene anche definito bonus mobili ed è associato a tutti gli altri bonus dedicati ai lavori di ristrutturazione che sono stati rilasciati negli anni precedenti all’attuale. Vediamo insieme di che cosa si tratta e come sfruttarlo.

Bonus arredamento 2023: in cosa consiste?

Come abbiamo accennato nella nostra introduzione se avete svolto dei lavori di ristrutturazione e avete pagato con un bonifico o una carta di credito, quindi con un pagamento elettronico registrato, avete già uno dei requisiti necessari per ottenere il nuovo bonus arredamento 2023.

A questo punto potete sfruttare la detrazione del 50% sull’acquisto di nuova mobilia o elettrodomestici per la vostra casa. Ricordate però che il limite massimo di spesa che potrete recuperare sono 8000 €.

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Come funziona il bonus arredamento 2023? Lo scopriamo in questo articolo

In realtà questa agevolazione fiscale non è una cosa nuova. Il bonus mobili infatti esiste già dal 2013. Le modalità erano sempre le stesse. La differenza è che l’ultima legge di bilancio 2023 ha incrementato di circa 3000 € il limite previsto per gli acquisti legati alla ristrutturazione della propria casa.

Come ottenerlo?

Per ottenere il bonus arredamento 2023 dovrete anzitutto avere un immobile da arredare che è stato recentemente ristrutturato o è in fase di ristrutturazione. Quindi non potrete richiedere il bonus se avete già casa fatta.

Sul sito dell’agenzia delle entrate trovate una vera e propria guida di quelli che sono i requisiti per richiedere ed ottenere questo bonus. L’agevolazione che andrete a sfruttare è una detrazione IRPEF del 50% delle spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici.

La soglia di rimborso quest’anno è stata ampliata fino a 8000 €. Una cifra che è cambiata più volte negli anni da quando il bonus è stato istituito (2013) ed è destinata a diminuire in futuro. Non solo, sembrerebbe che la vita di questa agevolazione fiscale stia per estinguersi: il termine ultimo è il 2024.

Il bonus arredamento 2023 e il recupero edilizio

Come abbiamo potuto constatare nella descrizione del bonus e delle dinamiche per ottenerlo, il bonus arredamento 2023 non è un’agevolazione indipendente. Si tratta piuttosto di uno sconto strettamente legato alla fruizione delle detrazioni di spesa per l’intervento di recupero edilizio.

L’obiettivo è quello di spingere le persone ad acquistare i beni mobili e a ristrutturarli secondo le norme europee vigenti. Questo lo si evince leggendo direttamente la guida dell’agenzia delle entrate: “Se le spese per ristrutturare l’immobile sono state sostenute soltanto da uno dei coniugi e quelle per l’arredo dall’altro, il bonus per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici non spetta a nessuno dei due”.

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Per ottenere il bonus dovrete aver concluso alcuni lavori di ristrutturazione. Farà fede il pagamento elettronico dei lavori

Ma quali sono quindi i requisiti per ottenere queste agevolazioni e avere un rimborso effettivo sull’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici? Nei prossimi paragrafi vedremo che oltre all’effettiva dimostrazione di lavori di ristrutturazione in corso ci sono anche altre richieste.

Requisiti per la richiesta

Tra i requisiti per ottenere il bonus arredamento 2023 c’è anche l’obbligo di acquistare elettrodomestici con una classe non inferiore alla A per i forni, non inferiore alla E per lavatrice, lavastoviglie e lavasciuga, e non inferiore alla F per i frigo e i congelatori.

Questi elettrodomestici dovranno poi essere inseriti all’interno di immobili su cui sono stati realizzati interventi di ristrutturazione edilizia a partire dal 1 gennaio dell’anno precedente a quello in cui si comprano i beni. Questi lavori dovranno risultare già saldati con pagamento elettronico tramite bonifico o carta di debito o credito.

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Gli elettrodomestici che acquisterete dovranno rispettare alcuni standar energetici per usufruire del bonus

I lavori di cui si parla sono lavori di manutenzione straordinaria, restauro, installazione di ascensori e scale di sicurezza e realizzazione di servizi igienici. All’interno della lista dei lavori utili per richiedere la detrazione del 50% sull’acquisto di mobilia elettrodomestici ci sono anche la sostituzione di infissi esterni, il rifacimento delle scale o la realizzazione di recinzioni, cancellate e muri di cinta.

Sismabonus e Superbonus vi aprono per porte al bonus arredamento 2023

Se avete già fatto richiesta di altri bonus come il Superbonus o il Sismabonus avrete già gran parte dei requisiti per richiedere il bonus arredamento 2023. Infatti, in presenza di lavori di ristrutturazione su più unità immobiliari si può fare richiesta e beneficiare più volte dell’agevolazione legata al bonus mobili.

C’è da precisare però che non rientrano nei lavori legati a questo tipo di bonus tutti i lavori di manutenzione ordinaria come ad esempio la tinteggiatura delle pareti e dei soffitti o la sostituzione dei pavimenti.

Per capire meglio la dinamica appena descritta, vi lasciamo ciò che viene specificato all’interno della guida dell’agenzia delle entrate: “La detrazione spetta anche quando i beni acquistati sono destinati ad arredare un ambiente diverso dello stesso immobile oggetto di intervento edilizio, oppure quando i mobili e i grandi elettrodomestici sono destinati ad arredare l’immobile ma l’intervento cui è collegato l’acquisto viene effettuato su una pertinenza dell’immobile stesso, anche se accatastata autonomamente”.

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Terrazza Zen e suoi elementi

Maggio 13, 2023by Alice LavorattiGiardino0

Avete un terrazzo, anche piccolo, oppure un piccolo balcone o spazio all’aperto che vorreste valorizzare? Potreste pensare di creare una terrazza zen, con un angolo dedicato al benessere della mente. In questo articolo vediamo come fare e quali sono gli elementi tipici di un angolo come questo, che spesso va a dare vita alla casa, a cui manca un giardino.

Terrazza zen: angolo giapponese a casa propria

Se state pensando che sarebbe bello e anche molto rilassante avere a casa propria una angolo in stile giapponese che possa donare a voi e alla vostra casa serenità e benessere, allora continuate a leggere.

Oggi vedremo insieme come creare una terrazza zen, ovvero come utilizzare lo spazio che avete in terrazzo, balcone, o piccolo angolo all’aperto in maniera da renderlo rilassante, armonioso; uno spazio utile per rilassarsi e allontanare lo stress.

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Uno degli elementi più visti negli angoli zen su terrazzi e balconi e il bonsai. Una pianta che ha bisogno di tante cure, ma che crea molte energie positive

Vedremo insieme come creare con elementi minimal e naturali le asimmetrie giuste che andranno a dare al vostro spazio l’energia giusta. La prima cosa da ricordare è l’essenzialità. Scegliete poche cose, quelle che sono in linea con il vostro modo di essere, che vi aiutino a rilassarvi. A volte basta poco: una piantina, un bonsai, o qualche luce a risparmio energetico, che si ricarica con la luce solare.

Filosofia Zen

Apriamo una piccola parentesi. Conoscete la filosofia Zen? Si basa molto sulla semplicità degli ambienti. Obiettivo: guardare dentro sé stessi prima ancora di guardare a ciò che ci circonda.

Quindi per la vostra terrazza zen serviranno poche cose, arredi semplici, colori tenui, e luce naturale. Anche l’elemento Natura è molto importante: nella filosofia Zen c’è sempre un elemento verde che viene dalla natura, qualcosa che possa riconnettervi con il vostro istinto primordiale.

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In una terrazza zen gli elementi sono minimal. L’obiettivo e ricercare l’armonia con pochi elementi essenziali

Ultimo aspetto il concetto di fluidità e le asimmetrie. Un ambiente zen non è un luogo statico, bensì mutevole. L’armonia si crea in base allo stato d’animo e all’umore di chi vive l’ambiente stesso. In questi ambienti nulla è simmetrico, anzi la vostra mission sarà quella di trovare l’equilibrio accostando elementi che a prima vista non sarebbero mai potuti stare insieme.

Terrazza zen e pavimento in legno

Passiamo ora a vedere gli elementi utili per creare la vostra terrazza zen. In primis dovete pensare di ri-pavimentare parte dello spazio con un pavimento in legno, dall’aspetto quanto più naturale possibile.

Chi vuole e può spendere può scegliere il tech. Chi invece non ha grandi disponibilità economiche può decidere di acquistare pavimentazioni in legno riciclato o compensato per esterni. Queste mattonelle di legno andranno poi accostate ad angoli con ciottoli di legno, ghiaia o sabbia.

Se riuscite a creare degli intervalli di colore (esempio bianco o nero, marrone scuro e bianco) il vostro angolo di Giappone avrà ancora più carica energetica da sfruttare nei momenti di relax in cui vivrete il vostro balcone.

Cosa acquistare?

Ma quindi, quali arredi acquistare una volta realizzato l’angolo zen perfetto? Vi serviranno delle sedie, o delle poltrone da esterno semplici, in cui potervi rilassare.

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Come arredare la vostra. terrazza zen? Con arredi semplici, che siano anzitutto comodi.

A volte si sceglie di utilizzare dei vecchi pallet su cui apporre dei cuscini. Questa soluzione però potrebbe essere più adatta ad uno stile bohemien o shabby chic. Quindi il nostro consiglio è quello di comprare anche una o due semplici sdraio, di ottima qualità.

La vostra mission in questo caso sarà trovare qualcosa di comodo, perché la vostra terrazza zen potrebbe diventare il vostro spazio d’evasione dalla vita quotidiana. Un posto tutto vostro in cui riflettere, leggere, meditare. Uno spazio che, seppur piccolo, vi faccia sentire di poter ricaricare tutte le vostre energie in poco tempo.

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Carta da parati adesiva

Aprile 15, 2023by Alice LavorattiDecorazioni0

Oggi vediamo insieme perché scegliere una carta da parati adesiva per decorare le pareti della propria casa. Un sistema di decorazione ottimo per dare all’ambiente spettacolarità e carisma. Se state pensando di cambiare i connotati alle pareti della vostra casa e siete indecisi se tinteggiarla oppure usare sistemi alternativi continuate a leggere il nostro articolo.

Carta da parati o vernice?

La prima domanda che dobbiamo porci è: siamo pronti a tinteggiare le pareti di casa nostra? Quando si decide di dare alle pareti una ripulita ritinteggiando le mura interne dobbiamo essere consapevoli che non si tratta di un lavoro per mani inesperte.

Anche se può sembrare la soluzione meno costosa, non basterà andare in un ferramenta e scegliere la vernice del colore che ci piace di più. Tinteggiare vuol dire saper dare bene il colore alla parete. Significa conoscere le mura della propria casa.

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Una soluzione alla tinteggiatura delle pareti? Una carta da parati adesiva

Insomma, se vi abbiamo già creato una lunga lista di dubbi, forse la soluzione migliore per voi è utilizzare una carta da parati adesiva. Questo perché è facile da applicare, disponibile in diverse dimensioni, con stampe e motivi particolari.

Vestire le pareti di carisma

Utilizzare una carta da parati adesiva non sarà soltanto comodo ma vi permetterà di vestire le pareti di casa vostra di una nuova luce. La carta da parati infatti è un rivestimento che può essere prodotto con tanti diversi supporti e materiali.

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La carta da parati ha una storia lunga. Nel tempo è cambiata e oggi si è tutta rinnovata

Si tratta di uno strumento poliedrico e carismatico che vi darà la possibilità di esprimere tutta la vostra creatività e personalità tramite le pareti del vostro nido. Non a caso, non si tratta di un sistema di decorazione nato negli ultimi anni. È un concetto di decoro antico che con il passare dei secoli si è attualizzato e oggi permette un’infinità di espressioni diverse.

La carta da parati in stampa digitale o classica

Ad oggi la carta da parati adesiva è disponibile in diversi motivi e stampe. Queste ultime possono essere di tipo digitale o classico. La stampa digitale è al momento quella più in voga e più pubblicizzata. Infatti, è un tipo di stampa che permette anche un livello di personalizzazione più ampio rispetto alla stampa classica che invece è stata ideata per permettere di realizzare un prodotto standard e ripetitivo.

Per farvi un esempio, avrete sicuramente presente le classiche stampe da parete utilizzate per decorare la cucina negli ultimi 10 anni. Sono stampe con frasi d’effetto, o frasi famose, che ricordano la stanza in cui ci troviamo. Queste stampe classiche vengono acquistate principalmente da chi vuole riprodurre un ambiente visto su una rivista, senza anima o carattere proprio.

carta da parati adesiva
Un esempio di stampa classica per la cucina

La stampa digitale al contrario vi permetterà di imprimere sulla carta da parati che andrete ad apporre alle pareti dei vostri ambienti il vostro “marchio di fabbrica”. Potreste infatti decidere di scegliere un motivo floreale, con colori che rilassano entrando nell’ambiente, oppure potresti anche pensare di chiedere al vostro ferramenta di fiducia di creare graficamente un motivo tutto vostro.

Supporti e materiali della carta da parati

Forse non tutti sanno che la carta da parati può essere stampata su supporti di diverse tipologie. In base al supporto i materiali con cui la carta da parati viene realizzata potranno essere naturali o filati particolari. Uno dei materiali più utilizzati negli ultimi anni è il lino, o il cotone.

Si tratta di una carta stampata, il supporto da utilizzare dovrà essere scelto in modo da determinare robustezza e comportamento della carta al momento dell’adesione alla parete. Ogni modo i supporti più utilizzati sono di due tipologie, ovvero abbiamo quelli in TNT o in cellulosa.

A questo proposito vi ricordiamo di scegliere la vostra carta da parati anche in base alla sua compattezza e al peso del sottofondo, definito grammatura. Queste due caratteristiche influiscono molto sulla stabilità e sulla robustezza di insieme della carta quando viene attaccata al muro. Il sottofondo in particolar modo a una diretta influenza il montaggio: una carta da parati con un supporto in vinilica ad esempio sarà più facile da applicare, da pulire e da smacchiare.

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Piano ad induzione: come sceglierlo

Marzo 14, 2023by Alice LavorattiElettrico0

Se state pensando di rifare la vostra cucina e di passare ad un piano ad induzione state facendo la scelta giusta. Prima di scegliere quello più adatto alle vostre esigenze però vi consigliamo di considerare alcuni elementi. In questo articolo una piccola guida con qualche consiglio dell’esperto che non guasta mai.

Piano ad induzione: una scelta intelligente

Indubbiamente quella del piano ad induzione è una tecnologia innovativa che punta a farvi risparmiare. Questo perché non userete il gas e cucinerete con la metà del tempo. 

Avrete a disposizione una cucina moderna, pratica ed efficiente, che strizza l’occhio all’ambiente. Ci sono ovviamente anche dei contro nello scegliere questo tipo di piano cottura. Quello che però dovete considerare anzitutto è che potrete sperimentare nuovi prodotti, variare la vostra dieta con ricette nuove e veloci, ma soprattutto che ormai comprare questo tipo di elemento cucina non è più costoso come una volta.

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Perché scegliere un piano ad induzione? Ve lo spieghiamo qui

Nei prossimi paragrafi andremo a valutare le specifiche e le caratteristiche di questo tipo di piano. Speriamo che la nostra valutazione possa esserti utile per valutare se acquistare o meno un piano ad induzione per la tua nuova cucina.

Come funziona?

Vediamo anzitutto cos’è e come funziona il piano ad induzione. Si tratta di un piano cottura che sfrutta il principio dell’induzione elettromagnetica per riscaldare pentole e padelle in pochi secondi e cucinare le pietanze nella metà del tempo del piano cottura classico.

Il fornello infatti non permette una cottura veloce. Non solo: il problema dei classici fornelli a gas è che si puliscono male e non sono più efficienti da un punto di vista energetico. Per questo motivo, l’induzione al momento è sicuramente la scelta migliore quando si decide di rifare la cucina.

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Il fornello classico è ormai obsoleto. Una scelta poco green che vi fa spendere troppi soldi

Inoltre, è anche più sicuro. Non ci sono fiamme libere e il piano si surriscalda, ma diffonde la temperatura all’esterno in maniera graduale. Per questo motivo, se capita per sbaglio di passarci sopra la mano, sentiremo caldo, ma non ci scotteremo.

Il piano ad induzione consuma poco

Rispetto al classico piano cottura, l’induzione vi farà risparmiare non solo tempo, ma anche soldi. Infatti, il riscaldamento è rapido, la diffusione del calore è lenta, quindi andrete a far bollire l’acqua della pasta in pochi secondi e potrete poi decidere di continuare la cottura a fuoco spento.

Con il piano ad induzione ridurrete al minimo le spese. Inoltre, andrete a risparmiare gas e a far del bene all’ambiente. In linea con la nuova tendenza di una casa sempre più ecosostenibile, scegliere di cambiare il piano cottura con una soluzione come questa vi porterà notevoli vantaggi.

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Per una cucina moderna e smart, passare al piano ad induzione è il modo migliore

C’è un “però”. Le pentole per questo tipo di piano devono avere un fondo specifico. Deve essere ferroso o d’acciaio. Deve essere fatto di materiali che risentono dell’effetto elettromagnetico. Per questo, cambiando il piano cottura dovrete anche cambiare tutte le vostre pentole e padelle. Spederete un po’ di più, ma ammortizzerete il costo nel tempo.

Come scegliere il piano giusto?

Prima di tutto dovrete valutare dimensioni, numero di fuochi e funzionalità. Assicuratevi poi che i sistemi di sicurezza della vostra cucina permettano di sostituire i fornelli con il piano ad induzione.

Dopo aver fatto queste valutazioni considerate il voltaggio richiesto per l’installazione di questo tipo di piano cottura. Controllate quindi il vostro contratto dell’energia elettrica e valutate un aumento del kilovattaggio (vi serviranno almeno 4,5 kW).

A questo punto decidete in base alle vostre esigenze. Quanto cucinate? Tanto? Poco? Quanti fuochi attivi vi servono? Se non avete grandi esigenze vi basterà un piano base, con la gestione touch della temperatura. Se invece siete persone multitasking che vogliono cucinare mentre puliscono, dovrete scegliere un piano ad induzione con funzioni di programmazione e timer.

Le scelte sono tante. In commercio ormai si trovano diverse tipologie di induzione. Alcuni di questi piani cottura hanno addirittura il controllo integrato tramite dispositivo mobile (per attivare la cottura dallo smartphone quando uscite da lavoro).

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Shabby chic: nuova vita ai mobili vecchi

Febbraio 14, 2023by Alice LavorattiDecorazioni0

Ormai la pratica dello Shabby Chic non è più una moda nuova. In molti decidono di dare nuova vita a mobili antichi utilizzando tinte in tono provenzale o accessori in finta decapatura. Oggi vediamo insieme come “shabbare” vecchi mobili per renderli adatti ad ambienti più moderni.

Shabby chich e legno

Il materiale prediletto dello stile Shabby chic è il legno. Questo perché è anche il materiale più duttile, quello che con il tempo può essere rimodellato e tornare come nuovo.

Con la plastica, il vetro o il plexiglass diventa difficile dare nuova vita: pensate che solo per ri-colorare uno di questi materiali avrete bisogno di pre-trattare le superfici e scegliere tinte ad hoc (che spesso costano come un mobile nuovo). Ecco perché spesso si va nei mercatini dell’usato o dell’antiquariato e si sceglie un vecchio mobile in legno.

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Lo Shabby chic crea ambienti che usano il vecchio per dare nuova vita ad ambienti moderni

Il legno è eterno (o quasi). Sicuramente anche avrete bisogno di seguire dei passaggi importanti, ma un mobile in legno può essere rivisitato tante volte nel corso del tempo. Come fare? Lo vediamo nei prossimi paragrafi.

Nuova vita con le tecniche giuste

Per dare nuova vita ai vostri mobili in legno ci sono diverse tecniche che potete utilizzare. Shabbare un oggetto d’arredamento significa renderlo attuale. L’obiettivo è farlo diventare un elemento di design. Lo Shabby chic è uno stile che vede gli ambienti creati ad immagine e somiglianza di chi li vive. Ambienti moderni e sofisticati, creati con mobilia di altre epoche.

Una delle tecniche più utilizzate prevede di invecchiare il mobile da shabbare utilizzando colori tenui che vengono poi trattati a loro volta con vernici biancastre e opache. Successivamente di va a scartavetrare alcune parti del mobile per dare un effetto di mobile vecchio.

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Nuova vita a mobili vecchi con le tecniche giuste

Spesso tutto dipende dal colore di partenza della mobilia che si va a modificare. Alla base delle tecniche di Shabby chic è comunque l’idea di valorizzare i contrasti tra il colore “vecchio” e il nuovo. L’effetto finale potrebbe sembrare trasandato, ma vedrete che questi giochi di colore accentuati dalle tinte bianche e grigie scartavetrate daranno al vostro ambiente un tono molto hipster e… chic.

Shabby chic e suoi strumenti

Cosa serve quindi per shabbare? Anzitutto un mobile di recupero, poi della carta abrasiva a grana grossa, un pennello piatto e della vernice o finitura per legno. Tra gli altri strumenti utili troviamo anche: lo scotch di carta, la cera trasparente e un pennellino a punta fine. Questi ultimi sono tutti strumenti utili alle rifiniture finali del mobile.

Ora che avete tutto a portata di mano preparate il vostro mobile al trattamento Shabby chic. Smontalo in ogni sua parte e dai una prima passata leggera di carta vetrata. In parte toglierai il vecchio colore: andranno via i punti usurati, ma resteranno alcune venature del colore originale.

Adesso iniziate a dipingerlo con la vernice bianca. Con lo scotch di carta copri le parti che secondo il tuo progetto dovrebbero essere di un altro colore o rimanere come in origine. Lascia asciugare e passa una seconda mano leggera di carta vetrata.

Carteggiare è il punto focale

Nello Shabby chic la carteggiatura è il punto focale della modifica del mobile. Anche le parti del mobile che avrai smontato dovranno quindi passere due fasi di carteggio come abbiamo descritto sopra. La cosa importante da ricordare è di pulire bene il mobile dopo aver passato la carta vetrata.

La polvere infatti potrebbe ostacolarvi nella fare successiva: quella della tinteggiatura con il bianco. Per farlo utilizzate prima una spazzola morbida e poi uno straccio bagnato. Aspettate che si asciughi e poi partite con la pittura.

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La carteggiatura è la fase più importante del processo di invecchiamento

Per pitturare un mobile in legno effetto Shabby chic dovete pensare di tinteggiare dando un aspetto vissuto all’elemento di arredo. Il pennello piatto vi aiuterà in questo: siate pure grossolani e sprecisi, se non dipingere in maniera uniforme l’effetto finale sarà più bello. Per un lavoro ad arte bagnate il pennello con la vernice bianca e poi effettuate pennellate orizzontali dall’alto verso il basso.

La rifinitura

L’ultima fase è quella della rifinitura. Per farla avrete bisogno della cera, con cui cospargere l’intero mobile, e di un pennellino a punta fine. Dopo che la cera sarà asciutta infatti, con il pennellino andrete a rifinire i punti più spinosi del mobile (angoli e fessure dei cassetti). Li andrete ad aggiungere qualche venatura di vernice bianca dove serve.

In questa fase dovrete ricordare di utilizzare la cera legno adatta al tipo di legno che state lavorando. Con la cera sbagliata la vernice applicata sul mobile potrebbe diventare troppo porosa ed infiltrasi nelle venature dell’oggetto. Con il tempo le infiltrazioni renderebbero il mobile inutilizzabile.

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Illuminazioni per la casa: quali scegliere

Gennaio 14, 2023by Alice LavorattiDecorazioni0

Oggi vediamo insieme le illuminazioni più utilizzate per dare luce alla propria casa. Se vivete in ambienti piccoli, con poche finestre, o in vecchie case con i muri spessi troverete qui qualche consiglio utile per cambiare l’ottica e l’atmosfera dei vostri ambienti casalinghi.

Illuminazioni per la casa eco

Prima di andare a vedere ogni spazio della casa e come illuminarlo al meglio vogliamo ricordarvi che è importante scegliere delle illuminazioni ecologiche. Vi abbiamo già parlato di quelle che sono le lampade a risparmio energetico, ho ancora di quali sono le soluzioni di arredamento che hanno un minor impatto sull’ambiente.

illuminazioni casa
Come scegliere le illuminazioni adatte alla tua casa? Leggi qui

Oggi vediamo come conferire il giusto grado di luminosità agli ambienti della propria casa affidandosi ad alcuni consigli pratici e utilizzando tipologie di lampade e luci che sono anche ecofriendly.

Fai un progetto!

Come per costruire una casa, o decidere come inserire i mobili all’interno di una stanza, anche per le illuminazioni della tua casa dovrai anzitutto fare un progetto e vedere quali sono le stanze che hanno più bisogno di luce.

Infatti, la luce è un elemento importantissimo perché regala spazio. Una casa ben illuminata sembra più ampia e da un’impressione migliore non solo agli ospiti, ma anche a chi ci vive perché la luce rende gli spazi più accoglienti e familiari.

Quando andate quindi a scegliere quali luci utilizzare ricordate di tenere a mente che le illuminazioni devono avere un aspetto pratico ed essere funzionali a seconda delle attività che vengono svolte nella stanza in cui vengono inserite. Non solo, lampade e lampadari dovranno essere in linea con l’arredamento che avrete scelto per quella determinata stanza. A questo punto valuterete con attenzione la potenza delle lampadine ed è qui che entra in gioco l’aspetto eco.

Illuminazioni a LED

Se state cercando non solo di dare luce agli spazi di casa vostra ma anche di creare ambienti che siano eco sostenibili e vi facciano risparmiare sulla bolletta allora dovete sicuramente scegliere illuminazioni a LED.

Una soluzione alternativa sono i neon, che però si adattano bene solo ad alcuni contesti come la cucina o la sala da pranzo, ho ancora gli armadi e gli ingressi. Ricordate inoltre che il colore della lampadina influirà tantissimo sull’armonia dell’arredo. Questo tipo di illuminazione tende a risparmiare energia e quindi spesso ha una luce bianca tendente all’azzurrino.

illuminazioni led
Le illuminazioni a led per la casa vi aiuteranno a creare ambienti luminosi senza spendere troppa potenza

Se la stanza che state andando ad illuminare ha bisogno di una temperatura più calda, con una tonalità più tendente al giallo in modo da creare un’atmosfera più intima ed avvolgente (pensate ad esempio alla camera da letto), vi consigliamo di scegliere delle lampadine classiche ma a risparmio energetico. Una volta acceso l’interruttore ci vorrà un po’ a far caricare l’energia all’interno della lampadina, ma vi assicuriamo che l’effetto finale sarà perfetto.

Attenzione al colore delle pareti

Un altro consiglio pratico che vediamo, soprattutto se state cercando illuminazioni per la camera da letto o il salotto, è quello di tenere conto del colore delle pareti. Se avete optato per uno stile contemporaneo in cui tutto è molto scuro e minimal avrete bisogno di tantissimi punti luce per valorizzarlo.

Un’idea sono i faretti. Potreste decidere di incastonarli direttamente nel soffitto oppure di acquistare lampadari a 2, 3 o quattro faretti. Questo tipo di lampadario vi permette anche di decidere dove andare a far puntare la luce del faretto. In questo modo creerete degli effetti luce che risulteranno rispetto all’ambiente dai toni più scuri.

Illuminazioni e luce naturale

Affrontiamo ora il non problema della luce naturale. È chiaro che anche in ambienti in cui sia presente tantissima luce proveniente dall’esterno, ambienti con grandi finestre o posizionati strategicamente rispetto al sorgere e al calare del sole, l’obiettivo è sempre quello di creare spazi che sembrino sempre più grandi.

illuminazioni casa e luce naturale
Come creare ambienti che prevedono la combo “luce naturale-luce artificiale”?

In questi casi dovete trovare il giusto equilibrio tra illuminazioni artificiali e luce naturale. Molto spesso questi ambienti sono la cucina o la sala da pranzo. Qui l’obiettivo è illuminare i piani di lavoro e per farlo il nostro consiglio è quello di utilizzare delle lampade a sospensione sui toni del bianco.

Una lampada di vetro opacizzata di colore bianco abbinata ad una lampadina dal tono caldo, come quelle di cui parlavamo prima, donerà agli spazi un senso di comfort e calore, rendendoli familiari. Non solo in questo modo avrete modo di sfruttare per l’ambiente circostante tutta la luce naturale che proviene dalle finestre.

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Dipingere casa: quanto costa?

Dicembre 16, 2022by Alice LavorattiInterni0

Se state pensando di dipingere casa nel prossimo 2023 affrettatevi a chiamare ora un professionista del settore per avere un prezzo agevolato. Una soluzione può sempre essere quella di farlo da soli. In questo caso attenti ai prodotti che scegliete e valutate bene la porosità delle pareti. Vediamo perché in questo articolo.

Dipingere casa: perché e quando farlo

Prima o poi tutti arrivano a dover prendere questa decisione. Che abbiate comprato una casa nuova, o che stiate pensando di rinnovare le pareti di quella vecchia, dipingere casa è una tappa che ogni famiglia affronta almeno una o due volte nella vita.

dipingere casa perché
Perché dipingere casa? Come e quando farlo? Scopriamolo

I benefici sono tanti, uno tra tutti che le pareti assorbono odori e fumi che si aggirano per casa. Il consiglio è quindi sempre quello di farlo ogni volta che si cambia casa (soprattutto se prima ci abitavano altre persone).

Di solito lo si fa ogni 10/12 anni. Tutto dipende dall’usura delle pareti e da come viene vissuta la casa. Un’altra attenuante (negativa) è la presenza di bambini piccoli o animali che spesso sporcano le pareti loro malgrado. In questi casi il lavoro si dovrà fare prima.

A chi chiedere?

Ora a parte il classico imbianchino che lavora a cottimo ci sono moltissime aziende che si occupano di questi servizi di imbiancatura. Le tariffe, ad oggi, visti anche i bonus statali rilasciati per i lavori di ristrutturazione, sono vantaggiosi. Nel 2023 però aumenteranno.

dipingere casa pareti
Come valutare se servirsi dell’imbianchino o fare da soli?

Se state quindi pensando di chiedere ad una ditta esterna informatevi adesso e pagate un anticipo per fermare il vostro preventivo. Il lavoro poi potrete farlo ad anno nuovo sfruttando però il listino prezzi attuale.

Se pensate che la cosa possa costarvi troppo, valutate bene come dovete dipingere casa. Infatti, imbiancare una parete standard (3,4 mt di altezza) o tinteggiarne una più larga o più alta fa la differenza, anche per la vostra schiena.

Dipingere casa al mq

I professionisti di questo settore hanno un costo al metro quadro. Dipingere casa per questo potrebbe essere un lavoro da fare da soli, in tempi diversi (prima le camere, e qualche mese dopo la cucina, poi i bagni).

Il fatto è che spesso non si riesce a calcolare la quantità e qualità giusta delle tinte disponibili in commercio. Il parere di un esperto potrebbe essere d’obbligo, soprattutto per valutare la porosità delle pareti.

Infatti, ci sarà differenza tra pareti parte di un complesso costruito negli anni ’60 e pareti di un edificio storico. Dipingere un muro costruito in forasse, piuttosto che uno antico, sotto i cui strati di calce e intonaco ci sono magari delle pietre porose, fa la differenza.

Come scegliere?

Potremmo rispondervi “in base alla possibilità del vostro portafogli”, ma preferiamo fare con voi ancora alcune considerazioni per potervi lasciare liberi di scegliere.

Punto primo: quanto tempo a disposizione avete per fare questi lavori? Un imbianchino prenderà (ad oggi) sui 3,5€ al mq. Per farlo potrebbe metterci anche diversi giorni, in base a quanti metri quadri è in totale la vostra casa. Voi potreste metterci meno di lui, ma lavorare più sommariamente.

dipingere casa
Devi dipingere casa? Ecco come fare

Ricordate che per dipingere casa dovete lasciare respirare la vernice. Quindi, se decidete di farlo da soli, magari in più trance come vi dicevamo sopra, ricordate che avete bisogno di un giorno per dipingere e uno per lasciare aperte le finestre.

Il ferramenta è sicuro?

In ultima analisi c’è la questione del prodotto. L’imbianchino professionista ha i suoi canali per reperire i prodotti migliori, che durano nel tempo. Tu dovresti andare al ferramenta.

Le vernici in commercio sono tantissime e scegliere quella adatta a dipingere casa non sarà facile. Potreste decidere secondo il metro del risparmio: quella che costa di più è la migliore e quella che costa di meno andrà data al muro con almeno due o tre mani di pittura.

Se avete tempo di fare tutte queste valutazioni e poi anche di tinteggiare i vostri muri da soli, fatelo! Sicuramente risparmierete. Ma se vi manca il tempo e non vi fidate troppo delle vernici basiche che si trovano dal ferramenta, provate almeno a farvi fare un preventivo da un professionista, alla fine non costa nulla.

 

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